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 Home page > Tribuna Libera > In Abruzzo scoprono la cassa integrazione ad honorem

In Abruzzo scoprono la cassa integrazione ad honorem

"Quamquam magni ad honorem nostrum interest quam primum ad urbe me venire, tamen peccasse videor".

Cicerone

Questa è l'avventura nella quale si è ritrovato suo malgrado protagonista un lavoratore posto in cassa integrazione ininterrottamente dal 1° gennaio 2011 fino a oggi, per conto di una partecipata pubblica messa in liquidazione a causa di un deficit milionario. 
 
Se raccontata così, la storia diverte; intristisce, se si ascoltano le voci degli attori.
 


Il cassaintegrato cronico s'attacca al telefono prima, e poi al tram, per contattare l'ufficio dell'azienda da cui dipende in vista dell'ennesima scadenza trimestrale della sua cassa in deroga. E all'incaricato chiede dove presentarsi il primo di luglio, giorno che prevederebbe il reintegro in ruolo, visto che ancora non ha ricevuto indicazioni al riguardo.
 
Dall'altro capo del filo, la parte che conta e staziona all'ombra di uno stipendio fisso risponde che "comunque" il cassaintegrato cronico dovrà restare a casa e non dovrà presentarsi da nessuna parte anche se la trattazione delle questioni connesse alle autorizzazioni degli ammortizzatori sociali in deroga sia ancora subordinata alla decisione del Cicas, che si riunirà - secondo quanto detto dall'incaricato della società partecipata in liquidazione - durante la prima settimana di luglio.
 
Come fa il tizio all'ombra a conoscere in anticipo che il cronico cassaintegrato resterà pure stavolta a casa?

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