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Identificazione delle forze dell’ordine: una petizione in Europa

L'identificazione delle forze dell'ordine è una questione sì di sicurezza, ma soprattutto di civiltà. Se ne è iniziato a parlare, in Italia, dopo i pestaggi indiscriminati e le torture avvenute nel 2001 durante il G8 di Genova, ma nonostante diverse proposte approdate in Parlamento, non ci sono stati passi avanti. 

L'associazione European Democratic Lawyers ha lanciato una petizione a livello europeo che verrà presentata nel febbraio del 2015 al Consiglio dei Ministri della Giustizia dell’UE.

Cosa si chiede? L'entrata in vigore di un sistema che dia ad ogni agente un numero di riconoscimento che non possa né essere nascosto né eliminato in situazioni particolari.

Questo sistema non eviterebbe forse le derive violente, ma permetterebbe di rintracciare quelli che, durante l'esercizio delle loro funzioni, abusano della forza contando sull'impunità.

I promotori della petizione chiedono:

I - Obbligo generale di una identificazione sulle uniformi di tutte le forze di polizia.

II - Visibilità semplice e chiara dell’identificazione, con indicazione di dimensioni e forma.

III - Obbligo di tutti gli agenti di polizia di identificarsi a richiesta di un cittadino.

IV - Sistema chiaro di sanzioni nei confronti di coloro che violano la legge.

Il sistema in questione vorrebbe uniformare la situazione su tutto il continente. Per ora i paesi più all'avanguardia sono Svezia, Danimarca e Norvegia, dove i poliziotti hanno numero di matricola e nome sia sul casco che sulla divisa. In altri il numero si trova nell'una o nell'altra: Belgio, Slovenia, Repubblica Ceca, Polonia, Ungheria, Spagna e Grecia. In Inghilterra e Germania invece la pratica non è universale (dipende da leggi regionali). 

Per firmare la petizione e leggere il testo completo clicca qui.

Il video della campagna :


 


 

 

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