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Inghilterra: risarcita la studentessa italiana arrestata per aver "filmato palazzi a Londra"

Due giorni fa, The Guardian, ha riportato la notizia del risarcimento ricevuto della studentessa italiana Simona Bonomo, arrestata per aver filmato edifici, da parte della polizia di Londra, dopo essere stata arrestata mentre filmava dei palazzi.

Succedeva il 19 novembre 2009: Simona Bonomo, studentessa italiana di arte alla London Metropolitan University, stava filmando alcuni palazzi nella zona di Paddington quando alcuni “agenti di supporto” (Psco) l'hanno fermata, le hanno chiesto di controllare il suo video in maniera alquanto invadente, dopodiché l'hanno arrestata e fermata per 5 ore, accusandola di essere stata aggressiva, di appartenere a gruppi terroristici e comminandole una multa di 80 sterline.

La ragazza però era riuscita, con il suo apparecchio, a riprendere la scena e in particolare la discussione con l’ufficiale della PSCO Thomas Cooke. Questo video, che vi riproponiamo sotto, divenne virale sul web, dopo essere stato consegnato al The Guardian. la Bonomo fu dichiarata "non colpevole" e quindi non pagò la multa.

In seguito, la studentessa ha indetto un'azione legale contro la Metropolitan Police e gli ufficiali coinvolti. La Met concordò insieme al suo avvocato che fosse pagata una somma alla ragazza, per non subire una possibile sentenza di colpevolezza. Oggi la Bonomo ha finalmente ottenuto un accordo amichevole, che comunque non le servirà a dimenticare quella storia.

"I am pleased with the settlement but money alone does not erase what happened and I am left with consternation that the systems in place to protect citizens from police brutality do not work"

si lamenta la studentessa.

Sempre il Guardian scrive che l'Independent Police Complaints Commission ha chiesto alla polizia londinese di riaprire il caso perché la Bonomo

"ha depositato una 'denuncia seria' che è diventata parte del 'discorso nazionale sul mantenimento dell'ordine' dopo che il video 'è diventato virale e ha attratto le critiche nazionali e internazionali'".

La Met ha quindi deciso di approfondire le indagini.

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