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Immigrazione | A Parigi aprirà un campo profughi

Si parla della costruzione di un "campo umanitario del quale la città di Parigi sarà fiera": il progetto è enorme, e abbastanza impegnativo. L'obiettivo - cito le parole de Le Monde - è quello di «non vedere più centinaia (diverse, ndr) di migranti accampati in giro per la città, con scene di smantellamento di campi, soprattutto a Nord di Parigi». Per questo una struttura che rispetta la norme del HCR, il commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, si è resa necessaria. 

Il progetto è stato annunciato lo scorso maggio e l'apertura, inzialmente prevista tra fine settembre e i primi di ottobre, sarà invece a fine ottobre. Il luogo? Un ex deposito della SNCF, la società che gestisce le ferrovie in Francia, a Nord della città (70, boulevard Ney, nel 18esimo arrondissement). Il costo? Per ora si parla di oltre 6 milioni di euro, di cui 5,2 messi dall'amministrazione della Capitale e 1,33 milioni dallo Stato francese. 

I lavori sono stati commissionati a Julien Beller, specializzato nell'architettura dei "luoghi precari". Il progetto prevede un complesso diviso in due parti, dice Beller a Le Monde: «Il campo sarà organizzato attorno a una parte gonfiabile in Pvc, che funzionerà come luogo di accoglienza, più delle altre parti che funzioneranno come quartieri, di colori diversi, appoggiati su due piani in legno che fanno già parte della struttura». Questi "quartieri" saranno 8, ciascuno con circa 50 posti e 6 bagni con doccia: ogni stanza conterà 4 posti, un armadio e una presa elettrica. Wi-fi nelle parti in comune. La struttura nasce per essere mobile perché tra due anni sullo stesso boulevard è prevista invece la costruzione di un campus. 

La gestione del campo è stata affidata all'associazione Emmaüs Solidarité (fondata dall'Abbé Pierre): all'apertura accoglierà 400 persone, con una capacità di salire fino a 600. 

Lo spazio sarà aperto tutti i giorni dalle 8 alle 20. Qui verranno accolte le persone che arrivano a Parigi. A ciascuno verrà fornita una carta nominative con la quale si potrà avere un pasto, abiti e chiedere una visita medica. 

I costi per il funzionamento di questo campo sono stimati a 8,6 milioni di euro all'anno: 40 euro a persona al giorno e verranno divisi tra la città di Parigi e lo Stato francese. 

Tra le altre associazioni presenti sul posto ci sarannno France Terre d'Asile e Médicins du Monde. 

Se il campo di Boulevard Ney è pensato soprattutto per gli uomini che viaggiano soli, un altro, per le famiglie, le donne e i bambini, verrà organizzato a Ivry-sur-Seine (Val-de-Marne) a partire da fine anno e ospiterà 350 persone. 

Si tratta, lo dicono chiaramente dalla municipalità, ed è ovvio viste le cifre, di un paliativo. «Questo campo è pensato per un soggiorno breve, al massimo una settimana (...) per fare una pausa e capire qual è la situazione migliore per ciascuno » dice a Le Monde Dominique Versini, che si occupa di accoglienza e lotta all'esclusione nel Gabinetto di Hidalgo. Lo stato infatti dovrebbe rispondere con altri centri, per l'orientamento (CAO) per i richiedenti asilo (CADA) e per i rifugiati. 

Dall'estate del 2015 sono migliaia le persone che arrivano a Parigi e che si accampano per strada, soprattutto al Nord della città (Gare du Nord, La Chapelle, Jaures...). E le scene sono più o meno sempre le stesse: trasferimenti e sgomberi forzati. Hidalgo ha proposto più volte la creazione di strutture, che lo stato ha rifutato fino all'approvazione di questo progetto. 

La situazione è comunque molto tesa, con scontri fra le associazioni e l'amministrazione. La prefettura di Parigi e quella della regione fanno sapere che dal 2015 ad oggi più di 15mila persone passate dalla città sono state accolte in diversi tipi di strutture messe a disposizione. Si tratta, quindi, solo dei numeri delle "accoglienze ufficiali". Di questi, 11mila sono ancora in centro di accoglienza

In totale, dal 2015, la Francia ha ricevuto 80mila richieste di asilo, di cui il 41% fatte in Ile-de-France, la regione di Parigi. Ogni giorno, dice la Versini, a Parigi arrivano circa 50 persone e il numero cresce costantemente. 

A fine luglio in città è stato smantellato un campo spontaneo che accoglieva 2500 persone, altri tre nel 19esimo arrondissement à metà luglio. E prima ancora a Stalingrand o su Avenue de Flandres. 

A questo si aggiunge la questione del Campo di Calais: il Governo, nelle parole di Bernard Cazeneuve, ministro degli Interni, lo vuole chiudere. E vorrebbe farlo in concomitanza con l'apetura del campo parigino. Per questo però mancano due condizioni fondamentali: l'ok del Consiglio di stato e, cosa non da meno, altrettanti posti in altre strutture. 

Ma quante persone ci sono a Calais oggi? 6900 secondo lo Stato, 9000 secondo le associazioni

 

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