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(In)ter(per)culturando Read&Listen: ’A pochi passi da te’ di Roberto Pellico

Roberto Pellico in ‘A pochi passi da te’ (0111 Edizioni, pag.120, euro 12,50 nella versione cartacea) propone una raccolta di racconti nel complesso brevi, quasi fulminanti, tutti incentrati sui sentimenti forti, l’amare e le gestioni emotive tra le persone.
 
E’ un libro che scivola, si legge con facilità sebbene Pellico si sforza di raccontare di dinamiche anche comuni svelandone gradualmente gli spessori, tentando inquadrature volutamente sbavate dove il peso dell’intreccio arriva pian piano, perché ogni segna è ciò che è, in un ‘qui’ e ‘ora’ che va affrontato con pazienza.
 
Segnalo che è possibile ‘saggiare’ la prima trentina di pagine da QUI e che il libro è disponibile anche nella versione Ebook.
 
La casa editrice pubblica questo libro entro la collana ‘Big-C’ (grandi caratteri, lettura facilitata) che, in effetti, è un’idea interessante sebbene personalmente non ho trovato particolarmente efficace il tipo di carattere scelto né l’impaginazione.
 
Altra precisazione che merita qui rilievo la si rintraccia nella prima pagina: “La presente opera è stata realizzata senza alcun finanziamento o contributo statale, pubblico o privato, ma esclusivamente con il capitale della Casa Editrice”. Una dichiarazione che merita rispetto perché è una precisa – e pubblica – assunzione di responsabilità per nulla scontata nell’attuale panorama editoriale italiano.
 
Interessante anche il booktrailer (che in realtà è più una presentazione sonora e visiva del libro) su YouTube. Interessante per capire l’approccio quanto quei ‘punti forti’ su cui si poggia la promozione del libro. A mio avviso ciò che funziona meno è la macro keyword ‘storie vere’ o meglio: il sottolineare che c’è una forte componente di ‘vero’ in questi racconti perché credo sia tempo di andare oltre questa sorta di ‘bisogno collettivo’ di etichettare ciò che è realtà da ciò che non lo è. Non solo perché ormai le contaminazioni tra modalità narrative sono evidenze indiscutibile nell'attuale panorama divulgativo italiano e mondiale (notiziari, format di approfondimento tv, salotti, trasmissioni, spazi web, reportage, foto, registrazioni… tutto ci racconta di storie che sono e non sono, compositi nati dalle diverse mescolanze tra accadimenti e immaginazioni, percezioni del narratore e dinamiche del narrare).
 
In più, in questo libro tutto il narrare è incentrato sui sentimenti, e i sentimenti sono veri o falsi a seconda di chi li prova, di chi li sente, di chi li registra, di chi ne dice… l’approccio di Pellico è interessante, di certo denota sensibilità e attenzione per le cose, quanto risulta anche un po’ acerbo, con un potenziale su cui lavorare in termini di scrittura, quanto strutture e gestioni.
 
Racconti dalle dimensioni brevi e dense, dove un dialogo può diventare la colonna portante della storia quando un’inquadratura dall’alto per opera del regista-narratore.
 
Interessante anche la curiosità e la voglia dell’autore di mettersi in gioco con modalità narrative differenti, variando le voci narranti quanto gli angoli, i dettagli e le inquadrature stesse. Una scelta coraggiosa, che mostra la voglia dell’autore di sperimentare, entrare e uscire tra tecniche e strumenti. Una scelta da portare avanti lavorando ancora su limiti e capacità, magari leggendo molto per assorbire ciò che altri fanno e come lo fanno.
 
Un libro da tenere nel cassetto, per un viaggio in treno o in attesa fuori da un ambulatorio. Un libro che si legge a morsi, adatto alle pause anche veloci senza la pretesa di potersi avvicinare a ogni storia con la stessa intensità ma con spunti che meritano attenzione.
 
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Immagine scattata da Bg.

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