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Influenza suina, verso il dimenticatoio

Negli USA si "festeggia" per il successo della campagna vaccinale contro il virus della "suina" che, secondo vari esperti, ha visto l’adesione di gran parte della popolazione avente diritto al vaccino ed ha permesso di evitare migliaia di decessi.
In Italia, la campagna di vaccinazione è stata invece meno "riuscita", visto che si sono vaccinate meno di 900mila persone.
 
Eppure il numero delle vittime è stato basso, 235 i decessi fino al 28 febbraio, quasi tutte le persone erano afflitte da altre patologie o ritenute a rischio. In pratica, anche senza un alto numero di vaccinati (come negli USA), i danni causati da questo virus, sono stati comunque molto contenuti.

I dati forniti dall’ISS su FluNews chiariscono meglio quanto sia stato realmente pericoloso questo virus per la nostra nazione: "I nuovi casi stimati delle sindromi influenzali nella 8° settimana (22-28 febbraio 2010) sono 110.000, per un totale di 4.869.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza Influnet (43° settimana: 19-25 ottobre)".

"La fascia di età più colpita è sempre quella pediatrica (0-14 anni), con un’incidenza pari a 4,88 casi per mille assistiti (6,91 per mille nella fascia dei bambini più piccoli di 0-4 anni e 3,84 per mille nella fascia 5-14 anni). Si osserva una lieve diminuzione dell’incidenza nei bambini di 0-4 anni, mentre tra giovani e adulti (15-64 anni) e negli ultrasessantaquattrenni l’incidenza rimane pressoché stabile". "La curva epidemica ha raggiunto il picco nella 46° settimana, con un livello di incidenza pari a 12,91 casi per mille assistiti: un valore superiore a quello toccato nelle precedenti stagioni influenzali (tranne in quelle del 2002-2003 e 2004-2005, quando è stato osservato il livello maggiore di incidenza mai raggiunto negli ultimi dieci anni)".

"Nella 8° settimana del 2010 sono state somministrate 283 prime dosi e 222 seconde dosi. Dall’inizio della campagna vaccinale, complessivamente sono state somministrate 864.753 prime dosi e 51.032 seconde dosi"; "Il personale sanitario e sociosanitario ha ricevuto 160.514 dosi, per una copertura del 15%", "alle donne nel secondo e terzo trimestre di gravidanza sono state somministrate 22.936 dosi (per una copertura del 12%), alle persone in età compresa tra 6 mesi e 65 anni con condizioni di rischio sono state somministrate 545.210 dosi (13%) e ai bambini nati pretermine 1.587 dosi (7,7%)".

"La copertura vaccinale totale è pari al 4,1%. Per le categorie a cui è stata data la precedenza nell’ordinanza del ministero della Salute del 20 ottobre 2009, la copertura vaccinale risulta maggiore in quanto la vaccinazione è iniziata prima".

"Nell’ultima settimana (22-28 febbraio 2010) non si è verificato alcun decesso a causa dell’influenza A/H1N1. In totale, dall’inizio dell’epidemia, sono stati registrati 235 decessi. Di questi, il 42% erano donne", "l’81% dei decessi è avvenuto in persone che presentavano almeno una condizione di rischio".
L’OMS non ha ancora dichiarato la fine della pandemia quindi ci saranno ulteriori aggiornamenti. Speriamo solo che la gente non dimentichi "l’influenza suina" e, soprattutto, non dimentichi l’impatto che ha avuto sulle "casse" dei vari Stati coinvolti nell’acquisto di farmaci e vaccini, in modo che nella prossima pandemia si spendano in maniera più razionale i nostri soldi.
 

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