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I sudditi e gli...eletti

“Il mondo non sarà distrutto da quelli che fanno il male, ma da quelli che li guardano senza fare nulla”.

Albert Einstein

 

L'attuale compagine governativa, perniciosa propaggine di quella precedente e penosamente espressa da incompetenti, patetici e inquietanti politicanti, sembra che, nel generale marasma indotto, qualcosa di significativo lo abbia conseguito, riducendo drasticamente il tasso di povertà italiano. Almeno questo sembra emergere dalle statistiche di accesso a un “reddito di cittadinanza” scaduto in effetti a mero “contributo di sussistenza”(1,2,3).

A quanto pare, soprattutto in conseguenza dell'effetto dissuasivo prodotto dalla documentazione ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente), a beneficiare di quell'umiliante e subdolo sussidio è stata una minoranza dei richiedenti. I restanti, sono stati costretti ad accontentarsi di qualche decina di euro, al punto che molti di loro avrebbero addirittura deciso di rinunciare a quell'obolo (1,2,3).

 

Un così subdolo sofisma, chiama in causa il criterio della “tracciabilità” estesa all'intero nucleo familiare dello sventurato richiedente. Chissà perché, una tracciabilità davvero inflessibile nessuno la invochi per i responsabili dell'irreversibile sfacelo antropologico, sociologico e culturale nel quale è ormai irreversibilmente precipitato il “povero paese”, come soleva definirlo De Gaulle, conosciuto come italia. In non pochi casi, i componenti dei diversi nuclei familiari, hanno visto con sospetto, e a ragione!, per una questione di principio afferente alla più intima sfera privata di ciascun individuo, il fatto di dover subire una indiretta e autentica schedatura fiscale. Cosa, questa, caratteristica delle peggiori dittature. Quindi, soprattutto di quella nostrana, consolidatasi ormai rigorosamente sul modello orwelliano. E questo, val la pena ricordarlo, non perché costoro avessero qualcosa da nascondere al fisco, quanto per non soggiacere a una così grossolana violazione del proprio sacrosanto diritto alla riservatezza: vale a dire a quella riservatezza propria delle società civili e dunque aliena al nostrano assetto sociale divenuto sinonimo di oligarchia.

Una tanto subdola e disonesta stramberia, evoca un'altra, invero più preoccupante circostanza. Se è vero che in democrazia le regole debbano valere per tutti, viene da domandarsi come mai i medesimi criteri adottati per l'accesso al “reddito di sudditanza”, articolato sulla spesa del pubblico denaro, non vengano applicati, e con estremo rigore, anche nei confronti di chiunque altro e a qualsiasi titolo gestisca la ricchezza comune. Se quelle regole suonano imperative nei confronti di quanti potrebbero frodare soltanto poche centinaia di euro, perché non dovrebbero valere almeno altrettanto nei confronti di tutti coloro chiamati a gestire il pubblico denaro? I quali, è bene non dimenticarlo, come evidenziano con sempre maggior frequenza, indignazione e preoccupazione, sebbene inutilmente, le cronache quotidiane, frodano flagrantemente, perché certi dell'impunità, non centinaia, ma migliaia e addirittura milioni di euro. Pertanto, non si capisce come mai la documentazione ISEE, o qualcosa di equivalente, non dovrebbe essere pretesa, da parte di tutti coloro che abbiano comunque a che fare con la spesa pubblica. Il nostrano afasico e autoglebizzato coacervo androide gode forse delle prerogative necessarie per poter esperire almeno i medesimi accertamenti nei confronti di questi despoti? (4,5,8,9).

Quel che più rattrista, assistendo a tanto degrado, è che di fronte a una situazione dai sempre più drammatici contorni, la massa mostri la più assoluta indifferenza: che non accenni, cioè, a dimostrare di possedere un minimo di Dignità di Popolo, contrastando efficacemente lo strapotere imposto da un inquietante teatrino politicante e scelga di autoannichilirsi nella condizione di sudditanza. In proposito, Beniamino Franklin, uno dei Padri Fondatori degli Stati Uniti d'America, osservava: “Chi è pronto a dar via le proprie libertà fondamentali per comprarsi briciole di temporanea sicurezza, non merita né la libertà, né la sicurezza”. Invece, l'anodino e afasico coacervo androide nostrano, si è lasciato depredare addirittura del frutto del proprio lavoro, espresso dal denaro contante, delegando a quella massa di corrotti e di fannulloni il compito di stabilire come e addirittura con quali limiti(sic!) disporne (6)!

