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 Home page > Tribuna Libera > Governo | Salvini, Mattarella e il pollo

Governo | Salvini, Mattarella e il pollo

Alla fine la questione è più semplice di quello che appare.

Inutile entrare nel merito se il Presidente Mattarella aveva o non aveva il diritto di “stoppare” la proposta di Paolo Savona a ministro dell’economia. Secondo me sì e tanto mi basta.

Poi lascio volentieri alle tante discussioni in punta di fioretto fra costituzionalisti veri o improvvisati (magari ricordando anche che Mattarella non è l’ultimo arrivato a proposito di diritto costituzionale).

Ma intanto non ci si venga a raccontare che il “popolo” è infuriato perché voleva proprio quel ministro: nessuno stava gridando nelle piazze “o Savona o morte!”. Non fosse altro perché - a parte ristretti circoli economico-politici - nessuno sapeva chi diavolo fosse quell'uomo.

Gli elettori di parte giallo-verde si sono imbestialiti perché Mattarella avrebbe “impedito al governo del cambiamento di iniziare a lavorare”. Il che è una bella, grassa e grossa bufala.

È ovvio che il “governo del cambiamento” sarebbe partito (con un altro tizio qualsiasi al posto di Savona, sembra che Mattarella abbia fatto capire che anche il leghista Giorgetti sarebbe stato accettato) se solo i due capipopolo alleati lo avessero voluto. Ma non lo hanno voluto.

Il che obbliga non solo a farsi qualche domanda sul perché rinunciare - per un nome! - a quello che era in tutti i sensi l'obiettivo primario di entrambi, ma anche a completare il quadro già tratteggiato a grandi linee valutando l’insieme delle proposte e delle promesse elettorali.

I due partiti alleati - tra flat tax, abolizione della Fornero e del Jobs Act, ripristino dell’articolo 18, blocco dell’aumento dell’IVA, reddito di cittadinanza e altre amenità del genere - avevano collezionato una serie di proposte insostenibili senza indicare alcuna copertura credibile.

Al dunque quindi quello che avevano in mente come ipotesi di copertura ci è stata rivelata qualche giorno fa.

Savona stesso avrebbe confidato il piano: «portare lo spread italiano a quota 600 in modo che l’Europa capisca che si fa sul serio e si cambino i vincoli». Si tratta, per chiarire, di un retroscena che «non è stato né confermato né smentito dallo stesso Savona».

In altri termini era previsto che tutte le coperture alle roboanti promesse elettorali - intendiamoci, alcune delle quali indispensabili per alleviare la situazione economica dei molti in sofferenza - sarebbero state create ex novo con l’ennesimo aumento del debito, “facendo sul serio” con l’Europa. Forse immaginando di "spezzare le reni" a Bruxelles.

Questo era il piano A e a questa estemporanea soluzione si sarebbe opposto Mattarella con il suo non gradimento (finalizzato ovviamente - davvero ci si stupisce di questo?! - a salvaguardare i conti dello Stato).

E qui sarebbe scattato il piano B: tornare al voto.

Piano palesemente orchestrato e pianificato a tavolino da Salvini, cui si deve l'irrigidimento incomprensibile sul nome che ha fatto volutamente collassare l'ipotesi di governo a un tiro di sasso dalla méta.

Mentre Di Maio sembra che sia caduto nella trappola dell’alleato come un pollo, se è vero che, quando finalmente ha aperto gli occhi, si è lasciato sfuggire - come titola La Stampa - “Salvini ci ha usato per tornare al voto”.

Ancora più chiaro il giovane Casaleggio: «Salvini ci ha usato per i suoi fini».

Visti gli ultimi sondaggi - Lega in crescita di quasi 7,5 punti rispetto al voto e M5S in calo di 3,5 punti (Noto Sondaggi per Rai3) - l’ipotesi sembra molto più che credibile.

Poveri ragazzi: con il 32% dei voti messi nel sacco da uno con un misero 17. Per evitare la figura barbina meglio accodarsi subito al vincitore e pretendere nientemeno che l'impeachment di Mattarella. Come la Meloni che non ha altra prospettiva politica che mettersi a urlare anche lei.

Sia Salvini che Di Maio sono stati sodali nell’aver usato le più velleitarie promesse elettorali - vere e proprie esche per sprovveduti - per vincere le elezioni e poi andare allo scontro con l’Europa in nome del diritto di un paese “sovrano” di coprire il proprio fabbisogno indebitandosi senza limiti e a tempo indeterminato.

Peccato che già con il debito attuale, 2200 miliardi di euro, “sovranità” è un termine a dir poco astratto.

