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Intervista Vendola: Morcone e Pisapia possono vincere e se fossi Presidente del Consiglio farei...

Nichi Vendola è a Bagheria per sostenere il candidato di SeL che nel Comune palermitano corre da sola senza l'appoggio del PD – il quale sostiene il Sindaco uscente.

A poche ore dalla chiusura dei seggi si sbilancia sui risultati elettorali e auspica una vittoria a tutto tondo. Ma nella città delle ville il leader di SeL ha anche parlato di una sua eventuale corsa alla Presidenza del Consiglio e del significato della parola “Sinistra” oggi.
 
Un primo bilancio di questa campagna elettorale.
 
Non abbiamo visto una normale dialettica politica. Questa classe dirigente usa un linguaggio eversivo, omofobo, machista, razzista che utilizza il linguaggio nelle cantine e nelle caserme sono diventate il linguaggio ufficiale dei luoghi istituzionali. Berlusconi, il berlusconismo e l'attuale classe dirigente sono intrisi di violenza. Le ultime uscite: le donne sono racchie, Napoli fa schifo, gli uomini della sinistra puzzano; queste battute sono il segno di una regressione civile. Ci troviamo davanti a personaggi che scambiano le istituzioni per il Bagaglino. E' stata una campagna elettorale fatta di avanspettacolo e armi di distrazione di massa che avevano come obiettivo non parlare dell'Italia d'oggi. Il Governo ha deciso di gettare sulle spalle degli italiani il peso della crisi pur di salvare gli squali che nuotano negli oceani della speculazione finanziaria. Mi aspetto che l'Italia dia un calcio nel sedere alla pubblicità e si metta davanti allo specchio per guardare la realtà. Se a Napoli, Cagliari e Milano si andasse al ballottaggio e se Torino e Bologna fossero vinte al primo turno si aprirebbero scenari nuovi. Se Milano la destra non dovesse vincere al primo turno sarebbe la più vistosa delle crepe nel muro del berlusconismo.
 
Come sta il centrosinistra oggi?
 
Il centrosinistra è stato una chiavica in questi anni, come si vede in Sicilia. Dovrebbe essere stato un'alternativa al berlusconismo ma non esiste. Non ha creato un'alternativa culturale, un futuro per i giovani; il PD è il personaggio di Aspettando Godot, nella perenne attesa del salvatore Fini o Casini.
 
Cosa significa essere di sinistra oggi?
 
Posso offrire la mia pista di lavoro. Significa fare i conti con una sconfitta epocale della sx, con tutte le componenti che nel corso del 900 hanno narrato la sinistra. Il Muro di Berlino è caduto sull'est ma anche sull'occidente. E' caduto il breznevismo, quello che chiamavo il “socialismo irreale”, ma anche l'ovest alla fine del secolo scorso ha visto frantumarsi il rapporto tra capitalisti e mondo del lavoro, quello che era alla base del welfare state. La destra ha vinto nel mondo ma la destra ha vinto anche sussumendo parti della sinistra, il blarismo è stato, a sinistra, una specie di strada verso la “normalizzazione”, una vicenda gigantesca di trasformismo culturale.
 
Bisogna fare un bilancio, noi siamo come Enea, abbiamo Troia che brucia e non c'è nessun modo per rimettere in piedi quella città. Sinistra è una necessità di noi che siamo stati sconfitti? Se si tratta di questo non è molto interessante, basta qualche seduta dallo psicanalista, mettersi su un lettino e affrontando il proprio dolore. La scomparsa della Sinistra purtoppo è una tragedia per il mondo, per l'Europa, per l'Italia, accanto alla devastazione della rete dei diritti sociali, noi assistiamo in tutti il vecchio continente la messa in discussione della trama preziosa dei diritti di libertà, dei diritti umano e finanche dei diritti umani. Perché quando si mette in discussione il lavoro come civiltà diventa più facile interdire il diritto individuale ad una condizione legate ad una scelta di vita. Quando i diritti di libertà e i diritti sociali arretrano diventa più facile inventare reati come quello di clandestinità, un'aberrazione che non fa riferimento ad un atto delittuoso ma ad una condizione.
 
Noi non stiamo dissipando solo l'eredità del 900 legato al movimento operaio ma anche quella della rivoluzione francese, siamo in un continente pre-illuminista, pre-cristiano e pre-liberale.
 
La sinistra è per me oggi evocazione della giustizia sociale, nei termini nuovi che riguardano sia la civiltà del lavoro ma anche di diritto al reddito per tutti coloro che non riescono ad entrare in un mercato del lavoro così strozzato. E' un tema molto dibattuto in Europa che dovrebbe trovare spazio anche da noi. Ma questi temi, che sono quelli classici della storia della sinistra, non sono sufficienti a costruire un cambiamento. L'ecologia oggi non rappresenta un correttivo dell'economia, rappresenta il nome nuovo dell'economia, è l'evocazione del bisogno di convertire il modello di crescita. La libertà non è sempre appartenuta alla sinistra: una parte, infatti, ha giustificato i gulag, le rivoluzioni esportate... dobbiamo riattraversare questa nozione di libertà sapendo che Berlusconi se n'è appropriato, l'ha falsificata e l'ha resa uno dei tanti prodotti che vende nelle sue TV commerciali. Ce ne dobbiamo riappropriare perché è strettamente legato al tema della miseria, nei termini moderni, sia nel senso di miseria del reddito, delle prospettive di futuro, sia nel senso di miseria di strumenti culturali con cui si diventa padroni della propria vita. Oggi bisogna costruire una grande narrazione postideologica capace di avere il coraggio della contaminazione dei linguaggi, delle culture, delle sensibilità e che invece di relazionarsi alla storia - io sono stato comunista, che vedeva nella politica la realizzazione qui e ora di una missione storica – deve essere il gancio con la vita, che la politica incroci la vita e che sia il fiato delle cose che debbono accadere.
 
2012: Obama o Dominique Strauss-Kahn? (La domanda è stata posta prima dello scandalo che ha travolto il direttore del FMI ndr)
Obama
 
Nichi Vendola Presidente del Consiglio, le prime tre leggi che promulgherebbe.

La domanda contiene un'idea che non condivido, ovvero del leader demiurgo, del sovrano taumaturgo, un'idea tutta berlusconiana. Quando insisto e mi candido per le primarie lo faccio per una ragione, perché voglio che sia una contesa reale: come accaduto a Milano. E quando si mettono in campo persone “vere”, si vede, tant'è che a Milano stiamo quasi rischiando di sconfiggere la Moratti-Berlusconi. Faccio gli scongiuri.
 
Le primarie mettono le idee di alcuni leader in una contesa pubblica e le trasformano in un discorso corale. Ho un'idea delle prime tre cose che farei: abrogazione legge 30, abrogazione Bossi-Fini e abrogazione della Riforma Gelmini. Inciderei abrogando tre cardini di questa gigantesca “restaurazione” volgare berlusconiana. Agirei, quindi, sul diritto al lavoro, alla cittadinanza e alla formazione. Il programma non lo scrive uno migliore di noi, ne abbiamo visto uno in questi 15 anni “migliore di noi e sappiamo come è andata.
 
 
Morcone e Pisapia: crede veramente che a Napoli e Milano potete vincere?
Sì, sì può ma non voglio dire nulla perché se no si passa da un auspicio alle preghiere.

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