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Immigrazione e lavoro | Ennesima tragedia nei ghetti pugliesi

Dalle campagne del Foggiano, nell’area della Capitanata, arriva ancora una volta la notizia di una tragedia: un incendio in uno dei tanti “ghetti” abitati da braccianti agricoli ha causato la morte di un ragazzo di vent’anni.

di Emergency

La situazione dei lavoratori nelle campagne pugliesi è drammatica: allo sfruttamento lavorativo si accompagnano condizioni di vita inumane, dove non esiste il rispetto dei diritti fondamentali.

Emergency ha offerto assistenza sanitaria con i suoi ambulatori mobili nei luoghi del bracciantato pugliesi dal 2011 fino al dicembre del 2015, assistendo 6.500 persone per oltre 18.000 prestazioni. Nel dicembre 2015, la Regione Puglia non ha rinnovato la convenzione stipulata con Emergency nel 2013, avendo deciso di smantellare gli insediamenti dove vivono i braccianti nelle zone di Rignano Scalo, San Severo e Borgo Mezzanone.

Oggi, dopo 12 mesi, la situazione è rimasta la stessa: i ghetti continuano ad esistere e, se possibile, le condizioni di chi ci vive sono peggiorate.

“Siamo convinti che l’esistenza di luoghi di sfruttamento come i ghetti sia inammissibile e siamo preoccupati per il peggioramento delle condizioni di vita dei braccianti, che – in attesa di un piano serio di ricollocamento – sono abbandonati a se stessi. Nei mesi passati abbiamo più volte ribadito la nostra disponibilità a tornare in Puglia con mezzi nostri. È indispensabile ripristinare al più presto un presidio socio-sanitario stabile e un servizio di orientamento socio-sanitario per seguire i migranti nel percorso di regolarizzazione e facilitarne l’accesso ai servizi del Servizio Sanitario Nazionale”, dice Cecilia Strada, Presidente di Emergency.

Dal 2011 a oggi, nelle campagne italiane Emergency ha effettuato oltre 32 mila prestazioni, di cui 18 mila solo in Puglia. Continua ad assistere i braccianti nelle campagne di Rosarno e ha appena iniziato a lavorare a Latina.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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