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Il primo "scoop" di AgoraVox Italia


 Ben tre ore prima del suo effettivo arresto, Jvan Sica aveva sollevato alcuni dubbi sul perché Riccò non avesse attaccato Evans nella tappa Pau-Hautacam. Jvan aveva stilato una lista d’ipotesi emerse dalla lettura di altri quotidiani, dal nazionalismo alla “furbizia” - alle quali mancava solo che il 14 Luglio, in Francia, è Festa Nazionale -.
 Ad Jvan la versione “ufficiale non convinceva” e, difatti, tre ore dopo…
 Nei suoi occhi di esperto di sport era emerso un dubbio guardando quella pedalata fluida che non attaccava Evans.
 Jvan ha colto un mistero, non ha voluto dare risposte, ha lasciato la domanda e tre ore dopo ha avuto la risposta.
 Riproponiamo i due articoli in serie.
 Graziamo, ancora, Jvan, per aver firmato il primo scoop di AgoraVox.

1) Il mistero di Riccò

La tappa Pau-Hautacam del 14 luglio ha nascosto nel suo scrigno fatto di bianco-oro Saunier-Duval un mistero fitto e impenetrato da nessun cronista al seguito o scofanato, come il sottoscritto, in una poltrona anni ’60, una di quelle che si alza la polvere appena la si nomina.

Il mistero è: perché Riccò, pedalando con un’agilità messa in bella mostra, non ha attaccato Evans riducendo lo svantaggio in classifica, se non addirittura per vestirsi di giallo?

Per i pressapochisti in abito chiaro, Riccò era stanco dopo la fughetta verso Bagnères-de-Bigorre del giorno prima, il che ha suggerito al Picchio di Modena (lo chiamano cobra, ma del cobra non ha gli occhi, meglio il picchio) di lasciar perdere le sfacchinate ulteriori.

Per i buoni di cuore, non si è mosso per far vincere Piepoli, come aveva, occhieggiante, abbozzato il giorno prima dopo il traguardo. Forse si aveva paura che Evans o qualcun altro con un pizzico di energia, allo scatto di Riccò, avrebbe risposto, senza dare scampo nemmeno a Piepoli e Cobo Acebo, altro Saunier-Duval secondo al traguardo.

Per i furbetti del condomino, Riccò non si è mosso perché dare troppo nell’occhio in questo momento avrebbe creato aspettative enormi e avrebbe posto le basi per una gabbia di marpioni tutti intorno la sua magrezza.

Per i maligni, Riccò immobile avrebbe stoppato illazioni sul suo ematocrito verticale. Meglio stare in sordina così gli aghi si allontanano e la sbobba può continuare a fluire tranquilla. Anche se Riccò dice che è stata la mamma a dargli quell’ematocrito, per cui prendetevela con la genitrice, villani.

Per i pessimisti, Riccò ha fatto quello che ha potuto dopo la tappa del giorno prima. Anzi da lunedì in poi, Riccò sarà costretto a cedere terreno anche a causa delle fatiche del Giro d’Italia.

Per gli ottimisti, a Riccò serviva staccare la maglia gialla Kirchen, Valverde, Cunego e Andy Schlek, gli unici che possono dargli fastidio sulle Alpi.

Per gli italiani convinti, Riccò è troppo giovane per puntare alla vittoria.

Per i matematici, Riccò aveva bisogno solo di punti per conquistare la maglia pois e secondi per vestirsi di bianco giovane.

A me tutte queste spiegazioni colate dai giornali non mi hanno entusiasmato. Per me il mistero resta tale. Speriamo di svelarlo con le Alpi. 


2) Riccò trovato positivo all’Epo di terza generazione

Il mistero è stato svelato. Riccò è risultato positivo all’Epo dopo i controlli antidoping effettuati il 3 e 4 luglio scorsi dopo la cronometro di Cholet.

Quel suo andare in salita così tranquillo e accomodante dietro un Evans allo stremo delle forze, non era dovuto alla conservazione strategica delle forze o ad accordi di squadra, era tutto merito del’Epo di terza generazione che si è “assorbito” (si chiama Cera questo tipo di Epo e serve per curare pazienti con gravi insufficienze renali e costretti alla dialisi) durante la corsa.

Il ciclista che più somiglia a Pantani per albagia di talento, sfrontatezza nell’affrontare i pendii e capacità mediatica di attirare interesse è caduto nella stessa mostruosa fauce, sempre spalancata, che inghiotte e maciulla i corridori come fossero pasticcini troppo morbidi.

Riccò era davvero un potenziale incantatore di folle, avrebbe potuto prendere uno sport fasullo e sgonfio di attrattive e farlo piacere grazie ad una capacità innata di aggredire lo schermo sia in sella che coi piedi a terra.

Adesso resterà isolato e accusato, dovrà parlare di uno sport sporco e dire come era la sua dieta “eccitante”. Dovrà sperperare il suo modenese arguto parlando di farmaci e la sua faccina da efebo in calzamaglia per scusarsi o dire che non è vero niente.

Se Riccò è solo Epo, allora concedetegli l’onore delle armi e indirizzatelo verso una non fine, verso un delicato atterraggio su lidi lontani da quelli di Pantani. Se Riccò è principalmente Epo, allora dategli un gregariato e conducetelo verso la fine della carriera senza altri patimenti. Se Riccò è per l’errore di un attimo o di qualcuno Epo, allora riconvertitelo in corridore che fatica sempre e dovunque e non segue i migliori sorridendo per la fatica altrui.

 


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