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In canoa lungo il fiume Po

Un’altra avventura per il vicentino Fabrizio Padovan, che tra bici, a piedi, sugli sci e in canoa, ci tiene sempre aggiornati sulle sue spedizioni vissute da “survivor”. 

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Le sue avventure col passare degli anni vengono sempre più studiate e programmate, anche se mantengono lo spirito libero e soprattutto in solitaria. Fabrizio racconta la sua ultima esperienza, in canoa, da Bellinzona in Svizzera fino al delta del grande fiume, il Po. 600 chilometri di pagaiate, dal 6 al 20 agosto. Anche stavolta non ha deluso le aspettative di chi lo segue sui social e racconta il suo percorso in canoa, il terzo viaggio più lungo. Questa volta con un mezzo nuovo, biposto, quindi più grande e con parecchia attrezzatura nuova, anche tecnologica per fare le riprese e documentare il viaggio. Si perché Fabrizio si sta sempre di più appassionando alle riprese, sta imparando a fare video, filmati, come fossero dei documentari. Ha percorso 600 chilometri, il doppio rispetto al viaggio in canoa dell'anno scorso. Una nuova meta che lo ha portato in Svizzera, con il treno e tutto l’equipaggiamento.

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 “Volevo vedere il Lago Maggiore, non dalle coste, ma pagaiando, le ville, le isole Borromee, era un progetto che avevo in mente da tempo e volevo anche percorrere il grande fiume, arrivare al delta. Ho unito le mete, sono partito dalla Svizzera, in treno con tutto il bagaglio, per affrontare il Ticino, poi l'entrata nel Lago Maggiore. Posti bellissimi, un Eden. Dopo un centinaio di chilometri sono entrato nel Po e l'ho percorso fino al delta, a Porto Viro per tornare poi a casa con il treno”.

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Sei già esperto con la canoa, che difficoltà hai incontrato in questa tua avventura in solitaria?

“Avevo appena provato la nuova canoa sull'Adige e testato l'attrezzatura, mi sentivo sicuro. Ma le difficoltà ci sono sempre, nel lago è stato snervante, non si riusciva a pagaiare, per due giorni ho continuato a fare zig-zag perchè le correnti non erano come speravo. Poi nel Ticino ho trovato le rapide. Quando cominciavo a sentire un rumore diverso cercavo di visualizzare la situazione, perchè con le rapide bisogna stare più attenti. Ho rischiato un po', mi è andata bene. Una diga mi ha dato parecchi problemi, non volevo uscire dal fiume ma dovevo stare molto attento per non rovesciare tutto e finire in acqua. Per un po’ di fretta ho voluto rischiare e passare la diga artificiale con la canoa senza fare il trasbordo. Una situazione pericolosa, perché mi sono trovato a fare una cascata, col rischio di finire completamente in acqua. Mi è andata bene! Grazie all’esperienza maturata non ho avuto problemi fisici alle braccia, o scottature, tanti problemi che ho avuto nel passato li ho evitati. E' stato un viaggio abbastanza gestibile, ho maggiore dimestichezza ora con la canoa, quindi le difficoltà che avevo i primi tempi si sono ridotte notevolmente. Ma al meteo non si comanda! Sono finito in mezzo ad un temporale spaventoso, forte vento, è stato terribile, non mi aspettavo una furia del genere. Dopo 5 giorni di viaggio, sono dovuto uscire, cercare di ripararmi a terra e mettere dei pesi sulla canoa per non farla volare via tanta era la furia del vento”.

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Sempre con l'immancabile tenda da montare nei posti più nascosti per non farti vedere?

“Si, questa è la mia filosofia di viaggio in solitaria: tenda e sacco a pelo. Poi 50 chili di peso di attrezzatura, 70 chilometri al giorno per 14 ore al giorno di pagaiate, poche pause! Lungo il tragitto ho solo incontrato una coppia, anche loro con la canoa gonfiabile e poi altra gente che mi ha anche aiutato nei trasbordi e dato dei passaggi. Per non perdere tempo ho acquistato un pannello solare apposito così evitavo di fermarmi per caricare la fotocamera o il cellulare. Avendo una canoa nuova, con più spazio ho potuto mettere più viveri e quindi ho evitato di andare a comprare rifornimenti. Ho ridotto i tempi di fermata, che voleva dire scendere, sistemare canoa e bagagli e andare nei paesi per fare la spesa; per 7 giorni sono stato in perfetta autonomia con quello che avevo caricato”.

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Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?

“Il prossimo anno punto a percorrere la Loira, in canoa e vedere i castelli. Mille chilometri magari in 25 giorni o un mese, partendo da Lione. E poi con calma fare anche il Danubio in canoa, un altro mio sogno”.

 

 

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