In Egitto continua la presa in giro ai diritti umani. Arriva piattaforma contro slogan e strumentalizzazioni
Il profilo social su Twitter, Verità per Giulio, si accorge di questa ennesima perla egiziana. In arabo, inglese e francese, il SIS (State Information Service) ha lanciato una piattaforma elettronica per un database locale, regionale e internazionale, esaustivo, a detta loro, su tutte le questioni relative sui "diritti umani". E si potrebbe pensare, vuoi vedere che forse l'Egitto sui diritti umani inizia a fare qualche passo concreto? Certo, poi vedi come si stanno comportando sul caso di Giulio, oltre tre anni di comportamenti meschini da parte del regime dittatoriale, e senti puzza di bruciato.
Insomma, se la cantano, suonano e ballano da soli, in Egitto, sui diritti umani. Il bello, si fa per dire, è che in questa piattaforma emergeranno, i testi originali e tradotti di documenti internazionali, regionali e locali, tra cui le convenzioni internazionali fondamentali sui diritti umani cui l'Egitto ha aderito; come il Patto internazionale sui diritti civili e politici (ICCPR), il Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali (ICESCR), la Convenzione internazionale sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale (ICERD), la Convenzione sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne (CEDAW), la Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e membri delle loro famiglie (ICRMW), la Convenzione per la protezione delle persone con disabilità (CRPD), le quattro Convenzioni di Ginevra e i protocolli aggiuntivi, la Convenzione sull'abolizione della schiavitù e altre convenzioni sui diritti umani. Si richiameranno la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, la Dichiarazione del Cairo sui diritti umani nell'Islam e il Documento sulla Fraternità Umana per la Pace e la Vita Mondiali insieme ratificato dal Grande Imam di Al-Azhar, dallo sceicco Ahmed el-Tayeb e dal Papa del Vaticano Francesco l'anno scorso .
mb
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