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Il mio bisogno di Manifesto

La vittoria del PDL nelle ultime elezioni mi causò una crisi emotiva durata parecchi mesi. Per giorni rinunciai ad aggiornarmi su web, a discutere con amici e conoscenti; semplicemente gli avvenimenti della nostra politica erano diventati troppo dolorosi.

Aggiungo di essere una di quelle persone che ha rinunciato felicemente allaTV ormai da 3 anni. Tutto ebbe inizio durante un TG dell’ineguaglibile Mimum, nell’ennesimo panino, ragazzi che manifestavano venivano definiti "disobbedienti dell’area antagonista"...

Le immagini che giravano durante lo sproloquio mostravano chiaramente una mesta manifestazione di ragazzi di area cattolica... Mi si è palesato in un attimo il marciume del media televisivo, una sorta di illuminazione, con tanto di risate istericamente incontrollabili (è una delle caratteristiche delle vere illuminazioni buddiste). Le risate non erano dovute alla "professionalità" della redazione del tg1 ma dal realizzare la potenza della persuasione mediatica, per un attimo infatti, avevo giudicato anche io quei ragazzi "disobbedienti". Adesso capisco che la mia era una vera e propria reazione isterica.

Per mesi rimasi isolato dalle vicissitudini politiche, poi piano piano ricominciai ad informarmi, sempre però con qualche riserva.

Avevo costantemente il dubbio di essere manipolato, strumentalizzato dai media.
In questo mio dramma personale si era anche consumata una piccola tragedia, avevo infatti smesso di comprare 5 giorni alla settimana IL MANIFESTO...l’amore della mia adolescenza, il giornale dei più bei momenti della mia vita (e dei più brutti), il compagno di manifestazioni, di avventure ,di vacanze , IL MIO MANIFESTO.
Non riesco a razionalizzare, a spiegare correttamente, penso anche che non vada fatto quando si parla di un grande amore.

Ora la crisi è passata, leggo giornalmente molti siti d’informazione, d’informazione partecipativa, scrivo su blog, ho ripreso il confronto con gli altri.



Ma mancava qualcosa e ora capisco cosa, mi mancava un pugno di coerenti, spocchiosi, schierati GIORNALISTI.
Mi manca IL MANIFESTO...

Mi manca e da domani torno a comprarlo, con la foga di un amante che deve ricuperare il troppo tempo perduto.

Molte persone leggendo il mio post probabilmente rideranno... vi compatisco perchè mai avete amato...

Già perchè ci si deve innamorare delle cose belle della vita, e IL MANIFESTO, con i suoi giornalisti che si tagliano lo stipendio pur di andare in stampa, con il suo modo schierato ma onesto e coerente di spiegare il mondo, è una cosa bella ...

Con i suoi titoli da scuola di giornalismo, con il coraggio di non sottrarsi mai ad una polemica innescata ad arte dalla stampa mainstream, anche quando chiaramente ciò non avrebbe portato benefici, è ormai una mosca bianca del panorama dell’informazione italiana.


Commenti all'articolo

  • Di Paolo (---.---.---.203) 23 febbraio 2009 12:11

    Condivido lo spaesamento dopo la vittoria del pdl: ancora non mi ha abbandonato.
    Mi chiedo in continuazione cosa hanno nella scatola cranica gli italiani, se la materia grigia è completamente asservita a memorizzare il vincitore di sanremo, del gf, dell’isola dei famosi (già il nome è un programma), dei discorsi di amici,
    Il Manifesto non l’ho mai comprato, ho letto solo alcuni articoli qua e la, ho assistito ad alcuni interventi televisivi di loro esponenti e... mi sono sempre sembrati troppo arroccati sull’idea comunista.
    Su un’idea utopica e lontana dalla realtà, che non va confusa minimamente con le dittature "comuniste" ben conosciute dagli altri media italiani che le usano a modo loro.