Se è vero che i governanti costituiscano l'immagine speculare dei loro elettori, allora la situazione è davvero irreversibile. Perché essa si inscrive in un contesto di generalizzata e dilagante corruzione infiltrante l'intera società: vale a dire un contesto ambientale ammorbato da un malsano clima civile e ancor più morale, il quale, consentendo al suddito di appropriarsi delle briciole, dà modo alla casta di impinguarsi. Nei giorni scorsi, uno di costoro, avrebbe reagito energicamente nei confronti di un normale controllo esercitato nei suoi confronti, definendosi “intoccabile” e “onorevole”. Questo strano individuo si ridurrebbe al silenzio soltanto rimarcandone l'ignoranza, la quale non gli fa' cogliere la diastasi semantica ricorrente tra onorevole e deputato. Ma tant'è: in italia così vanno le cose (7)!

 

A penalizzare pesantemente il clima sociale e morale italiano, non è, come si vorrebbe lasciar intendere, l'”evasione” di piccolo cabotaggio, motivata peraltro da esigenze di sopravvivenza, dell'idraulico o del barbiere, ma la corruzione vera. Una corruzione, la quale costa alla collettività oltre 230 miliardi di euro e della quale nessuno si preoccupa, coinvolgente pressoché esclusivamente la casta: cioè quei privilegiati spazianti dai consiglieri comunali fino ai vertici istituzionali, ai banchieri, ai magistrati, ai dirigenti pubblici e a chiunque altro si relazioni con il pubblico denaro. Nei loro confronti, gli accertamenti economici e patrimoniali dovrebbero estendersi almeno fino ai rispettivi congiunti di primo grado. Questo in ottemperanza al “demos”, che in democrazia controlla il “kratos”. E questo, non perché costoro debbano accedere ai servizi sociali, dei quali francamente non sanno cosa farsene, quanto per rendere veramente trasparente ( questa sarebbe la vera trasparenza!) il loro pubblico operato in funzione degli incarichi ricoperti (4,5,8,9).

 

 

Immagine,da: https://bezzifer.myblog.it/2019/05/15/italiani-labbiamo-preso-in-culosta-arrivando-il-conto-per-le-spese-pazze-del-governo-unica-soluzione-per-i-gialloverdi-affondare-il-governo-prima-di-dover-varare-una-legge-di-bilancio-lacrime-e-s/

 

 

Riferimenti:

  1. https://freeskipper.altervista.org/reddito-cittadinanza-un-flop-annunciato-italiani-in-poltrona-con-il-sussidio-98-su-100-non-hanno-trovato-lavoro/

 

  1. http://www.vita.it/it/article/2020/01/15/reddito-di-cittadinanza-un-anno-dopo-cronaca-di-un-pasticcio-annunciat/153784/

3)https://www.ilgiornale.it/news/politica/solo-40-mila-persone-hanno-trovato-lavoro-reddito-1826922.html

4)http://espresso.repubblica.it/affari/2018/12/06/news/corr uzione-disastro-italiano-ci-costa-230-miliardi-l-anno-siamo-tra-i-peggiori-in-europa-1.329264

5)https://www.infodata.ilsole24ore.com/2016/01/28/quanto-costa-la-corruzione-agli-italiani-negli-ultimi-tre-anni-il-male-e-cresciuto-del-74/?refresh_ce=1

6)https://www.vietatoparlare.it/eliminazione-del-contante-presentata-come-traguardo-da-raggiungere-e-invece-strumento-di-controllo-e-di-schiavitu/

7)https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/01/16/io-sono-un-onorevole-un-intoccabile-voi-siete-morti-chiamo-il-prefetto-e-la-faccio-sbattere-fuori-cosi-il-renziano-librandi-ha-minacciato-i-finanzieri/5675352/

8)http://espresso.repubblica.it/affari/2018/12/06/news/corruzione-disastro-italiano-ci-costa-230-miliardi-l-anno-siamo-tra-i-peggiori-in-europa-1.329264

9)https://www.infodata.ilsole24ore.com/2016/01/28/quanto-costa-la-corruzione-agli-italiani-negli-ultimi-tre-anni-il-male-e-cresciuto-del-74/?refresh_ce=1

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