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Il problema dell’approvvigionamento energetico

Prendo l’estro dal «buio» elettrico – cupo, integrale e assolutamente inedito per durata e ampiezza di propagazione – che, nelle prime ore di quell’ormai lontana domenica 28 settembre 2003, venne improvvisamente a calare sull‘Italia, con la sola eccezione della Sardegna e di qualche altra isola minore. Rammento che, di primo acchito, impattando con tale evento, mi venne da esclamare non: ”Che disastro!”, bensì: “Che vergogna!”.

Ora, a distanza e a freddo, provo a chiarire siffatta mia reazione.

Da decenni, andiamo ascoltando il ritornello secondo cui il nostro Bel Paese si colloca come sesta (ora settima) o, addirittura, quinta potenza mondiale e noi, comunque, vantiamo il privilegio di godere di un livello di civiltà, di benessere e di servizi che tante altre nazioni ammirano e ci invidiano.

Ma siamo sicuri che le cose, in concreto, stiano proprio in tal modo?

Personalmente, al riguardo, nutro dei dubbi.

Intanto, per restare sull’accaduto di quel settembre, sembrò, e ancor più pare adesso, inconcepibile che, con riferimento ad un servizio tanto essenziale qual è la distribuzione dell’energia elettrica, si dovesse e si debba essere legati, in gran parte, a fonti produttive di altri paesi (quando si potrebbe generare autonomamente l’intero fabbisogno), rischiando, a causa di un banale errore, incidente, ritardo o altro, di cadere così in basso, di tornare indietro «anni luce» (mi si passi l’accostamento ironico), di perdersi in un bicchiere d’acqua.


All’epoca, dopo il fattaccio, fu, ovviamente, un susseguirsi di polemiche, addebiti di colpe, inchieste: insomma il solito rituale, già visto e rivisto infinite volte. Che tristezza!

E, soprattutto, durante l’intera giornata del “buio”, si verificarono, dove più dove meno, scene da autentico terzo mondo: moccoli d’emergenza tirati fuori dal fondo lontano di vecchi cassetti, interminabili code alle fontanelle pubbliche, bottiglie e taniche per lavarsi, file di persone di ogni età impazienti ai servizi igienici dei distributori di benzina, cancellazioni, ritardi e disagi nei trasporti e così via dicendo.
Il mio modesto pensiero è che, di fronte ad emergenze del genere, che ovviamente si possono riproporre, gli alterchi e le polemiche non servano a nulla.

Invece - con senso di umiltà, onestà e pragmatismo - bisogna semplicemente trarre tesoro dalle negative conseguenze ed esperienze precipitate addosso ad un’intera popolazione, per cercare di individuare, organizzare e porre in atto i rimedi necessari, facendo così in modo che, almeno nel futuro, non ci si debba trovare ancora in analoghe situazioni.

Insomma, le reali e serie emergenze vanno affrontate senza indugi, senza sbarramenti di principio ed ideologici. E qui, davvero, non fa alcuna differenza che il governo sia di centro destra o di centro sinistra.

Da parte di noi semplici cittadini, è il caso che ci solleviamo moralmente di fronte a certe macroscopiche incongruenze, dimostrazioni di inciviltà e di arretratezza, certamente non degne di un «grande» Paese.

Solamente così, avrà senso quel profondo sentire, il sano orgoglio nazionale che sgorga con naturale impeto dal nostro intimo e che - in occasione di cerimonie, manifestazioni, rievocazioni, anniversari - ci fa esclamare e gridare «Viva l’Italia!».

Commenti all'articolo

  • Di Renzo Riva (---.---.---.105) 14 giugno 2009 22:54

    Mercoledì 10 Giugno 2009, ho assistito alla conferenza indetta al Castello di Udine di Mr. Mark Hopkins presentato come esperto in efficienza energetica, accompagnato dal console Usa in Italia per gli affari politici e economici Mr. Benjamin Wohlaurer.

    Devo riportare quanto scritto dal prof. Franco Battaglia per dire quando una fonte energetica è utile agli usi che l’uomo ne fa per la produzione di beni e servizi che generano la cosiddetta società del benessere.

    Una qualsiasi fonte che possiede anche solo uno dei seguenti requisiti:

    1) Diluita nel tempo

    2) Diluita nella spazio

    3) Intermittente

    4) Inaffidabile


    è inutilizzabile per le esigenze umane.

    Caso forse unico la fonte fotovoltaica le possiede contemporaneamente tutte e pertanto è squalificato il suo utilizzo per gli usi comuni; ciò non vuol dire che possa trovare applicazioni marginali nei mercati di nicchia cioè dove non arriva la cablatura elettrica.

    Caso strano invece la legna da ardere che fra le fonti è quella che dà una potenza specifica di solo 0,1 W/mq che insieme all’idroelettrico sono le uniche fonti che corrispondono alle necessità umane.

    Elenco la potenza specifica di ciascuna altra fonte rinnovabile in W/mq: solare termico 80, solare fotovoltaico 20, solare termoelettrico 10, eolico 2, idroelettrico 1, biocarburanti 0,05.

