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Grande fratello. La televisione e la democrazia

Certo che al peggio non c’è mai fine. Leggevo questo articolo apparso su Corriere.it, sull’ennesimo episodio indecente avvenuto un quel "programma" televisivo immondo che è il Grande Fratello, e mi sono sentito di fare una riflessione: ma chi fa televisione deve pensare allo share o alla dignità? La questione non è così semplice come si potrebbe pensare. L’eterno dibattito sulla televisione, in cui ci si scambia reciprocamente accuse di "snobbismo" o "trashismo", senza approfondire davvero la questione, infatti, si intreccia anche un discorso più generale, persino politico, sul principio della "democrazia".

L’esempio del Grande Fratello è proprio il più calzante. E’ oggettivo, infatti, che quella trasmissione televisiva fa proprio schifo. Schifo, perchè indecente è proprio un eufemismo in questo caso. Tanto che quest’anno sono riuscito a vederlo pochi minuti a serata (perchè altrimenti non potrei giudicare: non giudico mai senza vedere), per il vomito istintivo che mi veniva quasi subito. Non c’è bisogno di essere "snob" per dirlo: basta guardare quanto accaduto in questa stagione, tra scene di isteria, torpiloqui vari, lanci di bicchieri, tette sbattute in faccia e nudismo più o meno completo. Il tutto inserito in una cornice di finto realismo (se l’Italia fosse quella del Grande Fratello, ci sarebbe da cambiare paesee), di sentimentalismo talmente spinto all’eccesso da essere palesemente falso, da una insistenza quasi ossessiva su tutto ciò che è scabroso e/o fa "audience". Con un messaggio di fondo devastante: per diventare "qualcuno" le tue capacità contano zero, l’importante è che tu sappia suscitare l’attenzione su di tè, non importa il mezzo con cui lo fai. Un programma che andrebbe chiuso per manifesta indecenza, insomma ... ma Mediaset ne fa un programma di punta, tanto da sacrificare il suo migliore giornalista (Mentana) pur di non rinunciare ad una puntata, una, del Grande Fratello. 

D’altronde, il motivo che Mediaset e i difensori del GF adducono a tali scelte è spiazzante: il GF fa il boom di ascolti, perchè chiuderlo o ridimensionarlo? E’ vero, verissimo. Il Grande Fratello batte di gran lunga i suoi concorrenti. Lo ha fatto nella serata della morte di Eluana, quando RaiUno stravolse la programmazione pur di dedicare, giustamente, la serata all’approfondimento di una vicenda che ha così sconvolto il Paese. E lo fa in tutte le serate, persino contro un programma di genere "simile", cioè popolare, X Factor, anche se molto diverso (almeno lì si parla di talenti veri). E allora mi sono chiesto: ma io, proprio io, difensore della democrazia, mi metto contro la "democrazia televisiva"? Chiedo la chiusura di un programma di successo, voluto dal "popolo televisivo"? Non pecco di "fascismo", di "autoritarismo televisivo"? E confesso che sono rimasto un po’ interdetto.


Poi mi sono ricordato che un simile ragionamento l’ho già fatto altre volte. Quando ho ragionato sul fenomeno del "berlusconismo", dello stravolgimento del sistema dei valori che Berlusconi è riuscito ad operare in Italia con uno straordinario consenso delle masse. Anche su questo mi è capito di essere accusato, proprio io, di essere "anti-democratico". In fondo, se gli Italiani votano in massa Berlusconi, come posso permettermi io di giudicarli, di dire che è sbagliato. Come posso permettermi di giudicare Berlusconi e chi gli sta attorno, se le sue decisioni sono condivise dalla maggioranza degli Italiani? E’ la democrazia, bellezza, no? No. Quando di parla di "berlusconismo" non si parla di democrazia, ma di populismo. Se Berlusconi fa demagogia sulla sicurezza rasentando spesso il razzismo, non ho forse io il diritto e la ragione di contestare duramente questo stato di cose e chiederne la fine, anche quando questo è sostenuto dalla maggioranza delle persone, per il bene della democrazia? Se Berlusconi come primo atto del suo Governo fa una legge per proteggersi dai processi, non ho forse io il diritto e la ragione, per il bene della democrazia, di dire che quella legge è anti-democratica, anche quando se forse la maggioranza degli Italiani la riterrebbe giusta pur di salvaguardare il loro beniamino? Non sono forse queste forme deviate della democrazia, una democrazia che diventa populismo? D’altronde, non è forse attraverso forme apparentemente "democratiche", come il populismo, che la democrazia diventa dittatura, reale o di fatto? E come esempio non indico solo Hitler (altrimenti i fan di Silvio mi direbbero: "Ma come ti permetti? Paragoni Silvio a Hitler? Poi dite che non è vero che siete accecati dall’odio!"), salito al potere democraticamente, ma tante altre dittature e simil-dittature passate, fino alle attuali dittature di fatto della Russia di Putin e del Venezuela di Chavez. E con questo non voglio dire che Berlusconi ambisca a questo, ma che l’Italia di oggi, se Berlusconi volesse, potrebbe diventarlo tranquillamente, forse con gioia.

