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Il nomadismo digitale misconosciuto in quel di Sapri

E' il tempo di oggi. Non è più quello di Pisacane, con rispetto per l’Illustre. A ogni tempo i suoi mezzi, le sue inclinazioni, le sue realtà. E una delle realtà di oggi è quella del digitale.
Sei connesso, è evidente.
Sei online, si capisce.
Stai scaricando, voglio ben sperare.
Lo sanno i giovanissimi, lo sanno gli attempati, non fosse altro per passarlo sto benedetto tempo, ludopatendo.
É così che pure cambia, insieme al tempo, il modo già d’intenderle quelle tante cose, il modo di guardarle, il modo or di viverle, ringraziando iddio. Una fra mille è toccato in sorte al lavoro, i suoi contesti, le sue realtà, che si sono trasformate. E se è pure vero che molte porte si sono chiuse, altrettante si sono schiuse, per colui che vuol vedere. Sono sorte e già avanzate tante nuove realtà, come quella del nomadismo, digitale per l’appunto e per restare in argomento. Vi sono persone, intere popolazioni, già fisiche e presenti, che vivono ovunque nel mondo lavorando grazie all’utilizzo di un computer portatile e di una connessione a Internet. Non vi è richiesto un capo, una filosofia aziendale, per quanto allettante, ma unica sorte un portatile, delle belle idee e le giuste competenze vendute oggi in quella stessa piazza d’un mercato onnipresente… il tempo vuole così liberi di spostarsi e di vivere il mondo in ogni dove.
È con rammarico che constatiamo che in quel di Sapri, tutto ciò, non conta nulla. Eppure nella sua storia, non solo passata, l’accoglienza centra, è porto di mare, è terra d’ulivi, è raggio di sole. Ed è tanto più sconcertante scoprirvi assenza, assenza di internet points, assenza di aree hotspot o WI-FI free, assenza d’interesse o di attenzioni manifeste pure solo in tal senso. Eppure ancora l’investimento in termini di denari è quasi nullo, forse è quello, in essenza, che non convince, chi lo sa. É, a maggior ragione, assai più dolente che Qualcuno abbia pensato bene di comminarci la giusta pena, la promessa di un foglio di via dal suolo cittadino, a noi scrittori, editori, e librai digitali, con l’accusa d’esser senza, un lavoro anzitutto, per niente stabile in aggiunta. Quando vuole la conoscenza che il lavoro resta sé stesso, cambian solo le tecnologie applicate pure ad esso.
Non siamo ladri né assassini, non tocchiamo nulla che non sia già nostro, non siamo una minaccia per chiunque ci vivi affianco, non siamo in cerca di potere, non siamo in cerca di gloria, siamo solo in virtù d’un mondo, in evoluzione per sua natura, così nomadi digitali. Volle la sorte, e pure un invito, che dopo Pisacane, uomo ben più illustre, fossimo noi a sbarcare in quel di Sapri cittadina. E alla stregua d’ogni forma in natura manifesta, d’ogni umano nostro eguale, siamo dentro portatori d’un sol mondo fra i tanti, vuole dio da assaporare, forse nuovo o già vecchio, ma in cuor suo giammai nemico. Non temiate, siamo giunti in pace!
#senzatettosapri #sapri #nomadidigitali #wififree #assenza #esclusione #ignoranza
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