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Influenza suina, inizia il conto alla rovescia

Hanno detto:

"durante le normali influenze stagionali la maggior parte dei decessi viene riscontrata fra gli anziani, mentre l’influenza suina potrebbe colpire su larga scala bambini e giovani";

"Sarà una cosa seria" Harold E. Varmus del Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di New York;

«Non sono pronostici, ma è una possibilità concreta» Mark Lipsitch della Harvard School of Public Health;

«Il virus H1N1 sarà una minaccia ancora più seria questo inverno. Non sapremo quanto sarà pericoloso finché non ci ritroveremo in mezzo, ma è molto probabile che infetterà molte più persone del normale", il segretario alla Salute Kathleen Sebelius.

Quante volte abbiamo sentito queste parole dall’inizio della "pandemia"?
Direi che non si contano le frasi allarmistiche di esperti ed altri personaggi influenti del mondo politico mondiale.

Eppure, questa pandemia influenzale, attualmente rimane solo sulla "carta", malgrado le stime catastrofiste degli "esperti".

Le ultime notizie dell’ECDC danno 52710 contagi e 157 decessi in Europa al 18 settembre.

L’OMS sta forzando le tappe per avere almeno 5 miliardi di dosi entro fine anno, eppure quest’epidemia rimane mortale solo in rari casi, concentrati soprattutto nei paesi con sistemi sanitari scarsamente efficienti.

I decessi avvengono anche nei paesi occidentali, ma questo capita ad ogni influenza stagionale. Allora cosa ha di tanto speciale la "suina"?

La cosa che si nota per prima è sicuramente il giro di miliardi di euro che ruotano attorno ai nuovi vaccini ed alla vendità di anti virali.

Solo l’Italia ha speso 800 milioni di Euro per i vaccini e decine di miliardi in tutto il mondo.

L’OMS sta anche cercando di convincere i paesi "ricchi" a finanziare i vaccini anche per i paesi del terzo mondo.

Insomma, soldi a palate, un guadagno altissimo per le aziende coinvolte nella produzione del vaccino.

Questo fattore, di per sé, è già più che sufficiente per giustificare la corsa al vaccino ed il diffuso allarme per un’epidemia che, a differenza della stagionale, è solo più contagiosa.

La mortalità nei soggetti sani e giovani e rara ed è anche comune nell’influenza normale. Purtroppo le complicazioni, in questi casi, sono imprevedibili.

Se anche i vaccini fossero totalmente innocui e privi di effetti collaterali, giustificare una spesa "folle" per comprare decine di milioni di vaccini e, allo stato attuale, poco giustificabile, anche perché quei soldi verranno sottratti ad altri rami della sanità pubblica. E vista l’attuale situazione economica, ciò è molto grave.

Inoltre, i vaccini, possono anche avere effetti collaterali, talvolta anche gravi o mortali. ll VAERS, un sistema passivo per la raccolta e l’analisi di eventi avversi
associati a vaccini, ogni anno, negli USA raccoglie 10.000-12.000 segnalazioni, di cui il 20% viene classificato come serio (in quanto causa di invalidità, ospedalizzazione, minaccia di vita o morte).

Questo nuovo vaccino rappresenta un’incognita anche per colpa della "fretta" con cui si sono svolti i test sulla sicurezza. La responsabile dell’Unione europea per la Salute, Androulla Vassiliou, ha ammesso che:
"resterà inevitabilmente un margine di incertezza quanto agli effetti collaterali possibili per le categorie più a rischio, come le donne incinte, i bambini e i malati cronici".



"Il problema è che i test clinici sono stati per forza di cose effettuati in prevalenza su campioni sani".

Ma le segnalazioni allarmanti su questo vaccino non finiscono qui:

"Quella per la produzione di vaccini contro l’influenza suina è una corsa contro il tempo che, però, potrebbe avere conseguenze paradossali". Lo ha evidenziato Adam Finn, uno dei maggiori esperti britannici di vaccinazione, timoroso che la fretta non potrà garantire che i vaccini vengano testati, con conseguenze in termini di efficacia ed effetti collaterali, soprattutto tenuto conto che si tratterà di una terapia farmacologica non certo lieve.

Le notizie che dovrebbero indurre cautela su questa vaccinazione o, comunque, dovrebbero far riflettere sulla reale utilità del vaccino continuano ad arrivare e, regolarmente, continuano ad essere ignorate da molti media...

"Se non permettiamo a un bambino di confrontarsi con la malattia crescerà estremamente debole. Le malattie esantematiche, ad esempio, sono una tappa di crescita importantissima per il bambino, che dopo averle superate, ne esce rafforzato. Uno dei prezzi del vaccino è la perdita dell’effetto rinforzante sul sistema immunitario da parte della patologia infettiva che il vaccino fa invece evitare. E’ importante che i genitori imparino a valutare tutti i pro e i contro dei vaccini, per
esercitare una scelta più consapevole" dice la dott.ssa Gina Bellia medico pediatra.

"Se il virus A/H1N1 della nuova influenza non muterà, acquisendo dunque una maggiore virulenza rispetto allo stato attuale, la vaccinazione di massa annunciata
dal governo italiano e da quelli di molti altri paesi "non è necessaria". Silvio Garattini, direttore dell’Istituto Mario Negri.

"Attenzione agli allarmismi: non dobbiamo dare spazio a posizioni e a scelte basate sull’emotività piuttosto che sulle evidenze scientifiche. La nuova A/H1N1 non può essere per ora considerata pericolosa. In questa fase è inutile la chiusura delle scuole."

(fonte http://www.junior.cybermed.it/index...)

Più di un terzo del personale ospedaliero francese rifiuta il vaccino contro l’influenza A dato che il vaccino è stato concepito secondo tecniche nuove ed è necessario controllarne gli effetti, come la stessa Organizzazione mondiale della sanità ha riconosciuto.

"Il dato sulle eventuali morti rappresenta comunque una "sovrastima".
Giovanni Rezza dell’Istituto superiore di sanità.

La "mole" di dichiarazioni che invitano alla calma e che danno un quadro reale e non allarmistico della nuova influenza è enorme, eppure, molti media, continuano a dare spazio solo a quegli esperti che danno un quadro esageratoe catastrofista della epidemia da H1N1.

Perfino i decessi di chi ha contratto il virus della "suina" vengono imputati, in primo luogo, alla nuova influenza, anche se essa magari ha un peso trascurabile sulle reali cause di morte del paziente.

Tutte le notizie portano la persona a temere questo virus.

La fobia cresce e con essa la voglia di vaccino...
E se il vaccino fosse più dannoso dell’influenza stessa?
Se anche fosse, si troverà comunque un modo di dar la colpa al virus della suina...

Ormai Ottobre è vicino ed i primi che faranno da "cavia" per questa imponente manovra commerciale ci diranno come stanno veramente le cose.
Speriamo in bene...

Nel frattempo gli aggiornamenti proseguiranno e con essi anche quelli del VAERS, anche se si dovranno attendere settimane per sapere qualcosa di ufficiale su eventuali effetti collaterali della vaccinazione.
Ai prossimi aggiornamenti.


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