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Il paradosso di un debito paradossale

“Ognuno fa il meglio che può con le risorse che ha a disposizione”. Bene, di questi tempi grami, andiamo a vedere le carte. Che il debito una risorsa possa esserlo ci siamo; quando, per quelli dell’FMI, il debito pubblico globale arriva al 101,5% surroga pure la ricchezza che lo ripaga, riproducendo se stesso. Sì, insomma, quello che si genera in termini di ricchezza annuale, risulta a malapena sufficiente a pagare i debiti che son stati contratti.

Ehi, mica finisce qui, non esiste solo il debito pubblico mondiale, v’è pure l’iper indebitamento di famiglie e imprese. Insieme fanno il debito aggregato che, a livello globale, raggiunge la cifra spaventosa del 365% rispetto al PIL prodotto. Debito fatto da quelli della spesa, pur’essa aggregata, per poter fare la crescita economica.

Urca, se son quasi quattro volte le capacità di ripagarlo, si potrà? Si potrà quando e solo se la risorsa/debito, ripaga più di quanto costa. Dunque, se i paesi sviluppati sono indebitati al 432% del PIL e quelli in via di sviluppo stanno al 64%, come dice Il Sole 24 Ore, tocca distinguere. Beh, i conti son facili da farsi:

 i paesi sviluppati, avviluppati da un cumulo di inefficienze, le imprese affaticate da una strutturale capacità produttiva inutilizzata, le famiglie ingolfate dalla troppa spesa fatta a debito, gli stati costretti ad usare il debito per pagare il costo del debito, la sanità e le pensioni a gente sempre più anziana e con un misero resto per migliorare la produttività del sistema paese;

i paesi in via di sviluppo, scalmanati, con le imprese che investono per recuperare gli svantaggi accumulati nella penuria; le famiglie per fare la spesa, buona ad affrancarsi dalla quella stessa penuria e gli Stati che investono per attrezzarsi a competere non avendo magari la sanità da finanziare, pochi anziani da “pensionare” ed un contenuto costo del debito da onorare.

Dispari insomma il contributo fornito, alla produttività totale, dal fattore spesa aggregata.

Essì, già nel 2016 l’Unicef disse come la crescita globale del PIL stava al 2,4%; i paesi in via di sviluppo segnavano una crescita del 4,1%, quelli sviluppati dell’1,7%. Tutto questo mostra chi meglio fa con il debito a disposizione.

Essì Signori dei conti, per quelli agili e scattanti il debito si fa risorsa; per gli imbolsiti solo gravame!

Mauro Artibani, l'economaio

Foto: Pixabay

 

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