• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Istruzione > Il cambiamento impossibile

Il cambiamento impossibile

 Il cambiamento della società passa attraverso la scuola. E la Gelmini peggiora ulteriormente la già precaria condizione del sistema scolastico. Con l’ombra delle organizzazioni mafiose sulla scuola.

 La scuola ha subito un altro duro colpo. La finanziaria Tremonti, camuffata sotto il nome di decreto Gelmini, è passata al Senato divenendo definitivamente legge. A nulla sono valsi gli scioperi, i cortei, le occupazioni, le lezioni in piazza etc. Nonostante vi fosse un ampio movimento contrario alle scelte del governo, il premier Berlusconi ha insistito nel liquidare le centinaia di migliaia di studenti, docenti e precari in piazza come una minoranza. 

Il referendum abrogativo sembrerebbe essere l’ultima spiaggia. Bisogna però ricordare che negli scantinati di Montecitorio già giacciono fra le tarme le firme per la legge popolare sul “Parlamento Pulito” e gli altri vari referendum indetti da Beppe Grillo. 
La Costituzione è diventata definitivamente una barzelletta.
 
Noi aspiriamo ad un cambiamento vero della società, al miglioramento delle condizioni di vita di tutti gli esseri umani e del pianeta. Questa è un’epoca cruciale per l’umanità ed abbiamo un bisogno assoluto di uomini consapevoli ed illuminati al potere, certo non di buffoni e di mediocri dietro cui si nascondo banchieri ed industriali. Altrimenti la situazione è quella che si presenta tuttora in Italia (e non solo), dove a capo dell’esecutivo vi è un imprenditore senza scrupoli che si è attorniato volutamente di gente dal basso profilo e dall’alta ignoranza per avere la vita facile. E questo non può essere assolutamente tollerato, ecco perché la scuola è fondamentale. Il cambiamento può partire solamente dalle nuove generazioni. I tagli vanno effettuati laddove si presentino realmente gli sprechi. Il Parlamento e le consulenze pazze (dietro cui spesso vengono occultate le tangenti) sono i primi a dover subire un sano piano di risparmio. E i fondi per l’istruzione andrebbero aumentati anziché diminuiti, accompagnati da un serio progetto di riforma della scuola che elimini le baronie nelle università ed affronti seriamente le questioni più difficili, affinché vengano premiati i più bravi e non i più raccomandati. Di certo la legge Gelmini non fa niente di tutto questo. 
 
Non si è pensato poi alle problematiche che questo decreto comporterà nelle aree a maggior disagio sociale, dove la presenza della scuola è già una chimera. Infatti se la legge spiana, tramite il ddl Aprea, la strada ai privati, questi ultimi non saranno interessati soltanto a tutelare il proprio portafoglio? Ed inoltre le imprese controllate dalle organizzazioni criminali non potrebbero infiltrarsi negli istituti scolastici? Di fatto in questo Paese nessun settore privato o pubblico può dirsi al sicuro da mafia, camorra e ’ndrangheta. Pensate se qualche azienda vicino ai clan si inserisse nel consiglio d’istituto di un liceo o di un’università. Questo poi potrebbe accadere tanto al Sud quanto al Nord, visto che ormai è nota l’attività economica delle cosche anche nelle regioni settentrionali. Che sconfitta enorme per tutta l’Italia! 
 
Bisogna impedire tutto ciò prima che sia troppo tardi.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares