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Inter: fuga per la vittoria

Adesso l'Inter non più nascondersi. Dopo il successo corsaro di Parma, l'armata nerazzurra è autorizzata a mirare sul bersaglio tricolore.

 

Ora iniziano a crederci anche coloro che nei cromosomi hanno impresso da generazioni il marchio inequivocabile dello scetticismo più acuto. I punti di margine venutisi a creare nei confronti della concorrenza, infatti, autorizzano i sostenitori dell'Inter, persino i meno predisposti all'ottimismo, alle più rosee previsioni. E non solo per il divario considerevole che di per sé rappresenta un dislivello “eminente”, almeno nel breve periodo, o per la qualità della capolista, che di certo è sopraelevato di molto sul domicilio della modestia, ma soprattutto per la presenza di rivali non proprio trascendentali (tutt'altro), le quali, dopo una prima metà di torneo incoraggiante (da indurre la maggioranza degli esperti ad esprimersi in oracoli a esse favorevoli), stanno iniziando a reclamare in giudizio i propri limiti, che si stanno mostrando molto più ostili ed omertosi del previsto, lungi dal voler chiedere il rito abbreviato innanzi al tribunale delle massime ambizioni. Così la Juventus campione uscente sembra accingersi ad atterrare sull'eliporto delle illusioni, ed il Milan, dopo un girone d'andata da urlo (in cui pareva volesse dissotterrare lo stemma gentilizio dei tempi d'oro), sembra avviarsi alla fase di rullaggio dall'aerodromo degli aneliti accidentali (quasi nessuno, in effetti, alla vigilia del campionato, avrebbe osato porre il team di Pioli sulla ruota del Titolo Nazionale). Sicché, in una contingenza del genere, per l'Inter il traguardo Scudetto di settimana in settimana comincia a materializzarsi chiaramente all'orizzonte delle aspirazioni. Così, se sino a pochi mesi fa l'obiettivo massimo poteva apparire una splendida nonché concreta eventualità, adesso per la banda dei Lukaku, Lautaro, Hakimi, Eriksen (e da ieri anche di A. Sanchez)...siffatto bersaglio si affaccia prepotentemente alla soglia delle pretese prossime venture. Il potenziale del team di Antonio Conte (o dovremmo chiamarlo inContenibile...), prima dispensato a dosi moderate ed intermittenti, sta oramai venendo quasi completamente allo scoperto, palesandosi in tutto il suo vigore. E la sensazione è che la compagine meneghina abbia ancora dei sensibili margini di avanzamento sulla carreggiata delle attitudini, che potranno condurla sulla guglia delle proprie esigenze sibaritiche, con la speranza che esse si possano presto uniformare al blasone di una squadra che da troppo tempo latita dal palcoscenico del patriziato augusteo.

Foto di jorono da Pixabay 

 

 

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