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 Home page > Tempo Libero > Musica e Spettacoli > Il ritorno di Eliane Elias al Blue Note di Tokyo

Il ritorno di Eliane Elias al Blue Note di Tokyo

La pianista, compositrice e vocalista brasiliana Eliane Elias (San Paolo, 1960) si è esibita per quattro giorni al Blue Note di Tokyo, dove spesso viene invitata. Accanto a lei, il marito, il contrabbassita americano Marc Johnson (Omaha, 1953) e il giovane batterista americano Tiago Michelin (Boston, 1991), brasiliano nel sangue, perché figlio di Nando Michelin, pianista e compositore e di Patricia Vergara, entrambi trasferitisi negli States dal vasto continente sudamericano.

Ho ascoltato il secondo set della domenica sera, con molti tavoli vuoti, poiché il lunedì la sveglia suona presto per una nuova settimana di lavoro a tempo super pieno per ogni cittadino giapponese che si rispetti.

Per ottanta minuti Eliane ha deliziato un pubblico, cui piace abbandonarsi alla morbidezza del Samba e della Bossa Nova.

Il primo brano in scaletta, però (e lo sarà anche il settimo), “To each his Dulcinea”, è quello che apre l’ultimo CD, appena uscito, “Music from Man of la Mancha”, per il quale Eliane ha reinterpretato una selezione di canzoni di un musical di Broadway degli anni ‘60, “Man of la Mancha”, composte da Mitch Leigh. E’ un easy listening strumentale, vagamente funky, privo di interesse.

Il concerto sale di tono quando Eliane passa alla musica brasiliana. Tre brani in sequenza, tutti cantati, scaldano la platea : “Aquarela do Brasil”di Ary Barroso ; “Voce” di Roberto Menescal, in cui la musicista canta dapprima in inglese e dopo l’assolo di pianoforte in portoghese; ma soprattutto l’eccitante, velocissima, trascinante “Coisa feita” di Joao Bosco. E’ l’occasione per Tiago, la vera sorpresa della serata, di mettere in mostra la propria bravura tecnica e la capacità di esprimere nell’assolo l’intensità e il calore di una Batucada, quel Samba di solito eseguito da una batteria di percussionisti che sfilano per la strada.

Eliane passa al Jazz per eseguire “My foolish heart”, un omaggio a Bill Evans, tratto dal CD “Something for you”, un tributo alla musica dell’amato e ammirato pianista. E’ fedele all’arrangiamento originale, ma se penso alla versione dal vivo al Village Vanguard il paragone è improponibile.

Il brano successivo è una Medley di “Light My fire” dei Doors e di “Incendiando” della pianista. La prima parte è resa al ritmo di una Bossa Nova molto lenta, mentre la seconda parte velocissima su una base ritmica samba-funky. Da segnalare un apprezzato Solo del sempre elegante Marc Johnson e un botta e risposta sugoso tra il piano e la batteria nella parte conclusiva.

“The impossible dream”, il secondo titolo tratto dal Cd appena uscito, è un samba lento del tutto trascurabile.

“The time is now”, l’ultimo pezzo, ricorda a tratti “Agua de beber”e presenta delle similitudini con il pianismo del giovane Keith Jarrett. Dopo l’assolo del contrabbasso Eliane inserisce “Footprints”, uno dei meravigliosi pezzi di Wayne Shorter, prima di ritornare ad esporre il tema finale alla maniera di una Ballad lenta.

Il pubblico applaude ed Eliane ritorna con l’intenzione di far cantare la platea. Non ci riesce con “Garota de Ipanema”. Va molto meglio con “So danço samba”, con l’Ai-ia-ia-ia-iai del ritornello facilmente eseguito dagli astanti, prima che la pianista decida di lasciare spazio alla batteria. E allora, Tiago si scatena in un Solo che alterna un fraseggio jazzistico ad uno tipico delle percussioni brasiliane. La cassa a volte esegue la figurazione del Surdo, l’indispensabile grande tamburo di accompagnamento, dal suono grave, mentre un Tamborim vicino ai tom emette dei suoni estremamente acuti.

Applausi generosi vorrebbero chiedere un altro bis, ma le luci si riaccendono ed un’altra settimana si conclude per un locale che sta festeggiando il trentennale di attività.

Foto: YUKA YAMAJI.

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