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Il mondo si sta ammalando di Berlusconite?

L’Italia ha esportato il sonetto, il Rinascimento, la musica barocca, l’opera lirica, il futurismo...

L’Italia è in effetti un paese splendido baciato dalla natura, dalla posizione, dalla bellezza, forse per questo ha creato ed esportato tanta arte e gli artisti più famosi nel mondo. Ma non dimentichiamo che l’Italia ha esportato la mafia e che anche il nazismo nasce dal fascismo, fascismo italiano! Noi si esporta molto tant’è.

Oggi, per via del precariato della cultura e dello spregio di cui è circondata, invece di fenomeni artistici esportiamo cervelli, cioè artisti, scrittori, cantanti, musicisti e scienziati.

Per carità, anche Leonardo da Vinci è morto in Francia e Dante ha dovuto vagare per l’Italia, dopo essere fuggito da Firenze, Michelangelo è rimasto, ma quante grane col papa Giulio II, che però era anche un mecenate. Oggi di mecenati in Italia non ce n’è neanche l’ombra. Abbondano riccastri arraffoni (per esempio Berlusconi) e capitalisti (per esempio Marchionne) globalizzanti i doveri, la servitù e non i diritti o il benessere (quello resta capitalizzato, appunto, nelle loro mani).

Tornando al dunque si esporta da sempre nel bene e nel male.

Mi pare da due o tre notizie recenti che per esempio il virus della berlusconite stia cominciando ad affacciarsi sulla scena internazionale. Insomma Berlusconi potrebbe anche finire in carcere, certo finirà alla storia, piuttosto che come statista, come virus, ma spero sia contento lo stesso.

Ecco su cosa si basa la mia “diagnosi”.

  1. Il rinnovato furore contro gli zingari, esploso in Francia, presente nei paesi d’origine dei Rom (l’Est Europa per intenderci), in fondo ha radici italiane, radici recenti, grazie alla Lega, che di fatto è governo Berlusconi. L’alleato e complice più fedele. (Sulla questione c’è il bell’editoriale di domenica 29 agosto 2010 sulla Stampa scritto da Barbara Spinelli).

  2. La notizia, che ha subito scatenato una polemica negli Usa, che fra le donne i Repubblicani scelgono candidate belle, quindi della bravura alla fin fine se ne infischiano, preferendo l’immagine alla sostanza. E le democratiche? Tutte racchie? In ogni caso questa faccenda è proprio berlusconiana doc, anzi dop come i prodotti più pregiati. Nessuno nega la possibilità che una donna bella sia anche intelligente, nessuno dovrebbe negare la possibilità che una donna bella sia anche di sinistra. In Italia qualche esempio c’è, cito i classici, la Finocchiaro, la Melandri sono belle donne, paiono addirittura intelligenti e sono persino di sinistra, o meglio progressiste. Nello schieramento opposto faccio invece fatica a trovare donne belle e intelligenti, forse perché quelle intelligenti non le mettono in mostra in quanto evidentemente sono come la crisi economica: non esistono e se esistono bisogna essere ottimisti e ignorarle. E così negli USA si copia il Berlusconi-”pensiero” sulle donne, che poi riguarda la comunicazione, ma anche una concezione di uomini e donne meschina, forse realistica, (anche se io spero di no). Si vede la società come una massa di consumatori e spettatori, persone che si fermano all’immagine, alla superficie e non sanno andare oltre. La bellezza è un grande valore, il problema è cosa sia la bellezza, certo non solo un involucro. Ma non voglio dilungarmi qui su un argomento tanto importante che non va confuso con il virus di cui parlo. Basta con le perle ai porci!

Molto altro però il virus può diffondere: l’uso dei media, l’abuso della giustizia, il porsi come esempio anche nella vita privata, purché la vita privata sia oleografica (un po’ come ha cercato di fare Sarkozy), il conflitto di interessi (un esempio in Cile dove il nuovo Presidente della Repubblica è presidente di una televisione e di una squadra di calcio).

Speriamo che il mondo abbia bastevoli anticorpi e speriamo che questi anticorpi vengano importati esportati a breve anche in Italia, sperando che sfuggano ai respingimenti voluti dalla compagine berlusconiana .

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