    Purtroppo per le anime belle Verdastre l’energia del sole è l’energia del passato quando sulla terra esistevano gli schiavi come fonte di energia meccanica; oggi nel Mondo le fonti rinnovabili danno lo 8% del totale dell’energia consumata dall’intera umanità ed è destinata ridursi sempre più; il consumo di legna da ardere è la seconda parte rilevante della fonte solare utilizzata, la prima è l’idroelettrico.

    Dopo aver installato 13 GW di FV al costo stratosferico di circa 600÷700 miliardi di Euri, sa il lettore quanta potenza di impianti di produzione tradizionali oggi operanti si potranno chiudere?


    Al massimo 2÷3 GW perché gli impianti tradizionali devono essere tenuti in caldo come riserva per quando il Sole non brilla ed il Vento non soffia.

    Per quanto riguarda la regione Friùli-VG, ammesso e non concesso che possa raggiungere il 25% del fabbisogno energetico con fonti rinnovabili sapete dirmi il restante 75% con cosa lo produrremo?

    Va sé: tutti gli asini cascano su queste due domande di cui dò le relative risposte.

    Che poi si approfitti dei rivoli di spesa improduttiva dirottati dal livello centrale alla nostra Regione, per far fare affari alle banche, liberi professionisti, commercianti, installatori e altri (una forma di CIG alle libere professioni) non mi straccerei le vesti, l’importante è essere consapevoli che anche noi stiamo seguendo la scia delle regioni additate al ludibrio nazionale dalla nuova politica leghista federale.

    Anzi, ho invitato gli imprenditori presenti ieri al convegno ad intercettare tutti i finanziamenti improduttivi detti sopra che possono mantenere in vita ancora qualche posto di lavoro senza porsi problemi di sconvenienza sociale che a loro non competono bensì competono solo al personale politico che se ne rende responsabile.

    Penso che dietro a tutto questo ci siano le lobby del petrolio e del fotovoltaico.

    Alla fine, e nonostante tutti gli sforzi per migliorare l’efficienza dei sistemi ed eliminare gli sprechi, non potremo fare altro che i consumi d’energia inesorabilmente aumenteranno pena altrimenti la stessa democrazia per come la conosciamo oggi: homo homini lupus.

    Altrimenti bisogna che 6 miliardi d’individui presenti oggi sulla Terra tolgano il disturbo per permettere agli altri di vivere con la sola energia solare come fu dalla notte dei tempi e fino all’inizio dell’era industriale scordandosi al contempo la società odierna del benessere.

    Mandi,
    Renzo Riva
    Via Avilla, 12/2
    33030 Buja - UD

    349.3464656
    [email protected]

  • Di Renzo Riva (---.---.---.55) 29 giugno 2009 18:52

    ENERGIA

    Pronto al confronto

     

    Sistematicamente invio tutto quello che i media mi pubblicano e le relative ribattute dei lettori, a circa 150 indirizzi: professori, politici, studenti, pubblicisti, gente comune nonché sui vari forum nella rete internet: alle varie anime socialiste, ai Radicali Italiani, Forza Italia ecc.

    Non vorrei monopolizzare il dibattito sull’energia e pertanto di seguito inserisco il testo di una e-mail pervenutami da una intelligente e graziosa signorina prossima laureanda a Milano, che ho avuto l’occasione di conoscere colà all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, in occasione d’un convegno sull’energia e che risponde così alle missive dei Signori Salomoni e Di maggio del 23 Giugno 2009.

    “Richiede molta dedizione rispondere a certi interventi. Comunque è evidente che per il Sig. Salomoni la fonte migliore di informazione è report. Cita la fisica della centrale nucleare ma c’è da chiedersi se sappia cos’è una fissione, mi piacerebbe averlo davanti quando dice che le centrali nucleari devono funzionare sempre al massimo; caspita bisognerà informare il prof. Lombardi!

    Di Maggio invece cerca di informarsi ma quando si parte da idee confuse si finisce con una confusione ancora maggiore. Cita la Germania come esempio ma un professore di Madrid ci ha detto come fa a rispettare Kyoto: ha spostato tutti i cementifici in Turchia!

    Complimenti per la sopportazione! A presto

    Federica”

    Di mio aggiungo solo che sono disponibile in ogni opportuna sede al confronto, ripetendo una cosa che dirò fino alla noia: le leggi della fisica non sono opinabili, ed ancor meno democratiche: non sono state votate a maggioranza; per loro natura sono totalizzanti e non scendono a compromessi: nemmeno storici.

    Purtroppo molti individui privati del loro credo ideologico in seguito alla "caduta del muro" hanno innalzato l’ideologismo ecologico a nuovo credo.

    Confido nella nuova europarlamentare avv. Serracchiani alla quale ho consegnato ad Osoppo del materiale informativo inerente quello che definisco oggi essere il solo e vero problema dell’umanità: l’energia alla potenza necessaria; degli altri problemi è inutile curarsene se non si risolve questo.
    In Europa purtroppo si sono ultimamente fatti troppi scivoloni; mi riferisco al 20-20-20 per non dire dell’insensatezza del protocollo di Kyoto e della spesa dirigistica riguardo le cosiddette "fonti rinnovabili".

    L’avv. Serracchiani riuscirà a riscattare certe facili e demagogiche immobili posizioni dei vertici e della base del suo partito?
     e l’auguro per il bene di tutti.

     

    Renzo Riva

    Energia e Ambiente

    Nuovo PSI _ F-VG

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