Così ci si avvia alla prossima campagna elettorale che, come sintetizza efficacemente Linkiesta «sarà una sfida al calor bianco tra chi vuole riaffermare qui e ora la piena sovranità dell’Italia, anche a costo di saltare per aria, e chi ritiene che questa sovranità la si riconquisti giorno dopo giorno, attraverso la progressiva riduzione della dipendenza dai soldi altrui, anche a costo di sacrifici e scelte dolorose».

Quella che ci viene prospettata nella prossima tornata elettorale è una specie di roulette russa in cui la destra sovranista e nazionalista, tirandosi dietro i balbettanti e inesperti polli di Grillo, si giocherà il tutto per tutto, “anche a costo di saltare per aria”.

O meglio farà giocare a tutti noi il tutto per tutto. A settembre finirà la copertura della BCE sui titoli di stato italiani e, proprio nel bel mezzo della più devastante campagna elettorale immaginabile, il Paese si troverà senza parafulmini

Dopodiché, come sempre accade in frangenti simili, i ricchi, i forti, gli amici degli amici, i furbi e gli svelti cascheranno in piedi mentre tanti poveri pirla ci lasceranno le penne.

E fine dell'avventura.

Commenti all'articolo

  • Di Antonello Laiso (---.---.---.2) 29 maggio 2018 10:26
    Mattarella aveva capito tutto.......

    Vedo con piacere per quanto leggo che siamo in maggioranza a pensarla allo stesso modo.
  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.162) 29 maggio 2018 21:14
    Fabio Della Pergola

    sondaggio SWG (ieri)

    MOVIMENTO 5 STELLE 29,5
    LEGA 27,5
    PARTITO DEMOCRATICO 19,4
    FORZA ITALIA 8,0
    FRATELLI D’ITALIA 3,8
    LIBERI E UGUALI 2,7
    +EUROPA DI E. BONINO 2,4
    POTERE AL POPOLO 1,9
    CIVICA POPOLARE LORENZIN 0,5
    ITALIA EUROPA INSIEME 0,7
    NOI CON L’ITALIA – UDC 0,7

  • Di paolo (---.---.---.49) 30 maggio 2018 11:21
    Caro Fabio, tu sai della mia stima nei tuoi confronti ma questa volta credo che tu stia sbagliando. Non si può dire " Secondo me sì e tanto mi basta" . Questa è una dichiarazione fideistica.
    Capisco che il campo del diritto è quanto di più opinabile, tant’è che i più autorevoli costituzionalisti sono almeno spaccati su due fronti.
    Se però sulla base di questo assunto di natura fideistica tu ci costruisci tutto il tuo giudizio di merito ..... !?
    ciao
  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.162) 30 maggio 2018 12:07
    Fabio Della Pergola

    Caro Paolo, ho volutamente sintetizzato qui la questione "Savona-Mattarella" dibattuta da molti in queste ore con opinioni di vario tipo, per occuparmi di quello che ritengo essere il vero motivo che ha provocato questo caso. Che si sia trattato di una tattica della Lega mi pare confermato oggi dal fatto che Di Maio abbia tentato di rilanciare la trattativa, ma che sia stato proprio Salvini a stopparla (almeno fino al momento in cui scrivo). I sondaggi stanno premiando con un sonoro +10 l’azione dei leghisti e anche questo conferma che lì c’è il succo della vicenda. Mettersi a discutere sulla legittimità o meno del rifiuto di Mattarella mi pare un modo per distrarre/distrarsi dalla questione centrale.

    In ogni caso leggo che "la maggior parte dei costituzionalisti"- come scrive il Post - ritengono legittima l’opposizione del Presidente a un nome proposto. L’art. 92 recita, come ormai sanno anche i sassi - "Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di questo, i Ministri». Il potere di "nomina su proposta", non equivale in alcun modo a un dovere di "sottoscrivere acriticamente i nomi sottoposti a firma", cioè a un obbligo come sostiene qualcuno. Se fosse stato così in Costituzione ci sarebbe scritto "Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e quest’ultimo i Ministri». Tant’è che l’opposizione a un nome è già stata agìta in precedenza più di una volta. Quindi tutto il can can di questi giorni non ha, per me, alcuna ragione d’essere. E se viene agitato è, sempre secondo me, per nascondere altro. Ciao.

  • Di paolo (---.---.---.49) 31 maggio 2018 09:19
    " Nomina " non significa "sceglie" . Il diritto di rifiuto può essere opposto solo in determinati casi che comunque devono prescindere da un giudizio politico sulla persona (Valerio Onida e altri). Ergo Mattarella ha forzato le sue prerogative, ovvero ha commesso un grave errore istituzionale.
    Non sono un giurista ma so leggere e ho una media capacità intellettiva per capire quello che leggo.
    Comunque la pensi, caro Fabio, continuerò a leggerti con estremo interesse.
    ciao

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.162) 31 maggio 2018 09:47
    Fabio Della Pergola

    Infatti Mattarella ha opposto un rifiuto, non ha "scelto" nessuno! Casomai "suggerito" qualche nome (Giorgetti) come da sue prerogative costituzionali. A me non pare che sia scritto da nessuna parte della Costituzione che il "diritto di rifiuto [da parte del PdR] può essere opposto solo in determinati casi"; anche questo fa parte delle interpretazioni del testo o tutt’al più di una prassi più o meno consolidata di correttezza istituzionale. Il che, al più, potrebbe far dire che Mattarella è stato un po’ "sgarbato"...

