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Il cavalluccio marino, la danza dell’amore

Il cavalluccio marino, un piccolo pesce che è diffuso soprattutto lungo i mari temperati e caldi di tutto il mondo, vive ad una profondità al massimo di 50 metri.

Molto aggraziato e dalle molteplici risorse, è unico nel rituale dell’accoppiamento. Si tratta di un pesce dalle piccole dimensioni che predilige vivere nei bassi fondali ricchi di alghe e speciali piante, quali l’Alimeda, che gli offrono un sicuro rifugio per gli altri pesci predatori e inoltre un appiglio sul quale dondolarsi. Il corpo del cavalluccio essendo piccolo, è caratterizzato da una lunga coda che funge da appiglio, le sue mascelle sono fuse insieme con un tubo di denti, mentre i suoi occhi sono in grado di muoversi in forma indipendente a vantaggio della cattura delle prede che in questo modo sono risucchiate dalla bocca.

L’ippocampo si mimetizza con l’ambiente, per questo non è facilmente riconoscibile a prima vista. E’ un pesce molto diffuso anche negli acquari e per questo popola tutti i mari caldi del nostro pianeta. Nel mediterraneo ci sono due specie di cavallucci marini: Hippocampus ramolous e quello dal muso corto, denominato Hippocampus hippocampus. Esistono varie specie di ippocampo che si distinguono in base al numero degli anelli che hanno sul tronco e di come è la conformazione della parte superiore della testa. Alcune specie presentano sulla testa delle appendici spinose e per questo la specie viene denominata (Hippocampus ramolosus).

Per quanto riguarda la differenza tra maschio e femmina, il maschio risulta essere molto più lungo della femmina che è molto più compatta e meno allungata. La loro vita non è lunga, ma si è visto che nella riproduzione in cattività si può arrivare a sino 5 anni, mentre allo stato naturale, non si conosce ancora la durata della loro vita. La vita sociale di questa specie è quella di un pesce abbastanza solitario, anche se non aggressivo nei confronti dei suoi simili. Vive per lo più da solo o in coppia ed è un animale diurno. Una sua particolarità quella di cambiare colore in base all’ambiente ed alle situazioni in cui si trova. Una sorta di mimetismo di protezione, ma anche sociale poiché il cambiamento del colore della livrea avviene, non solo in situazioni di pericolo, ma anche per una malattia o in fase di corteggiamento ed accoppiamento.

In riferimento all’accoppiamento, si parla di una vera e propria danza dell’amore. Infatti soliti fare delle danze rituali, sia maschio che femmina durante la gestazione che in questa specie avviene nel maschio. La particolarità più spettacolare in questo tipo di pesce, è che le uova sono allevate dal maschio, e non dalla femmina. Nel periodo riproduttivo l’ippocampo sviluppa nella parte del ventre una sorta di tasca, ed inizia a corteggiare la femmina. Una serie di danze dell’amore, un rito che serve a farle deporre le uova nella sua tasca. La femmina poggia così il suo ovopositore della tasca una sorta di incubatrice del maschio dove trasferisce le uova. Una volta che la femmina le ha depositate, il maschio le feconda con il proprio sperma. Inizia il periodo dell’incubazione che va da 4 a 6 settimane. Il sacco incubatore diventa così un forte contenitore in quanto dopo che le uova sono state deposte, le pareti si addensano e diventano più spesse. All’interno del sacco circola anche ossigeno, e nutrimento per le uova. Vengono rimossi anche i rifiuti, e si ha solo una concentrazione salina del liquido del sacco, per abituare in modo graduale i piccoli ippocampi all’ambiente marino. Durante il periodo dell’incubazione delle uova, la femmina fa delle brevi visite al maschio, della durata circa di cinque minuti e compie con lui delle danze rituali chiamate dell’amore. Dopo le quattro-sei settimane, il cavalluccio marino inizia ad avere delle contrazioni muscolari, che gli permettono di espellere dalla tasca i giovani cavallucci marini. Ancora molto piccoli, e non perfettamente formati, si allontanano per iniziare una propria vita in autonomia. Il padre a questo punto ripulisce per bene la tasca, ed è pronto di nuovo per accogliere altri piccoli che nasceranno.

Naturalmente una volta che i piccoli sono nati, dovranno cavarsela da soli e non riceveranno, a differenza dell’uomo, nessuna cura da parte di mamma e papà. L’ippocampo si nutre generalmente di piccoli crostacei, larve e pesci, di cui è voracissimo, ed attende con pazienza per ore la sua preda, pur di nutrirsi. Il principale predatori di questi piccoli pesci, risulta essere in assoluto l’uomo, per il commercio di questi piccoli animali vivi da mettere in bella vista negli acquari visto che la loro testa ha una spiccata somiglianza con una piccola testa di cavallo.

 

 

 

 

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