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Il rap contro Sarko. Intervista a Monsi du VI

Monsi du VI è un rapper francese, che è da poco uscito con un brano molto critico nei confronti di Sarkozy. Molto legato all'Italia, dove ha vissuto, Monsi ha collaborato anche con i rapper napoletani Co' Sang. In vista del ballottaggio di domenica abbiamo fatto due chiacchiere con lui

Ci spieghi cosa significa 92 UMP, ché forse in Italia non è così immediato? 

Il 92 è il numero della provincia della periferia ovest di parigi (Hauts de Seine), un insieme di comuni per la maggioranza ricchi e gestiti dal partito di Sarkozy : l'UMP. Come in Campania i legami con gli industriali del settore dell'edilizia creano un alto tasso di corruzione e che non si è mai smentito malgrado le ripetute condanne di politici.

Un attacco mirato, quello a Sarkozy. Quali sono state secondo te le peggiori azioni intraprese dal suo governo? Non salvi proprio niente?
E’ un attacco al suo partito quanto a lui. Sarkozy non è soltanto incompetente in campo economico e sociale, lo è anche nei campi della pubblica sicurezza e della gestione dell'immigrazione che sono sempre stati i soggetti da lui privilegiati. Insomma, non salvo proprio niente…tranne l'effimera iniziativa di aprire il governo a ministri di sinistra all'inizio del suo mandato. E’ stata un’idea interessante ma poco fertile.
 
Quale compito credi possa avere un linguaggio come quello del rap?
Il rap per fortuna ci permette di scrivere testi articolati e di sviluppare idee che una canzone cantata non potrebbe facilmente fare in 3 minuti. E’ anche un modo facile di parlare a una gioventù che non crede più nella politica. Il rap non è solo musica, ma poesia e politica.
 
Il rap, la banlieue, la questione sicurezza. Cosa è cambiato rispetto alle rivolte del 2005?
In realtà il rap politico si fa sempre più assente nei media. Il genere rimane molto popolare, ma i gruppi di successo anche se musicalmente interessanti sono purtroppo molto spesso frivoli a livello della scrittura e delle motivazioni. Fortunatamente però ci sono ancora alcuni artisti di primo piano che fanno canzoni politiche.
 

Al primo turno il Presidente uscente è stato punito, ma a trarne vantaggio è stata soprattutto la destra radicale della Le Pen. Cosa ne pensi dell’avanzata e della conferma (dopo le amministrative dello scorso anno) della destra estrema in Francia?
La progressione dell'estrema destre è constante da ormai 30 anni. Penso che la destra classica non riesca più a esistere senza riprendere le tesi razziste di essa come Berlusconi non poteva fare almeno della Lega. Essendo un regime presidenziale non si concretizza in alleanze ma nel condividere tesi estreme. La sinistra che ora prova ad avere un discorso più realistico sulla immigrazione economica per tentare di prendere i voti della destra non riesce ad avere credibilità. Secondo me il discorso centrale è quello dei ghetti, non quello degli immigrati economici. In realtà credo che la generazione dei dirigenti quarantenni di destra e sinistra che guidano il paese, non capiscano che la maggioranza dei neri, arabi, asiatici che vedono per strada sono cittadini francesi. E' un problema generazionale. Siamo noi giovani a dover prendere il potere.
 
È quella di Hollande la sinistra che può ridestare il sogno francese?
Hollande è il marito dell'ultima candidata alle elezioni presidenziali e ora ha dato al proprio figlio un ruolo importante nella campagna: tutto ciò mi fa pensare a quelle élite politico-famigliare pakistane dei Buto o americana delle famiglie Kennedy o Bush. Questo mi preoccupa un po' ed è proprio l'inverso del sogno rivoluzionario francese. D'altra parte, però, è una persona onesta sia da un punto di vista personale che intellettuale.
 
I sondaggi danno Hollande come favorito, ma non è che al primo turno c’abbiamo sempre preso. Cosa credi cambierà nel caso in cui i sondaggi saranno confermati?
Hollande vincerà in ogni caso perché Sarkozy è il dirigente più odiato che abbia mai conosciuto la Francia.
 
Tu conosci molto bene la situazione italiana avendoci vissuto un po’. Da voi un partito razzista e xenofobo è in continua ascesa (riuscendo a rinascere dalle proprie ceneri), da noi la Lega viene pescata con le mani nella marmellata. Cosa ne pensi, da osservatore esterno, però, di quello che sta avvenendo nel nostro paese?
L'estrema destra non potrà mai vincere in Italia e in Francia, il trauma della Shoah lo impedisce. La famiglia Le Pen è diventata ricca grazie ad operazioni occulte. Questi politici sanno benissimo di non essere in grado di poter prendere il potere. Secondo me loro puntano soprattutto ai soldi facili e a all'immunità legata a mandati locali.
 
Conosci anche molto bene la scena rap italiana e napoletana in particolare. Collabori spesso con Luché e ‘Nto dei Co’ Sang. Che ne pensi del loro scioglimento? Collaborerai ancora con loro?
Sono stato molto triste quando mi è arrivata la notizia. Li conosco dal 1998 e abbiamo vissuto bellissime cose insieme. Spero che sia solo un momento e che un giorno abbiano la possibilità di lavorare di nuovo insieme. Comunque Nto e Luchè hanno entrambi un livello artistico altissimo ed è sicuramente una buona cosa poterli scoprire da solisti.
 
Quando potremo ascoltare il tuo album?
Dipende molto dai pezzi che sto facendo uscire ora. Dopo 92 UMP farò uscire un altro video, un pezzo concept… poi arriverà "NA part 2" un pezzo in italiano molto legato alla mia esperienza napoletana.
 
Dacci tre nomi di rapper francesi fondamentali per farsi un’idea di quello che succede oltralpe.
Gremz e Disiz la Peste per le sperimentazioni
Casey, Youssoupha e La Rumeur per la scrittura
Booba per lo stile peplum holywoodiano delirante

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