    In ogni caso, ho letto l’opinione di Onida e anche quella della Carlassarre critiche verso Mattarella, ma anche quelle di Roberto Bin e dei "Quattordici professori di diritto costituzionale della scuola fiorentina di Paolo Barile" (AGI) che sono invece di sostegno al PdR. Si conferma che la questione non trova unanimi nemmeno i costituzionalisti (quindi non c’è, a oggi, una certezza al di là di ogni dubbio), figuriamoci gli smanettoni da web...

    Io sono del parere (per quello che conta) che Mattarella abbia agito nel quadro delle sue prerogative. Di più non saprei dire.
    In ogni caso grazie per la stima!

  • Di Enzo Salvà (---.---.---.98) 31 maggio 2018 11:33

    Se un uomo equilibrato, fermo, rispettoso dell’Istituzione come Mattarella, rifiuta la nomina di un Ministro - tanto mi basta - se lo spiega come lo ha spiegato, mi fermo a riflettere prima di tutto su quanto sforzo sia costato a quest’uomo, equilibrato, fermo e rispettoso dell’Istituzione, navigato politico, essere costretto a far riflettere gli italiani, - e tanto mi basta - . Ha aperto una finestra per qualche mese di riflessione, tutto il resto è confusione e polverone funzionale a coprire il vuoto pneumatico dell’elenco velleitario, xenofobo e qualunquista chiamato Governo del cambiamento. Il mio timore, oltre che per le conseguenze "finanziarie", riguarda l’alleanza, che è naturale, di - nazionalisti/sovranisti-postideologici: se i primi due li riconosci e puoi contrastarli politicamente/partiticamente, i postideologici, che vuol dire niente, anzi vuol dire "qualunquisti", hanno in sé il virus del fascismo. sono disposti a tutto pur di raggiungere il potere. Questa società "fast" che ingoia, vomita e dimentica tutto in un giorno, aiuta.

    Un Saluto,
    Es.
  • Di Antonello Laiso (---.---.---.2) 31 maggio 2018 13:22

    Condivido tutto quanto scritto da Salva’

  • Di paolo (---.---.---.49) 31 maggio 2018 15:35
    Velleitario, xenofobo, qualunquista ...nazionalisti/sovranisti postideologi... e buon ultimo fascisti ... . ma si abbondiamo !!
    Però Enzo hai dimenticato " puttanieri , pauperisti ecc.. ". Parli proprio come un piddino allevato alla Leopolda. Quasi quasi mi rendi simpatico quel trogolo di Salvini.
    • Di Enzo Salvà (---.---.---.98) 31 maggio 2018 16:13

      Stavo commentando il tuo post, io non offendo in questo modo, sovranisti e postideologici lo dicono loro, mica io. Ho aggiunto solo nazionalisti Poiché però mi interessa la Storia, in particolare quella sociale, noto che i "semi fascisti ci sono tutti ed hanno o stanno attecchendo ", forse ricorderai che nel 2012 si discuteva anche di questo, nel frattempo mi sono letto il libro di Davide Casaleggio Tu sei Rete, e, come direbbe Conte l’allenatore, lo trovo "agghiacciande". Se FDP consente un qualche estratto sul WEB si trova, te lo trasmetterei. In quanto a piddino: non mi piacciono, non mi sono mai piaciute le GrosseKoalition. Per affrontare particolari momentanee situazioni sì, farne un partito no. Infine io non sono aggressivo, a volte mi incavolo ed esagero un pochino.

      Comunque mi sono stufato di "alta politica da bar Sport, nel commento al tuo articolo faccio precise richieste, a tutti, ma soprattutto a chi ha ottenuto grande consenso su questi temi e non mi ha risposto. Chiedo scusa a FDP
      Un Saluto 
      Es.
  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.162) 31 maggio 2018 17:42
    Fabio Della Pergola

    Se il dibattito si mantiene su toni civili, vi leggo volentieri.

  • Di Antonello Laiso (---.---.---.246) 31 maggio 2018 19:40

    Scusate ma i puttanieri e quelli che volevano scendere col fucile e forconi non e’ un film gia’ visto alcuni anni fa?

    Lo rifanno in tv?
    Ma lo stato d’accusa poi ? e finito con scusa? 
    un saluto

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