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Guelfo Magrini

Guelfo Magrini

ATTIVITA’ GIORNALISTICA, LETTERARIA e DI COMUNICAZIONE 1988-2014
 
Pubblicazioni: 2009 – Brunellopolis, rassegna stampa anomala e ragionata - 2003 Il Brunello di Montalcino, Monografia – Morganti editori Verona 2000 – I significati mitologici del Vino – Unione Vini Milano; 1997– Camena, romanzo enoico – Versiliana Editrice Lucca; 
RICONOSCIMENTI : 1994 Premio Camerlengo d’oro - Chianti Classico ; 1996 Premio Barbi Colombini - Brunello di Montalcino ; 1999 Premio Bancarelvino di Mulazzo. 2002 Premio Europeo Massimo Troisi – Cinema e Tradizione -2004 Finalista Premio Bancarelvino.
 

Statistiche

  • Primo articolo venerdì 04 Aprile 2011
  • Moderatore da martedì 02 Febbraio 2014
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Ultimi commenti

  • Di Guelfo Magrini (---.---.---.185) 3 marzo 2014 14:01
    Guelfo Magrini

    Per ragioni che non sto a spiegare mi sono dovuto assentare dal pianeta per un certo periodo e ora che ci sono tornato vengo a sapere cose di cui non riesco a determinare la veridicità e dunque chiedo lumi. Mi hanno detto che in Italia si è formata una classe politica che è composta quasi al 30% di indagati per vari reati contro il patrimonio; poi ho sentito dire che questa classe politica non ha fatto altro che legiferare in favore degli interessi dell’uno o dell’altro soggetto privato, giuridico o personale; mi è anche giunto all’orecchio che l’esame delle macropolitiche nazionali (governi centrali e periferici) ci vede produttori del 50% circa di corruttela calcolando tutti i paesi UE; e’ difficile anche credere a quelli che raccontano che non esiste disoccupazione giovanile per i figli e i parenti dei politici e dei fiancheggiatori della comunicazione (mi hanno detto che è al 49 posto nel rispetto della libertà di stampa). Me ne hanno raccontate tante altre che non sto a tediarvi. Ebbene io vorrei davvero sapere se tutto questo è vero, perché se sono bugie allora i tanti come questo quasi anonimo autore hanno ragione a parlare male di tal Grillo e dei suoi coadiuvatori, pieni di boria e insultanti a destra e a manca. Ma se tutto ciò fosse vero, allora quelli di quel signore e della sua banda non sarebbero insulti ma verità rivelate, e quelli che si affannano nella denigrazione sarebbero o collusi con quelle cosacce di cui sopra o totalmente deficienti.

    Grazie per eventuali lumi.
  • Di Guelfo Magrini (---.---.---.185) 3 marzo 2014 08:56
    Guelfo Magrini
    "Il gruppo di Berlusconi ha perso ventisei deputati e trentadue senatori a vantaggio di Alfano e dei suoi complici. Ha perso il considerevole e storicamente prestigioso per la destra gruppo proveniente da Alleanza nazionale presente in tutti i talk show con la prezzemolina Melloni e quella sorta di gigante torinese che l’accompagna sempre e non so come si chiama.
    Una scissione di ventisei deputati e trentadue senatori no n ha avuto l’enorme risalto che la stampa ha ieri dedicato alla crisi del gruppo di Cinque Stelle. Malafede, delinquenza pòlitica disinformazione sistematica di un sistema massmediale che costa agli italiani oltre dieci miliardi di euro l’anno tra TV e finanziamento alla carta stampata." 
    Pietro Ancona 
  • Di Guelfo Magrini (---.---.---.185) 28 febbraio 2014 10:31
    Guelfo Magrini
    Altro esempio ancor più marcato di giornalismo ipotetico, ovvero la traduzione dei fatti in modo fazioso e superficiale. Andiamo ad esaminare brevemente le irregolarità deontologiche di questo articolo.
    1) la teorie della "lesa maestà"; leit motive del mainstream, noto per garantire un’informazione che ci porta al settantasettesimo (o giù di lì) posto nella graduatoria mondiale della carenza di democrazia nella stampa. Qual’è invece una prospettiva corretta? Gli espulsi sono stati accusati di non riconoscersi più nella linea programmatica condivisa e sancita da impegni sottoscritti con l’elettorato; inoltre, e questo è palese, gli espulsi si sono sovrapposti mediaticamente al movimento sfruttando l’ingordigia degli organi d’informazione su qualsiasi notizia potesse danneggiare la formazione politica megafonata da Grillo.
    2) Atteggiamento di Grillo durante le cosidette consultazioni; qui si ipotizza, seguendo una traccia mediatica precostituita, che gli attivisti che in rete hanno votato per andare al confronto con Renzi non siano stati d’accordo con l’atteggiamento tenuto da Grillo in quella occasione. Se dobbiamo prendere per buone le percentuali di dissenso manifestate ai vertici, si può calcolare che siano state condivise da un 2% del popolo della rete; nel senso che la maggior parte dei votanti voleva proprio quello che è stato dato, cioè nessuna consultazione farsa dettoin faccia agli organizzatori del consenso renziano.
    3) Il capo supremo (nemmeno parlamentare, nemmeno candidato a nulla), capo popolo semmai, Masaniello, casomai, ma tu guarda che paragone mediato dalle tante parole in questo senso ascoltate o lette sui media da quando il M5S è in parlamento. E mi fermo per non tediare. Il vecchio nel vecchio, e mi chiedo: ma si possono pubblicare queste schiume giornalistiche su un giornale serio?
  • Di Guelfo Magrini (---.---.---.185) 28 febbraio 2014 09:50
    Guelfo Magrini

    Lo ripeto, bisogna uscire dalla trappola del giornalismo ipotetico, dalle proprie personali opinioni tradotte in tesi che mancano degli elementi sostanziali della vicenda narrata. ESPULSIONI M5S

    Nella comunicazione mainstream sulle espulsioni nel M5S vige il fatto di semplificare in modo tale le cose da servire la schiuma invece del brodo. Il brodo è qualcosa che si può mangiare, formato da parecchi elementi che ne determinano il sapore e la sostanza. La schiuma è lo strato immangiabile che si crea in superficie durante la cottura.
    Una metafora per dire che il problema espulsioni-megafoni-grilli ecc, è più articolato e complesso di quel che ne fa il mainstream, compresi i blogger trendy o presunti tali. 
    Legittimità del parere personale è sostanziale se...l’analisi prescinda da posizioni precostituite o antipatie personali; è quel che credo dicasi deontologia.
    La complessità deriva dall’interpretazione del mandato, una sorta di linea politica che ricalca la fedeltà al partito dovuta (vedi Civati e co). Interpretazione. Interprete, credo spesso suo malgrado (parlo di Grillo). Il rispetto della linea politica, e parlo in generale, è requisito di appartenenza. Se fosse vero, come nessuno nel movimento nega, che esiste una deriva reale, capace di inficiare il raggiungimento degli obiettivi fissati, si tratterebbe di dissidenza rispetto agli scopi dichiarati e dunque sfilarsi dall’impegno preso con gli elettori.
    Semmai la colpa sta nell’angosciosa risposta assembleare dei senatori, scioccati dalla giornata renziana; ma giustificherei la loro ansia poiché reputo l’attuale fase veramente difficile per chiunque sia impegnato in politica.

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