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(In)ter(per)culturando Read&Listen: ’Le ragazze della scrittura’ di Lucia Ravera

'Le ragazze della scrittura' di Lucia Ravera (Giuliano Lodolfi editore, febbraio 2012, pag.160, euro 15) è un saggio che definirei ‘composito’ perché accanto alla tradizionale trattazione saggistica, l’autrice affianca virate e spunti che aggiungono inquadrature dentro, e attorno la scrittura e le donne anche rispetto a contesti specifici e ragionamenti a diramarsi tra antropologia, massmedialità, politica, statistiche, dinamiche culturali e realtà in essere.
 
È un testo ambizioso, che abbraccia macro tematiche abnormi e per questo complesse, diramate, contraddittorie quanto piene di sfilacciature e retrogusti.
 
In alcuni casi Ravera mostra padronanza e volge lo sguardo ad orizzonti in apparenza più lontani all’approccio originario tra scrittura e donne mentre invece, a ben seguirne i riferimenti non è così.
 
Un esempio, da pag.73 capitolo ‘Madri coraggio’:
 
Poi c’è un altro aspetto che sta affiorando nella scrittura femminile di questi anni: ci riferiamo alla descrizione della condizione della maternità reale, intesa come scelta ponderata, ma anche come terroire minato da una proliferazione di contrasti.
Questa riflessione appartiene specialmente al nostro vivere presente e si dilata non soltanto negli spazi letterari (dove prevale sulle storie e sui personaggi), ma anche in ambiti fuori dalla letteratura (trascinando molteplicità di contributi psicologici, critici, per lo più femminili) e in perimetri che si possono definire paraletterari: basti pensare al fenomeno dilagante dei blog, uno per tutti, nosolomamma.com della giornalista a tempo pieno e genitrice part-time Claudia De Lillo.
 
Questa sorta di ‘paraletterarietà’ come la stessa autrice la definisce, è a mio avviso un valore aggiunto importante che va ad approfondire anche la ‘letterarietà manifesta’ quanto a sgrezzare talune visuali consolidate da generazioni, cliché e approcci sociali.
Per tutte queste ragioni, a mio avviso proprio questi approcci quanto la grande ambizione della trattazione, meritavano in alcuni passaggi maggiori ‘respiri’, ulteriori approfondimenti in particolari in quegli scorci a ‘sussurrare’ angolazioni ‘altre’ senza poi però proseguire nella virata. Nella citazione di cui sopra, ad esempio, lo spunto a nominare i blog entro la macro tematica e le trattazioni che si sono diramate attorno alla maternità e la genitorialità è un aspetto concreto, reale che – sempre a mio avviso – meritava ulteriori visuali anziché limitare l’inserimento di un ‘uno per tutti’ che in realtà non può che essere un ‘uno per sé’ se ci si addentra nella fenomenologia in questione.
 
L’approccio di Ravera è comunque chiaro e immediato, con un linguaggio semplice e diretto affronta volta per volta le diverse tematiche, i singoli ragionamenti proponendo spesso citazioni, stralci di testi quanto interviste. C’è indubbiamente un intenso lavoro di ricerca, analisi, e confronto, a sostenere questo libro.
 
E c’è, innegabilmente, la voce dell’autrice che avvalendosi di un ‘noi proforma’ espone teorie, approcci, stili e linguaggi, quanto le proprie personali posizioni che trapelano in punta di piedi tra un’argomentazione e l’altra.
 
Un libro intenso, pieno, appassionato che galleggia via, via in profondità e superfici differenti e che ha ampi margini per ulteriori approfondimenti, inspessimenti e considerazioni in meta-tematiche tutt’ora in divenire, con particolare attenzione verso questa nostra contemporaneità densamente variabile, contorta e mutevole che ha però – e in questo Ravera è lucida e consapevole – radici precise nel passato quanto proiezioni in un futuro che ancora non è possibile vedere se non entro forme sfocate e incerte. La stessa Ravera non aggiunge ‘considerazioni finali’, non propone vere e proprie ‘conclusioni’ lasciando al lettore ogni eventuale e successiva rielaborazione e definizione.
 
Un testo che non è per ‘pochi eletti’ perché non dibatte esclusivamente delle donne entro e nella scrittura piuttosto espande a macchia d’olio le logiche attorno alle donne e i diversi rapporti con la creatività, le opportunità, gli orizzonti e i contesti.
 
Un libro dove ritrovare moltissime autrici dell’Oggi e del passato, dove rintracciare personaggi e storie più o meno note ma che, ognuno a modo loro, ‘dicono qualcosa’, o hanno lasciato tracce. Non solo donne comunque, tra Barthes a Pasolini, passando per Bazzocchi, Galimberti, Pirandello e altri, gli uomini ci sono, nel bene e nel male.
 
Un libro non per essere d’accordo, ma per avviare un processo verso un proprio spirito critico.
 
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Link

La scheda del libro sul sito dell'editore.

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Immagine di Barbara Gozzi.

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