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Il "grillo parlante" Napolitano

Di cosa ha paura il Presidente? Del vento dell'”antipolitica” che rischia di spazzare via il “sistema dei partiti” che lo hanno portato al Quirinale? Del nuovo che avanza? Della rabbia dei cittadini che dovrebbe rappresentare?

Da qualche tempo provo sempre più fastidio per l'attivismo politico del Presidente Napolitano, che lungi dall'essere “super partes”, continua a schierarsi apertamente con il decotto “sistema” dei partiti che ci hanno portato al disastro. Si schiera con Monti e la sua “maggioranza” senza ascoltare quel popolo, che tutti pretendono di rappresentare, e che nessuno ascolta, lui in primis. Un governo che toglie a poveri e ceto medio, per dare ai ricchi e per salvare il ricchissimo e ingordo sistema bancario. Si schiera col sistema affaristico-trasversale che vuole la Tav. 

“Dulcis in fundo” oggi, di fronte alla frantumazione del sistema dei partiti, ridotti ai minimi termini dal voto dei cittadini e dall'astenzionismo, scende nuovamente in campo a difenderli, dileggiando il momentaneo “simbolo” della frantumazione, il Movimento “Cinque Stelle” di Beppe Grillo. Non va bene caro “nonno” Presidente, non va bene per niente! Non è lei il Presidente di cui avremmo bisogno in questo momento! Non ho mai votato Beppe Grillo, non credo che lo farò, ma lo rispetto.

Rispetto i cittadini che lo hanno votato e le loro idee, e il loro diritto di farlo. Lei, che dovrebbe essere il Presidente di tutti lo fa? Io credo di no, caro “compagno” Napolitano (posso permettermi di chiamarla “compagno” visto che in passato ho militato nel PCI, e ancora mi vergogno nel vedere la fine che avete fatto), io credo che Lei dovrebbe lavorare alacremente per far rispettare la Costituzione, dovrebbe ascoltare quello che pensano, sentono e vogliono i cittadini che Lei rappresenta. Dovrebbe difendere i loro diritti. Dovrebbe esigere l'equità fiscale. Dovrebbe vigilare sull'applicazione dei risultati dei Referendum. Potrei aggiungere molte altre cose, ma ne aggiungo un sola: faccia il Presidente, se ci riesce. Certo non sarà mai un Pertini, ma potrebbe chiudere la sua carriera politica con maggior dignità.

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