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Instant Articles di Facebook: pro e conto

I pericoli di un appiattimento dell'informazione intorno agli schemi di funzionamento di Facebook. 

Instant articles è una funzionalità di Facebook, in via di sperimentazione su I-Phone, che prevede il caricamento di articoli e relativi contenuti interattivi direttamente su Facebook, immediatamente accessibili agli utenti all'interno del social network: il tutto attraverso un accordo dell'impresa di Zuckerberg con 9 (per ora) tra le più conosciute testate del mondo, tra cui New York Times, Guardian e Bild.

Tale novità potrà incidere profondamente sul mondo dell'informazione e sulle modalità dell'approcciarsi a esso nella quotidiana fruizione di notizie. Sicuramente questa applicazione presenta il vantaggio di una maggiore rapidità e probabilmente funzionalità di accesso alle news, per molti utenti familiari alla piattaforma di Facebook.

 Alcuni mettono però in guardia dai rischi insiti in questo abbraccio fatale tra social network e informazione gionalistica. Già il passaggio dalla carta stampata alle edizioni elettroniche ha messo in atto - o quantomeno accelerato - una profonda mutazione genetica delle principali testate; è ancora presto per farne un bilancio, ma, accanto all'aspetto positivo dell'allargamento e della velocizzazione della fruizione di dati, è evidente la crescente inclinazione al sensazionalismo, alla diffusione a catena di notizie non verificate, all'utilizzo di toni da invettiva.

Tutti fenomeni antichi quanto il giornalismo, ma che la supeficialità che caratterizza quasi sempre la fruizione delle informazioni da internet da parte di utenti solo in parte coscienti dei flussi di dati cui sono sottoposti. La difficoltà di filtrare si traduce spesso in una tendenziale indifferenza dell'utente a filtrare, nella credenza mitica che il solo fatto di essere pubblicato su internet faccia di qualcosa una fonte autorevole.

Se i giornali coinvolti nel progetto hanno avuto da Facebook piene garanzie sulla totale autonomia e responsabilità dei contenuti da essi prodotti, resta il dubbio che col tempo le logiche dei social network: superficialità, ricerca spasmodica del massimo possibile di "mi piace", emotività prevalente sula razionalità, ecc. non mancheranno di influenzare ulteriormente la selezione e la presentazione delle notizie, nonché il loro contenuto.

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