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In Piemonte la nuova frontiera è abrogare il referendum

“La semplicità è l'estrema perfezione”... forte di questo slogan (una frase di Leonardo da Vinci) che ho visto sul sito dell'Assessore della Regione Piemonte Claudio Sacchetto, il Sacchetto ha deciso di semplificare al massimo.

Forse per vendicare le amate piante cui ha dedicato la sua tesi di laurea? O per motivi meno nobili ed ecologici? Chissà. Di certo è un semplificatore, direi un cacciatore di leggi. Uno sterminatore.

In sostanza questo sorridente signore leghista, assessore all'agricoltura e foreste Caccia e Pesca, si ritrova davanti una cosa complicata: un referendum contro la caccia. Che fare? Si sa che i leghisti hanno un feeling coi cacciatori (con rare eccezioni), dove ci sono loro la caccia rifiorisce.

Il Sacchetto si trova dunque davanti a una cosa complicata: cioè l'espressione della volontà popolare attraverso il voto e una cosa antipatica: andar contro i cacciatori.

Ma possibile che i cacciatori son tutti camicie verdi?

Cosa fa il nostro Sacchetto? Se il referendum è abrogativo dell'attuale legge sulla caccia che faccio? Non faccio votare, no, costa troppo. (Pensate a quando Monti ci dirà e dirà a Berlusconi ecc. “Non votiamo ancora per qualche annetto: costa troppo”). Siccome però il referendum s'ha da fare, il nostro Sacchetto abroga lui, senza tanti complimenti la legge in questione. Abroga la caccia? No, abroga la legge regionale per non far fare il referendum e cosa avviene in questo vuoto legislativo? Subentra in Piemonte la ben più permissiva legge nazionale... Eh già senza tanti riguardi per le specie animali, né per la licenza ai cacciatori, né per i cacciatori armati in giro per gli abitati.

E vedi che il nostro Sacchetto non è uno stupido, mica cita Leonardo per niente: è un artista dell'abrogazione. E così accontenta i cacciatori due volte, non solo niente referendum, ma anche legge più permissiva. Ma se, oltre ad animali innocenti e indifesi uccisi per puro godimento, se oltre a cacciatori maldestri, cominceranno a essere coinvolti in incidenti di caccia anche altre persone che farà il Sacchetto semplificatore?

Non oso pensarlo. Per ora so che Sacchetto è nemico della legge, della democrazia, dell'ambiente e della vita. So questo: di verde ha solo la cravatta e il fazzolettino, il resto è nero come la morte.

Chi si vuole opporre a questa sospensione della democrazia a questa ulteriore mattanza di valori ed esseri viventi è invitato lunedì 16 gennaio 2012 alle ore 14,30 via Alfieri 15, Torino davanti a Palazzo Lascaris sede del Consiglio regionale.

Non si creda sia cosa solo piemontese e “solo” legata alla caccia. È cosa grave in sé, per la democrazia e molto di più perché offende i nostri fratelli animali. E io ancora una volta debbo vergognarmi della mia Regione. Il verde della Lega sempre più è nemico della natura e del territorio di cui si riempie la bocca e il Sacchetto.

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