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Gruppo ambientalista scrive al Comune di C/Mare: no alla privatizzazione della Tonnara di Scopello!

 Ne avevamo parlato tempo fa qui, ma adesso la notizia torna prepotentemente alle cronache dopo la reazione da parte di Metropolis (gruppo ambientalista castellammarese) in seguito alla decisione del Consiglio di Stato di dare ragione ai proprietari della Tonnara nella diatriba con il Comune, evidenziando che per quel territorio non è prevista la fascia demaniale con cui si garantisce l’accesso al mare, trattasi di proprietà privata a tutti gli effetti! L’interventismo dei gestori dell’affascinante bene non si è fatto attendere: vigilanza ai cancelli di ingresso e, a breve, pagamento di un biglietto per accedere e potere così vedere i faraglioni (divieto di filmare e fotografare). Il gruppo di Metropolis così ha deciso di scrivere al Sindaco, ai consiglieri e alla cittadinanza, questo il testo integrale della lettera:
 
“Una recente sentenza del CGA apparentemente concede ai proprietari della Tonnara di Scopello il diritto esclusivo dell’accesso al mare, favorendo di fatto le mire di privatizzazione dell’intero sito e i relativi progetti speculativi già tentati o attuati nall’ arco degli ultimi quindici anni. Tali progetti (accesso al mare a pagamento, discoteca, resort esclusivo, set foto-tele-cinematografico, sala ricevimenti e quant’ altro) presuppongono la chiusura al pubblico dell’accesso al mare dei faraglioni e alla striscia demaniale, diritto costituzionale garantito e da sempre fruito da tutti i proprietari, forti di questa sentenza e interpretandola unilateralmente, hanno intimato al comune di togliere l’insegna indicante l’accesso pedonale al mare.
 
Essi motivano le loro pretese con la necessità di tutelare il sito dai troppi visitatori “vandali” che lo deturperebbero. Noi riteniamo che si tratti di una motivazione presuntuosa con la quale si intende malamente nascondere l’intento vero: quello di fare cassa. Non vogliamo entrare, ne mai lo abbiamo fatto, nel merito dell’uso da parte della proprietà della struttura architettonica. Pensiamo ovviamente che essa debba essere tutelata. La questione che poniamo e abbiamo sempre posto e un’altra: IL DIRITTO DI ACCESSO PUBBLICO E LIBERO AL MARE DEI FARAGLIONI E ALLA FASCIA DEMANIALE ATTRAVERSO LA VIA PIU BREVE ED AGEVOLE.
 
Per questo ci siamo mobilitati in passato assieme a decine di altre associazioni e partiti, con varie iniziative pubbliche culminate nel sit-in del 10/06/2007 alla Tonnara e alla raccolta di 5.000 firme che abbiamo consegnato agli organi competenti, dal Ministero al nostro Comune.Al Consiglio Comunale, al Sindaco e all’Amministrazione chiediamo di agire in continuità con quanto già precedentemente fatto dal nostro Comune e di prendere tempestivamente posizione a tutela del prevalente diritto pubblico del loro Cittadini, come è loro naturale funzione.
 
 
Il nostro Comune è parte in causa diretta nell’iter della vicenda in questi ultimi anni, da quando cioè è stato elaborato il PRG, che prevedeva l’accesso pubblico al mare. Tra la proprietà della Tonnara e il Comune, da allora si è aperto un contenzioso con osservazioni, motivazioni di risposta, appelli e contro-appelli che si è risolto con il pronunciamento del CGA dell’ 11 luglio 2007 con il quale si ribadiva il diritto di libero accesso al mare. Adesso, l’ultima sentenza del CGA sembra tutto rimettere in discussione sulla base di un equivoco parere della soprintendenza di Trapani secondo il quale “il flusso indiscriminato di turisti può recare pregiudizio alla struttura” ipotesi però già ritenuta inconsistente non solo dal nostro Comune, ma anche da una nota del servizio VAS/VIA dell’ Assessorato Regionale al Territorio e Ambiente di due anni fa. Come tale sentenza possa giustificare l’uso privatistico dell’accesso al mare, sottrendo ai cittadini, è un passaggio fuori dalla logica e un’offesa al diritto, in quanto essa ripristina una precedente sentenza del TAR che riguarda esclusivamente il metodo e non il merito della questione.
 
Adesso le strade che possono essere intraprese dal nostro comune sono parecchie, da un possibile tempestivo ricorso al Consiglio di Stato, a un atto forte e risolutivo, politico, che possa indicare quanto gli amministratori hanno veramente a cuore l’interesse pubblico e non privato e la fruizione collettiva di un sito dal forte valore simbolico come Scopello, una variante urbanistica ordinaria oppure la redazione e l’approvazione di un progetto in variante urbanistica ai sensi della L. 1/78. Tale seconda soluzione sarebbe più agevolmente praticabile e di più rapida attuazione anche in presenza dell’ultima sentenza del CGA.Facciamo appello a tutti i cittadini, alle associazioni, al mondo della cultura, ai partiti e ai sindacati, affinchè facciano sentire la loro voce e si mobilitino per difendere un diritto negato e per contrastare la sistematica privatizzazione degli ultimi anni della nostra costa, anche inviando al nostro Comune lettere ed email di protesta presso il seguente indirizzo: [email protected]”.
 
Intanto il dibattito prosegue anche sul gruppo su facebook intitolato “Che la tonnara di Scopello diventi patrimonio dell’umanità”, dove i quasi 1.400 iscritti – dato in costante aumento - raccontano la loro indignazione in merito all’epilogo della vicenda.
 
Si ringrazia per le foto Salvatore Giallo!

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