Allo stesso modo, non posso forse chiedere io, per il bene della televisione e consapevole del suo ruolo fondamentale nella formazione delle coscienze, la chiusura di un programma come il GF, anche se molto popolare? Sì. Perchè una cosa è la democrazia, un’altra è il populismo. Una cosa è la democrazia televisiva, un’altra è il populismo televisivo. E anche la giusta "democrazia televisiva", attraverso il "populismo televisivo", può trasformarsi in una "dittatura televisiva". La famosa "dittatura degli ascolti", che sacrifica la dignità e i valori sull’altare del consenso, dello "share", in questo caso. 

P.S. E, mentre scrivevo questo post, ho pensato anche a chi è il proprietario di Mediaset, e mi sono reso conto che, per la televisione, il parallelo con la politica era proprio il più azzeccato ...

www.discutendo.ilcannocchiale.it

Commenti all'articolo

  • Di antonio (---.---.---.244) 23 febbraio 2009 17:55

     Mi trovi molto d’accordo quando parli di Berlusconi e del populismo. Molto meno quando proponi di chiudere la trasmissione, e, più in generale quando la etichetti tout court di "manifesta indecenza". 

    Gli altri anni guardavo, per curiosità (curiosità pura, nè snob, nè naif) le puntate settimanali. Il mio giudizio? Estremamente negativo. Peggiore del tuo, se possibile.
    Quest’anno, complice una brutta influenza che mi ha costretto in casa per molto tempo, e l’adsl, sono riuscito a vedere il GF in presa diretta, da qualche sito in streaming. Devo dire che il mio giudizio si è ribaltato. La puntata settimanale è puro show, con tutti i vizi della tv commerciale: sintesi "macchiettistica" dei personaggi, costruzione della suspence, dell’attesa, illustrazione della "normalità" nelle sue sfaccettature più varie, e così via... 

    Ma la presa diretta è uno sguardo (esterno, non coinvolto, e dunque più obiettivo) su di un gruppo di persone, e sui loro meccanismi di integrazione, disgregazione, orientamento. Il nostro gruppo di amicizie, è sempre vissuto al di dentro: siamo troppo coinvolti (spazialmente e emotivamente) per poter essere obiettivi, e analitici. Il GF 24h permette "quasi" di studiare dal di fuori una realtà nel suo farsi, nel suo divenire. 

    Poi, è chiaro: Le persone sanno della presenza delle telecamere; non sono tutte persone "anonime", ma anzi alcune già inserite nel mondo dello spettacolo; lo spettro delle azioni possibili è limitato da regole imposte dal "Gioco"; il rapporto è vincolato dal meccanismo della "nomina"...e così via.
    Ma ciò non inficia il fatto che, a partire da queste conoscenze, le persone lì dentro, si muovono come all’esterno. E si muovono portando loro stessi, il loro modo di reagire al gruppo, alle regole del gruppo, alle regole del Gioco, e a tutte le conoscenze che noi definiremmo "artefatte". 
    E nella società di oggi, qui fuori, è esattamente la stessa cosa. 

    E dunque, per me, lo show settimanale è del tutto da buttare. 
    Ma uno sguardo 24h, ad una comunità che, nascendo, si organizza in vario modo alle difficoltà che possono nascere, è per me uno sguardo che vale la pena di dare. 

    NB. su Berlusconi ti quoto in pieno. 

  • Di alberto fortuzzi (---.---.---.163) 24 febbraio 2009 11:42

    Caro Francesco Zanfardino , dove hai preso la notizia che Chavez è un quasi dittatore?
    Francamente trovo questa tua affermazione incondivisibile perchè palesemente falsa.
    Ti invito a leggere i non pochi articoli ,di questo o altri siti,su Chavez, non dubito scoprirai cose interessanti.
    Ciaociao
    Alberto Fortuzzi

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