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I Malardot... solo musica nostrana

Il gruppo ravennate, nato38 anni fa, continua a furoreggiare nei locali e nei circoli.... Malardot (malridotti!!) fanno folcklore ed ironia, perchè l’hanno nel sangue. Strumenti insoliti e senso dello humor e voglia di divertirsi sono alla base del successo di questo gruppo ravennate, che rifiuta la loro presenza in televisione!!!
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"La nostra, è una formula ad elastico".

La loro musica è varia e bizzarra come bizzarri sono i Màlardot, antico complesso musicale ravennnate, famoso prevalnetemente per un genere demenziale, ma anche, diciamo così, etno-romagnolo. Una formazione che sa creare al massimo un’atmosfera densa di calore, e tutta la forza di questa terra, che è fatta di memoria e di cultura.

Il gruppo folcloristico, composto in prevalenza di romagnoli, ma meglio dire ravennati veraci, allieta i pomeriggi e le serate di ogni tipo, trebbi in circoli ricreativi, con un repertorio che si rinnova ad ogni occasione, siano eventi politici che sportivi, che di altro genere. Il gruppo dei Màlardot nasce 38 anni fa ed i veri fondatori sono stati Felice Menghi, Pasquale Panigliulo ed il compianto Terzo Giannelli (detto Todo).

Come nascono i Màlardot? "L’idea venne un giorno trovandoci a cantare liberamente in un circolo cittadino, ricorda Felice Menghi. Un circolo molto popolare a Ravenna (i Mulnèr ndr) e da qui iniziò il nostro debutto". Originali sono gli strumenti usati dal gruppo, ma le note che producono riescono ad essere simili a quelle prodotte dagli strumenti tradizionali. Tra i più curiosi e conosciuti una chitarra basso a forma di bidèt, un sax ricavato da tanti tubi di plastica incastrati tra di loro in modo decresccente, le cui note prodotte sono incantevoli. "Il gruppo attualmente è composto da un minimo di di sette persone, ad un massimo di dodici - spiega Menghi, voce, chitarra e basso del gruppo-. La nostra è una formula ad elastico". I Màlardot non sono legati ad agenzie teatrali o di spettacolo, fanno tutto in modo volontario, al massimo ’guadagnano’ un pranzo od una cena, durante le loro esibizioni in ristoranti o circoli di varia estrazione.

"Noi vogliamo solo portare allegria e rendere felici quanti ci ascoltano... e ci seguono da tantissimi anni. L’Emilia-Romagna tutta ci conosce in ogni borgata ed in ogni città".



Memorabili restano però, le loro serate nei circoli di pescatori che vanno dai lidi ferraresi, giù, giù fino a Cesenatico e Cattolica.





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