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Intervista a Marco Mele: tra crisi economica-politica

In una situazione di crisi economica internazionale dove il nostro paese si trova chiamato in causa come possibile nuovo default dopo Irlanda e Portogallo, abbiamo chiesto al Prof. Marco Mele, docente di politica economica presso l'Università LUSPIO di Roma, di chiarirci meglio su cosa stia accadendo e a livello economico, e a livello politico.

Professore, cosa ci racconta di questa nuova crisi?

"Nuova? Non mi risulta essere una nuova crisi. Quanto sta accadendo è il risultato nell'economica reale, ma anche finanziaria, della crisi internazionale registrata già nell'agosto 2007 e poi diffusasi a livello internazionale un anno dopo. L'Irlanda la considero l'anello debole di una catena rovinata e in particolare, le preoccupazioni cadono sul settore bancario del paese. L' Anglo Irish Bank, ad esempio, già salvata dall'intervento statale nel 2009 attraverso una spesa di circa 23 miliardi di dollari, si trova nuovamente in gravi difficoltà. E a dircelo sono i dati dei rating rilasciati dall'agenzia Standard e Poor's che intravedono un nuovo intervento di salvataggio da parte del governo che metterebbe in crisi un sistema, quello reale (disoccupazione, investimenti, spesa pubblica) già profondamente provato. Di conseguenza, interverrà -come in Grecia- il sistema europeo dell'UME come salvataggio ultimo.

E l'Italia cosa rischia?

"Se si riferisce all'effetto contagio della crisi di questi paesi - infatti dovremmo parlare non solo di Irlanda ma anche di Spagna e Portogallo - sul nostro... Dico che forse è ancora presto. Le manovre del nostro Ministro Tremonti hanno permesso di dare una certa stabilità all'economia del Belpaese. Tuttavia, le stesse manovre, incontrano vari problemi di carattere sociale. La finanziaria risulta poco incisiva e le scelte che ci vengono imposte dai parametri di Maastricht non permettono di effetuare politiche keynesiane anticrisi.

Due parole sulla situazione politica..

"Rispondo da Ricercatore di Politica Economica. In una sutuazione di crisi, disoccupazione e disagio sociale non possiamo permetterci di spendere milioni di euro per nuove elezioni".

Rai, sevizio pubblico e politica, cosa ci racconta...

"Preferisco personalmente non entrare nel merito. Forse, anche li, ci saranno profondi cambiamenti".

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