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Hong Kong: il processo contro i leader del movimento democratico

E' iniziato presso il tribunale di West Kowloon il processo nei confronti di nove attivisti del “movimento degli ombrelli”, che per 79 giorni tra settembre e dicembre del 2014 organizzò e promosse manifestazioni pacifiche di massa per chiedere riforme democratiche alle autorità di Hong Kong, tra le quali l’elezione diretta del governatore della città-stato tornata alla Cina nel luglio 1997.

E' iniziato presso il tribunale di West Kowloon il processo nei confronti di nove attivisti del “movimento degli ombrelli”, che per 79 giorni tra settembre e dicembre del 2014 organizzò e promosse manifestazioni pacifiche di massa per chiedere riforme democratiche alle autorità di Hong Kong, tra le quali l’elezione diretta del governatore della città-stato tornata alla Cina nel luglio 1997.

Dei nove imputati fanno parte i tre co-fondatori del movimento – i professori Benny Tai Yiu-ting e Chan Kin-man e il reverendo Chu Yiu-ming – che rischiano fino a sette anni di carcere.

Gli altri sei sono gli studenti Tommy Cheung Sau-yin e Eason Chung Yiu-wa, i parlamentari Tanya Chan e Shiu Ka-chun e i leader politici Raphael Wong Ho-ming e Lee Wing-tat.

L’accusa per tutti è di disturbo della quiete pubblica.

Le prove che la pubblica accusa intende presentare al processo evidenziano l’intento politico dell’azione giudiziaria: si tratta di immagini di conferenze stampa, interviste e incontri pubblici in cui i nove imputati discutono delle azioni non-violente di disobbedienza civile da intraprendere.

Ci sono poi i filmati girati dalla polizia durante le proteste, nei quali si vedono i leader del “movimento degli ombrelli” indicare la direzione dei cortei fino alla sede del governatore, organizzare i blocchi della circolazione nel centro di Hong Kong e invitare tramite megafoni i passanti a unirsi a loro.

Amnesty International ha giudicato il processo come un attentato ai diritti alla libertà di espressione e di manifestazione pacifica e ha chiesto il proscioglimento immediato, sin dalla prima udienza, di tutti gli imputati.

Quattro anni dopo la fine delle proteste del “movimento degli ombrelli”centinaia di manifestanti identificati durante le proteste non sanno ancora se verranno incriminati.

Il processo si apre in un clima di forte allarme per la libertà di espressione a Hong Kong. Pochi giorni fa il direttore dell’edizione asiatica del Financial Times, Victor Mallet, si è visto negare l’ingresso.

Le autorità non gli hanno rinnovato il visto in quello che è apparso a tutti un atto di rappresaglia dopo che ad agosto, presso la Sala stampa estera, Mallet aveva ospitato un dibattito con un attivista favorevole all’indipendenza di Hong Kong.

All’inizio di novembre l’artista dissidente cinese Badiucao ha annullato la sua prima mostra a Hong Kong sostenendo di aver ricevuto minacce delle autorità cinesi.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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