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ICI, per le case la rivalutazione è il triplo rispetto agli edifici delle banche. Perché?

Monti e il governo tecnico degli scienziati hanno introdotto la mazzata sulla prima casa, come ormai ben sappiamo tutti.

Nella manovra è stata introdotta la rivalutazione degli estimi catastali, in modo molto più pesante rispetto alla vecchia Ici. Ma non per tutti, come evidenzia oggi Franco Bechis su Libero.

Vediamo qualche esempio. Per le abitazioni di tipo economico, come per quelle che il catasto identifica come “popolari” e come “ultrapopolari”, la rivalutazione delle rendite a fini ICI passa dal vecchio 100% al nuovo 160%. Un aumento percentuale del 60%.

Per altri soggetti, invece, non c’è stato un aumento di questo tipo, anzi. Quali? Ad esempio per gli “istituti di credito, di cambio e di assicurazione” la rivalutazione delle rendite passa dal vecchio 50% al nuovo 60%. Praticamente una variazione minima, quasi nulla. Rispetto al vecchio sistema l’aumento è di un misero 20%.

In pratica, il governo Monti ha graziato le banche. Per le case, infatti, la rivalutazione è il triplo di quanto stabilito per gli edifici di proprietà degli istituti di credito. Banche battono case 3 a zero, e palla al centro.

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.20) 7 dicembre 2011 19:23

    Mattonata di Equità >
    Monti ha ripristinato per tutti l’ICI sulla prima casa (a franchigia ridotta).
    Farà “risparmiare” qualcosa sulla proprietà di più abitazioni soltanto per i redditi di almeno 100mila euro.
    Non cambia la musica.
    Da anni una Tagliola Tributaria corrode il potere d’acquisto delle famiglie …

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.130) 8 dicembre 2011 12:56
    Damiano Mazzotti

    Questa è una bella domanda... Secondo voi perchè ci sono i banchieri e i burocrati delle università piazzati dalla politica e dalle banche?

    Comunque incrociate le dita, perchè se non falllisce la Cina, per noi e per l’Occidente ci saranno problemi seri..

    Comunque più di metà degli italiani con i prezzi di benzina e gasolio rialzati all’inverosimile dall’Iva, saranno da considerare agli arresti domiciliari, poiché non avanzeranno molto soldi dopo averli spesi per andare a lavorare e per mangiare (anche i beni primari aumenteranno ancor di più col trasporto).

    E non puoi chiedere agli italiani di pagare più tasse e continuare a pagare la costruzione delle linee ferroviarie da 5 a 7 volte quelle di paesi come la Francia o la Spagna, solo per pagare le ville agli amici dei politici. Prima bisogna chiudere la falle nella vecchia botte e poi possono chiedere di versare nuove tasse in una botte marcia da fare schifo.
    E poi che genere di vino può saltare fuori da una botte vecchia e marcia?

  • Di pv21 (---.---.---.188) 11 dicembre 2011 19:37

    Postilla fiscale >
    Sarà problematico e per niente scontato applicare un’ulteriore imposta dell’1,5% ai capitali “scudati” da Tremonti.
    Nel merito è da notare un aspetto sin qui non considerato.
    Anche se i “beneficiari” del condono sono coperti dallo “anonimato” ben noti sono gli estremi del documento che attesta la “conformità” del versamento fatto. Quindi è sempre possibile redigere una versione “aggiornata” dell’atto originario.

    Per esemplificare.
    Con un’imposta al 5% si è potuto “scudare” un capitale di 200mila euro versando 10mila euro all’erario. Con gli stessi 10mila euro e un’imposta del 6,5% si potrebbe “scudare” un capitale di soli 154mila euro.
    Ecco la scelta da prospettare al contribuente “anonimo”.
    O versare altri 3mila euro di imposta (+1,5%) oppure aspettarsi la stesura di un nuovo atto di “convalida” del precedente che riduce di 46mila euro il valore nominale del capitale a suo tempo “scudato”.

    Per l’erario sarà comunque un risultato certo e immediato.
    Una modalità reiterabile Fino allo ultimo Scudo fiscale

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