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Immigrazione e prostituzione | Italiani brava gente

di Silvestro MONTANARO

Mi hanno legata al letto ed hanno cominciato. Ci si sono messi in tre, ma non ci sono riusciti. 
Dicevano che era colpa mia, che ero una stupida perchè urlavo e mi dimenavo. 
Dovevo star ferma e tutto si risolveva in un attimo. 
Poi hanno preso una cosa, me l’hanno infilata dentro e ci sono riusciti…Perdevo sangue, avevo un dolore terribile, ho pregato che avessero pietà, ho chiesto aiuto… mi hanno curata con una doccia di acqua e sale. Altro dolore.Ho pensato che sarei morta. Urlavo, piangevo, ma loro niente. 
Era colpa mia, tutta colpa mia se ero ancora vergine. Tre giorni dopo mi hanno messo sulla strada…


Dicono che devo darmi da fare, che sono in debito con loro di 35.000 euro per avermi aiutato ad arrivare qui da voi e che se non restituisco i soldi, mi uccidono.

Rosalyn ha appena 14 anni, niente altro che quattordici anni. Fa parte dell’esercito di ragazzine nigeriane che, sotto gli occhi di tutti, affolla i marciapiedi d’Italia offrendo sesso a basso costo ad una folla crescente di clienti. “Vogliono solo noi. Le altre, per loro, sono troppo vecchie“, mi racconta Mary, 15 anni.

Lei è per i suoi padroni era a posto. Era stata stuprata più volte in Libia prima di essere infilata su di un barcone direzione Italia. Nessuno ha asciugato le sue lacrime, nessuno ha consolato il suo cuore. Il giorno dopo il suo arrivo, l’hanno sbattuta su di un marciapiede.

Da un anno e forse più, questo nostro paese che grida all’invasione straniera, che bolla di criminali e stupratori l’onda di disperati sbarcati sulle nostre coste, vede e tace.

Da Verona a Castelvolturno, dalla riviera romagnola alle provinciali siciliane tutti hanno visto povere ragazzine in vendita ed hanno quasi sempre taciuto.

Anzi…sono stati complici di questo vero e proprio stupro di massa sui corpi e le anime disperate di queste creature. Sapevano e sanno che sono solo bambine e per questo, solo per questo, le hanno comprate e le hanno usate.

Lo faranno anche oggi. Padri di famiglia.

Torneranno a casa ed abbracceranno le loro figlie.
Poi al bar o con gli amici urleranno contro gli stranieri sporchi e criminali che insudiciano il nostro paese.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.130) 30 luglio 2017 19:42

    Tardivo >

    Basta che si parli di Libia e di sbarchi e tutto sembra “nuovo” e inusitato.


    Dopo la caduta del muro di Berlino dai paesi dell’Est arrivarono nel resto d’Europa (Italia compresa) delle ondate di donne giovani, anche minorenni, a cui i trafficanti dell’epoca raccontavano di un futuro da sogno.

    TUTTE avevano l’obbligo di ripagare subito il prezzo convenuto per il loro trasporto “clandestino”. Finire in strada o in case d’appuntamento era la norma.

    Quelle, considerate “fortunate”, hanno poi potuto diventare "badanti" e, con il tempo, essere perfino regolarizzate.

    Molte di loro avrebbero potuto raccontare delle tante violenze e delle “umiliazioni” subite. Salvo che allora non c’erano siti web e social network pronti a pubblicizzarle.


    La prostituzione è vecchia di millenni.

    Un certo uso del world wide web non è fonte di veri valori per una Generazione senza Bussola

  • Di Marina Serafini (---.---.---.140) 1 agosto 2017 00:54
    Marina Serafini

    Mi scuso, ma non ho capito il nesso delle ultime due righe del commento con l’articolo, e con la prima parte del commento stesso. La prostituzione, lo sfruttamento, la violenza e l’umiliazione; soprattutto l’abuso ideologico delle speranze nutrite e tradite nel peggiore dei modi sono uno storico male condiviso. Lo sappiamo, ed è bene continuare a ricordarlo a tutti e a noi stessi, perché si mantenga viva quella ormai flebile fiammella di umanitas che ancora riesce ad ardere in una civiltà che ha perso, ahinoi, molto di questo nome. I canali di informazione sono cambiati, implementati dalla tecnologia che affina se stessa, garantendo immediatezza, semplicità e capillarità. Nel bene come nel male, nel chiarire e nel confondere - o nel depistare. Sono strumenti, e non c’è nulla di più sensato se non utilizzarli. Per informare, sensibilizzare, provocare reazioni sane. Aiutare a crescere e stimolare a vivere. Generazione senza bussola!? Nessun individuo nasce dotato di unmanual user, mi pare... Ritengo ad ogni modo preferibile avere un maggior numero di scelte possibili che pochi assunti ai quali affiliarsi: chi vuole può scegliere, e chi non sa farlo può sempre lavorare sul versante formazione...

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