    Continuerò ad informarmi attraverso la rete e continuerò a ritenere inaffidabili e "sovversivi" i media nazionali.

    • Di Yuri Sacrestanelli (---.---.---.16) 23 febbraio 2009 13:14

      Caro compagno Alberto, se vuoi qualche risposta ai tuoi perché, accedi in questo sito alla sezione "Mills ecc." e leggi bene le proposizioni dei un certo Maramaldo, un decerebrato derca senza materia grigia che osanna Berlusconi e cerca di porre in ridicolo, col suo psicologismo derca, tutti i compagni di sinistra.
      Vai a vedere e renditi conto da solo ...

    • Di mabo (---.---.---.51) 23 febbraio 2009 17:55

      Caro Yury non sai quante volte ho avuto l’istinto di rispondere alle invettive prive di fondamento pronunciate da quell’elemento, poi ho desistito, pensando alla frase che mia figlia mi ricorda ogni tanto “Non discutere mai con un idiota: ti trascina al suo livello e ti batte con l’esperienza”.

      Meglio ignorarlo.

      Un saluto.

      Mauro Bonaccorso

    • Di Federico Pignalberi (---.---.---.179) 25 febbraio 2009 15:35

      Caro mabo,
      fa quasi ridere dirlo, ma il nostro Yury e il tale Maramaldo di cui parla, sono la stessa persone, che scrive sotto falso nome, probabilmente in entrambi i casi, visto che il nome che viene indicato nel suo indirizzo email è Lucio Raimo. Risparmiamoci la fatica di dialogarci, lasciando che lo facciano le sue plurime personalità.

      Ciao

  • Di mabo (---.---.---.51) 23 febbraio 2009 18:40

    Caro Alberto

    Siamo in molti a cercare punti di riferimento solidi sui quali porre la nostra fiducia.

    La lettura del Manifesto spesso ci ha fatto pensare di non essere soli ad immaginare un mondo diverso.

    Spesso, però le nostre elucubrazioni mentali sono sterili se non applicabili al contesto nel quale operiamo.

    Leggere buoni propositi e convincersi della loro automatica applicazione pratica, non fa altro che illuderci di aver intrapreso la strada giusta verso il cambiamento.

    A volte mi sembra di vivere in un paese diverso da quello percepito dalla maggioranza delle persone che mi circondano, e fatico a comprendere come ci si possa assuefare alla situazione contingente.

    Quando l’informazione, e il caso italiano ne è un prototipo, è solo un mezzo di propaganda, approdare sulle isole felici della diffusione delle idee ci salva dal naufragio ma rischiamo di rimanere isolati per lungo tempo, novelli Robinson Crusoe.

    Un saluto

    Mauro Bonaccorso  

  • Di Kabhir Arrotalazappa (---.---.---.16) 24 febbraio 2009 08:21

    Sono di diverso avviso, mamba, poiché è necessario conoscere le argomentazioni del nemico per poterlo sconfiggere. Credo che proprio per il compagno Alberto leggere a fondo quelle asserzioni potrebbe essere utile a capire i reali motivi del profondo malessere che l’ha attanagliato. Lì c’è la risposta ad alcuni suoi perché: al perché fuori dagli schemi mentali consolidati si sente a disagio, perché usa il manifesto come un basone su cui appoggiarsi. Non si può nasondere la testa di fronte al nemico, compagno. Bisogna affrontarlo a viso aperto, senza nascondersi dietro la barbetta, senza pronunciare invettive. E cercando pure di aprire il cervello.
    Per il compagno Fortucci una nota di incoragiamento: coraggio, vedrai che ci rifaremo alle regionali campane. Lì la sinistra a operato benissimo, in modo inappuntabile. Vedrai, vedrai ... 

  • Di Max Maramaldone (---.---.---.16) 24 febbraio 2009 08:50

    Ma quanti anni ha tua figlia, mimba? è già segretaria di sezione, che ti istruisce sul da farsi?

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