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India |Le bambine salvate dall’infanticidio femminile

Harini è una ragazza di 19 anni dalla figura sottile e dal sorriso gentile, studia ingegneria civile e sogna di divenire governatrice del distretto di Salem, nello stato del Tamil Nadu nel Sud dell’India, dove risiede nel piccolo villaggio di Idappadi. Ultima di tre sorelle, Harini non sarebbe dovuta esistere. 

Tutte le foto sono di Stefano Stranges

Nel Salem, come in altre regioni dell’India e dell’Asia, “crescere una femmina è come innaffiare una pianta del vicino”: si spendono soldi per farla diventare grande per poi cederla in sposa, con tanto di dote, a un’altra famiglia. Una sventura per la popolazione povera che preferisce sopprimere le neonate venute al mondo soffocandole con un cuscino, avvelenandole con un estratto di una pianta tossica o con altri metodi.

Una consuetudine che ha reso il distretto la Tamil Nadu una delle aree più colpite dall’infanticidio femminile arrivando a superare i mille decessi nel 1997, pari a oltre il 50% delle bimbe nate. Una strage di innocenti perpetrata con la complicità di medici e infermieri e nell’indifferenza di polizia e istituzioni, malgrado la pratica fosse illegale. Del dramma si accorge Chezhian Ramu, direttore di Terre des Hommes Core, che con il supporto della sezione italiana dell’associazione avvia il progetto “Poonthaleer”, “sbocciare” il lingua tamil. Nell’ottobre del 1998 inizia il lento lavoro culturale per persuadere la popolazione a considerare la bambina venuta al mondo una risorsa per la comunità e per stimolare le istituzioni ad avere un ruolo attivo nel combattere l’infanticidio. E soprattutto a supportare le famiglie in difficoltà fornendo un contributo psicologico ed economico per allevare le bambine fino alla maggiore età. Un impegno ripagato salvando 1.558 bambine in 10 anni e debellando la triste pratica dell’infanticidio dal distretto di Salem.

Immagini di vite donate

 

A distanza di un decennio dalla fine del progetto concluso nel 2008 (in realtà, Terre des Hommes continua il sostegno a 215 famiglie) il fotografo Stefano Stranges è andato nel Tamil Nadu a documentare la vita delle neonate divenute adulte. Un viaggio dal quale è nato il reportage “Le bambine salvate” con protagoniste la laureanda Harini, ma pure Dhanalakshmi, una delle ultime bimbe salvate dal progetto “Poonthaleer” e la più piccola di otto figli di una famiglia poverissima. Ora ha 9 anni e può permettersi di andare a scuola grazie al sostegno Terre des Hommes. Le altre storie riguardano tre ragazze con età compresa tra 17 e 19 anni: Karthiga, oggi madre e desiderosa di una figlia, Jothika, terza di quattro sorelle che non sarebbe sopravvissuta senza l’ong, e Indhumati, studentessa di informatica desiderosa di insegnare per dedicarsi ai figli delle famiglie meno abbienti.

Un racconto fotografico che abbiamo ammirato lo scorso marzo al Festival dei diritti umani di Milano e che ora approda a Torino alla galleria Febo e Dafne dove rimarrà in mostra fino al 16 giugno. Fotografie che narrano con “delicatezza” le vite delle ragazze e le realtà delle famiglie e dei villaggi del Salem. E che possono essere acquistate per sostenere gli altri progetti umanitari di Terre des Hommes. Da vedere.

Stefano Stranges

Fotografo freelance, specializzato nel settore documentaristico e fotogiornalistico di tematiche sociali. Collabora con riviste e ong nazionali e internazionali, si interessa di attività didattica insieme ai colleghi del progetto CollettivoX, di cui è co-fondatore, ed è membro del collettivo fotogiornalistico Walkabout-Ph. Attualmente è impegnato in un lavoro sulla filiera del materiale tecnologico, dal quale è nata la mostra itinerante “The victims of our wealth” (Finalista al Sifest 2016, Menzione d’onore IPoTY 2017). È vincitore del Contest fotografico #ioalzolosguardo del Festival dei diritti umani e ha ricevuto diversi riconoscimenti, come il Silver prize al Tifa 2017 (Tokyo International Foto Award), la menzione d’onore al Ipoty 2017 (International Photograher of the year) e il terzo premio al Golden Orchid international photo contest. Maggiori dettagli sul progetto “Le bambine salvate” sono consultabili qui.

www.strangesimage.com

Le bambine salvate

Dove: Galleria Febo e Dafne, Via della Rocca 17, Torino

Quando: fino al 16 giugno

Orari: da martedì a sabato, 10.30-12.30 e 15.30-19.30 (12 maggio fino alle 24) – Su appuntamento chiamando il numero 331.3962965

Prezzi: gratuito

Informazioniwww.feboedafne.org

Questo articolo è stato pubblicato qui

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