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 Home page > Attualità > Ambiente > Inceneritore a Torino?

Inceneritore a Torino?

Sembra incredibile ma ci sono ancora parecchie persone che non sanno che alla periferia sud-ovest di Torino sta per entrare in attività un mega inceneritore. 

Verranno spesi circa 500 milioni di euro (tutti soldi pubblici) per andare contro le direttive dell'Europa che prevedono l'abolizione degli inceneritori entro il 2020.

Il tutto per bruciare 420.000 tonnellate di rifiuti ogni anno per 20 anni, cosa che mette a rischio ancora di più tutte le persone che abitano in quella che una delle zone più inquinate d'Italia (i primi risultati delle analisi lo stanno dimostrando). Tutta la struttura, secondo le intenzioni del sindaco di Torino, dovrà a breve essere venduta (le voci dicono che IREN - lo stesso costruttore dell'inceneritore di Parma) a privati; questo comporterà la pressoché impossibilità da parte dei cittadini di un controllo diretto.

Il coordinamento No inceneritore Rifiuti zero ha organizzato una manifestazione per sabato 20 ottobre 2012 a Torino, piazza palazzo di città (davanti al municipio) per contestare lo spreco di risorse che si effettuerebbe con la messa in funzione dell'inceneritore. Una manifestazione che si propone di far sapere i rischi, sulla salute e al portafogli, a cui la cittadinanza sta andando incontro. L'appuntamento è alle 14.30.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.202) 20 ottobre 2012 18:15

    Prima di scrivere un articolo su un certo argomento bisognerebbe informarsi con precisione su direttive e funzionamento degli inceneritori. 

    La direttiva vieta l’incenerimento dei rifiuti riciclabili, non l’incenerimento di per sè. 

    Per quanto riguarda il commento relativo al potenziale inquinante della pratica di smaltimento in questione, ti potrei dare ragione se l’alternativa all’incinerimento non fosse la messa in discarica. Con la tecnologia attuale, l’incinerimento è di gran lunga meno inquinante della messa in discarica. Senza contare che l’inceneritore verrebbe utilizzato per produrre energia principalmente sotto forma di calore per la rete di teleriscaldamento, di fatto riducendo il consumo di combustibili fossili per questo fabbisogno.

    Se hai bisogno di informarti sull’argomento ti posso inviare un po’ di documentazione presa da riviste scientifiche riconosciute a livello mondiale.

    • Di El Morisco (---.---.---.242) 21 ottobre 2012 06:46

      Hai ragione! La risoluzione del parlamento europeo del 24 maggio 2012 dice "[...] di abolire progressivamente, entro la fine di questo decennio, l’incenerimento dei rifiuti riciclabili e compostabili[..]; va da se che una progettazione "adeguata" dei materiali e dei beni porterebbe ad avere rifiuti a zero.
      Rifiuti zero è anche la strategia internazionale (cedi San Francisco) che 100 comuni italiani (LA STAMPA

      14/10/2012 ) hanno già intrapreso.
      Riguardo l’energia prodotta "uso" le parole del prof. Zucchetti del politecnico di Torino che dice: "[...]
      In Italia si continua erroneamente a chiamare gli inceneritori con un nome intraducibile in altre lingue: “termovalorizzatori”, un’invenzione tutta italiana per non spaventare i cittadini. Il loro vero nome dovrebbe essere “inceneritori di rifiuti con recupero energetico” se rispettano la Direttiva Europea 98/2008, che richiede un rendimento energetico di almeno il 60%. Peccato che l’impianto previsto a Torino arriverà a massimo il 27% senza il teleriscaldamento[...]" ... e per il teleriscaldamento ancora non è certo l’allacciamento.
      Attendo la documentazione.

  • Di Giorgio Zintu (---.---.---.69) 20 ottobre 2012 20:05
    Giorgio Zintu

    Dall’articolo non capisco se la raccolta differenziata sia partita, penso di no e desumo che se i rifiuti diventano combustibile saranno nuovi cancrovalorizzatori. Sfugge spesso che quello che viene immesso in atmosfera dalle ciminiere non è buono per fare l’aerosol e le sostanze volatili (dal cadmio al mercurio, dall’arsenico agli ossidi di zolfo e azoto, dai composti organici volatili-VOC alla diossina) sono bioaccumulabili e non degradabili oltre che entrare nella catena alimentare. Se poi qualcuno pensa che i filtri trattengano tutto o è in cattiva fede oppure crede alle favole. E già quelle che ci raccontano sono troppe.

    • Di El Morisco (---.---.---.242) 21 ottobre 2012 06:45

      A Torino la raccolta differenziata è ferma al 43% circa ed è chiaro che non andrà più in su (nonostante la legge preveda il 65% entro il 31/12/2012) una volta in funzione l’inceneritore.
      La tecnologia attuale non è in grado di fermare le polveri sottili (Pm 2,5) che finiranno direttamente negli alveoli polmonari e quindi attraverso il sangue in ogni cellula

    • Di (---.---.---.6) 22 ottobre 2012 10:08

      secondo TRM i filtri trattengono "oltre il 99% delle polveri".

      Omettono accuratamente di dire che con polveri si intende "polveri sospese totali" (PST, più grossolane) e non PM10/2.5: in altre parole non si sa (e non interessa sapere visto che i limiti di legge sono sulle PTS a non sul PM10) il quantitativo di polveri sottili emesse.

      Inoltre, omettono di fare presente che l’1% di polveri comunque non trattenute dai filtri sono quantitativamente una enormità, dato che le emissioni di fumi ammontano a circa 10 milioni di metri cubi al giorno (dato presente nella valutazione d’impatto ambientale dell’impianto).

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