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 Home page > Attualità > Politica > Il referendum abroga Berlusconi

Il referendum abroga Berlusconi

Quello che è avvenuto ieri è qualcosa di grande e di irripetibile, è successo uno di quegli eventi che accadono ciclicamente, dando una scossa alla storia dei paesi e dei popoli. Gli italiani, affermando il loro sì ai referendum, hanno detto no all’arroganza di Berlusconi e di Bossi.

Hanno scandito un netto no al piano energetico dei nuclearisti alla Chicco Testa, alla concessione del bene più importante (l’acqua) ai privati, ed infine hanno inflitto un gigantesco no al presidente del consiglio e ai suoi ministri che con il "legittimo impedimento" si erano posti al di sopra delle leggi. 

Gli italiani autentici, non quelli che poche settimane fa erano pagati dal Pdl per applaudire Berlusconi dinanzi al tribunale di Milano, hanno votato non solo contro le politiche scellerate del governo ma anche contro il Tg1 di Minzolini che sabato scorso invitava gli elettori ad andare al mare, contro il servilismo di Giuliano Ferrara, contro le prediche di Daniele Capezzone, contro la squadrismo di Sallusti e Santanchè, contro la supponenza di Feltri e Belpietro, contro i “Responsabili” di Scilipoti, contro inconsistenza leghista di Calderoli e Maroni.

Il risultato del referendum ha un valore tecnico perché impone all’esecutivo di cambiare le proprie strategie sulle politiche energetiche, sulla gestione dei beni pubblici e sulla giustizia, e allo stesso tempo è un fortissimo segnale politico perché riduce i margini di manovra del governo (debole in Parlamento come nel paese) ma soprattutto sbarra la strada del Cavaliere verso il Quirinale, sancendo la fine della sua leadership e del suo pernicioso carisma.

Negli ultimi mesi Berlusconi ha commesso due errori che gli sono costati caro. Innanzitutto ha sottovalutato i suoi avversari. Pensava che le forze di opposizione pur frastornate, rissose e mal organizzate non sarebbero riuscite a contrastare la sua iniziativa politica. Ma è stato smentito dai fatti.

Un mese fa alle elezioni amministrative lo schieramento di sinistra si è affermato in piazze importantissime come Milano e Napoli. Ieri gli stessi partiti di opposizione facendo leva sulle pulsioni dell’antipolitica e su ampi settori scontenti di centrodestra hanno portato a votare il 57% degli elettori. Risultato impensabile fino a pochi mesi fa e divenuto dirompente proprio perché inaspettato.

Berlusconi quindi ha commesso il secondo errore sottostimando la forza di reagire e di indignarsi del popolo italiano. Il Cavaliere pensava che l’empatia tra lui e la maggioranza degli italiani sarebbe durata in eterno o almeno fino a quando non avrebbe imposto il proprio erede. Ha sminuito i propri alleati, ha distrutto il proprio partito, non ha voluto intermediari per intensificare il dialogo continuo con tra lui ed il “suo popolo”, convinto della propria insostituibilità.

Le cose però hanno preso un altro corso. Gli italiani si sono svegliati dal torpore mediatico di cui erano afflitti. Hanno ragionato. Ed hanno detto basta.

Non credono più alle balle propalate dalla maggioranza, dalla Rai e alla realtà virtuale costruita dalle reti Mediaset, in numero sempre più crescente i cittadini del nostro paese formano le proprie opinioni su internet e sulla stampa indipendente, e stanno diventando via via sempre più immuni alle menzogne del berlusconismo e dei suoi adepti.

Domenica e lunedì gli italiani non hanno detto solamente sì all’abrogazione di leggi sbagliate su temi fondamentali come la gestione dei beni pubblici, della produzione dell’energia elettrica e della giustizia hanno anche delineato un’ nuova Italia più attenta all’ambiente e sensibile alle necessità dei cittadini, decisamente incompatibile con il corpo in disfacimento del Berlusconi di fine corsa, sempre più diretto verso il suo personale capolinea.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di SAandro (---.---.---.252) 14 giugno 2011 13:10

    e dopo questo chiaro messaggio pensassero ai problemi dei cittadini... Sanità, Istruzione, Lavoro, Ricerca, Trasporti...

    Chi non si ritrova come in questo video???
    http://www.youtube.com/watch?v=fMzG...

  • Di pv21 (---.---.---.222) 14 giugno 2011 19:49

    Legittimazione >

    Nel 2008, con la Legge “porcellum”, il consenso del 36% (17 milioni) degli elettori fruttò a Berlusconi una maggioranza di 340 deputati alla Camera.
    Su questa base Berlusconi ha sempre ribadito di rappresentare la volontà e le aspettative della maggioranza dei cittadini.
    Da ormai 6 mesi la cosiddetta “terza gamba” difende alla Camera la “quota 314” di una maggioranza “purchessia” votata al “tutto tranne elezioni”.

    Con il “si” ai referendum il 53% (oltre 25 mln) degli elettori ha respinto ben 4 decisioni governative in tema di gestione di bene primario, futuro del sistema energetico ed inderogabilità dell’uguaglianza giuridica.
    Così si è espressa la “sovranità popolare”.

    In democrazia la legittimazione non è la “disponibilità” di una casta di Primi Super Cives attenta a privilegi ed interessi …

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