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 Home page > Tribuna Libera > Intervista di Vespa a Riina Junior: non basta una puntata riparatrice

Intervista di Vespa a Riina Junior: non basta una puntata riparatrice

Dopo l’intervista di Vespa non si può far finta di niente. La Rai deve riconquistare la sua dignità e il suo ruolo di servizio pubblico. E per questo non basta una puntata riparatrice: occorre una sistematica lotta mediatica al fenomeno mafioso, che deve investire tutte le trasmissioni e colpire tutte le responsabilità.

Ma che razza di servizio pubblico è quello che intervista il figlio di Riina per il diritto di informazione, dimenticando che la Tv non è solo uno strumento di diffusione di notizie, ma anche di legittimazione sociale, di pubblicità, che influenza e soggioga le masse? 

Immaginate l’effetto di questa intervista sui ragazzi delle "Vele" di Secondigliano, di Ballaro’ di Palermo...

Immaginate i pensieri, il giudizio, l'apprezzamento e la considerazione di questi ragazzi per questa nuova impresa della mafia: conquistare la scena televisiva come i leaders politici, come i grandi industriali, come Falcone e Borsellino.

Immaginate la soddisfazione e la gioia dei detenuti per il 41 bis. Fiumi di champagne hanno inondato le carceri, per festeggiare l’evento.

E allora il giudizio sull’opportunità della intervista di Vespa va definito, non solo sulla base del diritto e dovere del giornalista a dare notizie, o sulle ripercussioni subite dai familiari delle vittime di mafia, ma anche sulla base di ciò che è e fa un’emittente pubblica in termini pubblicitari e di legittimazione sociale.

Occorre chiedersi, se in questa maledetta vicenda, ha prevalso la produzione di notizie, lo squarcio di un velo su un mondo da noi sconosciuto, o l’esaltazione e la legittimazione del personaggio, di ciò che rappresenta come persona, come figlio di un capo mafia, e appartenente ad una famiglia mafiosa.

Quali notizie nuove, quali informazioni da noi ignorate, ci hano offerto Vespa e il suo ospite?

Il rispetto per il padre, l’omertà, l'indifferenza per il dolore provocato, per gli assassini, per i lutti, sono cose a noi note da tempo.

Riina Jr ha ripetuto le solite cose fritte e rifritte del linguaggio mafioso che tuttavia hanno infangato la memoria dei vittime della mafia, inferto una ferita ai loro familiari, pubblicizzato il suo libro e segnato un suo balzo in avanti nella reputazione mafiosa. 

E' una battaglia vinta dalla mafia nella lotta contro lo stato, che oggi non è solo bellica, ma è anche mediatica.

E allora non si può far finta di niente, girare la faccia dall’altra parte.

La Rai è stata umiliata, ha rinunciato al suo ruolo di servizio pubblico e lo Stato è stato sconfitto.

Per questo una puntata riparatrice non serve a niente, il danno è stato fatto l'esaltazione mediatica della mafia è avvenuta.

Non si tratta di correggere una notizia, ma di ribaltare una sconfitta, di riconquistare la dignità perduta il suo ruolo. E questo non può avvenire con una puntata riparatrice, ma con una sistematica lotta mediatica alla mafia, con un atteggiamento complessivo di contrasto dell fenomeno mafioso che deve riguardare tutte le trasmissioni e colpire tutte le responsabilità: dei giornalisti che hanno realizzata l’intervista, come dei dirigenti che l’hanno autorizzata e non impedita.

Vespa, il direttore editoriale Carlo Verdelli il direttore generale Antonio Campo Dall'Orto possono restare ancora in Rai?

 

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