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In 6 anni, in Egitto, 1.400 condannati a morte. Decine le esecuzioni ogni anno

Sono circa 1.400 le persone condannate a morte in Egitto dal 2013. Quasi sempre per episodi di carattere politico. Sono circa centinaia le esecuzioni eseguite per fatti anche di quasi dieci anni or sono. E continuano.

Ogni anno si registrano decine di esecuzioni, che avvengono di norma per impiccagione o fucilazione. L'Egitto, in ogni sede, anche in quello che dovrebbe essere il tempio massimo dove si parla di diritti umani, quale il Consiglio per i diritti umani,afferma la sacralità della vita e l'importanza dei diritti umani.

Poi, però, sulla pena di morte, dice che è una questione culturale e che nel loro Paese al sangue si risponde con il sangue.Nonostante ciò, democrazie occidentali e Paesi vari, istituzioni democratiche legittimano questa dittatura. Come se niente fosse. I diritti umani trattati come noccioline da dare in pasto a qualche elefante.Le prime vittime di tutto ciò ne sono gli egiziani, il popolo egiziano, succube di questo regime.

Che ha rovesciato con un colpo di stato nel 2013 l'unico presidente democraticamente eletto nella storia del Paese. Nessuno pretende che la democrazia sia l'unica meta da perseguire.Lo vediamo anche noi quanto sia debole e fallace. Ma per quanto debole e fallace, nessuna dittatura potrà mai essere preferibile alla democrazia.

E l'Egitto si trova in una dittatura, una delle più temibili e peggiori di questo secolo.
mb

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