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In riva al Mar Ligure, ad Ospedaletti, oltre ai fiori ora si coltivano pure le angurie.

La civettuola stazione climatica a ponente di Sanremo sinora era anche conosciuta come la “ Città delle Rose”. Un coltivatore locale Marco Astrego: “Per ora è solo un hobby” . 

 Solitamente sono celebri quelle mantovane o coltivate nella campana Terra di Lavoro, solo per rimanere in Italia, ma quante altre ogni estate arrivano sui banchi dei nostri mercati da Spagna, Francia o Romania. Sono le acquose Angurie, come vengono chiamate nel Nord- Italia, o cocomeri, dizione più comune nel centro-sud del Paese.

In Liguria sono note come “Pastete”. Già, bisogna ricordarsi del vocabolo dialettale ligure usato per identificarle anche perché da qualche anno pure qua tra costa e dirupato entroterra, qualche ardimentoso, nelle fasce abbandonate dagli avi, ha iniziato a coltivarle. Certo l’estremo Ponente ligure è universalmente celebrato oltre che per la coltivazione dell’ulivo anche, e soprattutto, per la floricoltura: garofani, rose, strelizie, lilium e tanti altri. E’ però una coltivazione che non rende più come una volta, vuoi per l’alto valore della rendita catastale dei terreni rocciosi dell’Imperiese, vuoi perché rispetto ad altre Nazioni, anche dell’Unione europea, il gasolio in Italia costa molto.

E’ così che non di rado alla pensione od alla morte dei vecchi proprietari fondiari, e nello stesso tempo coltivatori diretti, i figli decidono di dedicarsi ad altro che alla floricoltura. I terreni rimangono così abbandonati e ben presto si trasformano in vere e proprie giungle inestricabili di arbusti cresciuti spontaneamente. Alle volte però qualcuno di tali figli decide, per ora a tempo perso, di ritornare alla campagna e riconvertire i fondi degli avi magari impiantandovi coltivazioni singolari per la natura dei luoghi e la loro posizione.

E’ il caso ad esempio di Marco Astrego, da Ospedaletti, civettuolo e rinomato centro climatico immediatamente a ponente di Sanremo. Astrego nella vita di tutti i giorni fa il rappresentante di una ditta di gelati per la provincia di Imperia. Da circa un anno ha iniziato, seguendo l’esempio di qualche suo amico, a seminare angurie in alcune fasce ereditate dai genitori, site in località Termine, già coltivate a rose del genere Baccarat, produzione per cui Ospedaletti è famosa in tutto il mondo. Per ora è solamente un hobby, tiene a precisare, ma essendo stata quest’anno la produzione da record non è escluso che nel futuro qualche altro coltivatore della cittadina a ponente di Sanremo si cimenti professionalmente nell’impresa. Nei fondi del signor Astrego, comunque, quest’anno da cinquantadue piante sono nati circa centoquaranta frutti. Il produttore dilettante li ha fatti bollinare al fine che tutti possano accertarne la provenienza locale. Il futuro ci dirà se la “ Riviera dei Fiori” potrà mutare il suo appellativo in “ Riviera delle Angurie” cosa abbastanza strana essendo una regione a picco sul mare ma non è da escludersi che qua la nuova coltivazione dell’acquoso frutto d’origine africana, particolarmente indicato quale diuretico ed il cui consumo è consigliato a chi soffre di pressione nonché per prevenire tumori o stress, possa prima o poi tramutarsi in una consolidata produzione di nicchia”. 

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