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Gli esodati sono esondati

Ai tempi dell’Università mi avrebbero invitato a tornare alla sessione d’esame successiva per molto meno, qui un Ministro ‘tecnico’ che dovrebbe essere il super esperto in materia, è possibile che abbia fatto un errore così grossolano?

La stima del Ministero parlava di 65 mila persone, quella dell’INPS ma anche del PD parlava di 390 mila persone, gli esodati sono praticamente esondati.

La parola ‘esodati’ non esiste nel nostro vocabolario, è nata con l’ultima riforma delle pensioni varata dal ministro Fornero. Il termine indica coloro che alla fine dello scorso anno stavano trattando con le proprie aziende in crisi dei percorsi di uscita, per avviarsi alla pensione tramite gli incentivi all'esodo.

Il problema nasce dal fatto che la riforma ha cambiato alcuni dei requisiti per andare in pensione come l’innalzamento dell’età pensionale. Mentre alcune trattative erano già concluse al momento della riforma altre si stavano finalizzando, dovrebbe essere chiaro per tutti che accordi del genere non si definiscono in pochi giorni.
 
Questa discrepanza ha fatto sì che alcuni lavoratori si trovano fuori dall’azienda con la prospettiva di percepire una pensione non più fra qualche mese ma addirittura fra qualche anno.

Capite bene che persone alla soglia della sessantina non troveranno mai un nuovo lavoro e resistere tre-quattro anni senza entrate è praticamente impossibile, senza intaccare risparmi se non addirittura l'abitazione dove si vive.
 
Uno Stato serio non può pretendere di cambiare le carte in tavola all’ultimo momento, senza regole chiare e per di più non lasciando le persone libere di scegliere. Diverso sarebbe stato se i lavoratori avessero potuto scegliere, ad esempio, se rimanere in azienda o contrattare un incentivo all’esodo più alto.
 
Ai tempi dell’Università, mi avrebbero invitato a tornare alla sessione d’esame successiva per molto meno, qui un Ministro ‘tecnico’ che dovrebbe essere il super esperto in materia, è possibile che abbia fatto un errore così grossolano?
 
La stima del Ministero parlava di 65 mila persone, quella dell’INPS ma anche del PD parlava di 390 mila persone, gli esodati sono praticamente esondati.
 
Quello che sta emergendo è che il Ministero era ben consapevole che il numero di lavoratori interessati era quello più alto, il problema sono i vincoli di bilancio, in pratica non ci sono i soldi per salvare tutti.
 
Il problema è tutto qui, infatti il Ministero i 65 mila fortunati li definisce ‘salvaguardati’.
 
Ora dietro la pressione dell'opinione pubblica e a seguito dello scontro fra il Ministro Fornero e l’INPS, sul vero numero di questi esodati, sembra che ci sia spazio per altri 55 mila 'salvaguardati'.
 
Ma non siamo al mercato del pesce, qui si tratta di esseri umani che non possono essere lasciati nell'incertezza a lungo, vittime tra l'altro di battaglie politiche tra Ministro e Presidente dell'INPS.
 
Visto il precedente, quello che mi preoccupa oggi è l’approvazione della ‘riforma del lavoro’, preoccupazione che aumenta se lo stesso presidente di CONFINDUSTRIA, ente a cui dovrebbe maggiormente interessare la suddetta riforma, la bolla come una‘boiata’.
Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.219) 21 giugno 2012 10:31

    Mi permetto una precisazione: non è vero che chi ha sottoscritto accordi prima del varo del Salvaitalia è "salvaguardato". Il mio caso lo dimostra: a gennaio 2011 ho firmato, su richiesta dell’Azienda, un accordo individuale incentivato per lasciare il lavoro a dicembre 2011; l’incentivo copriva sostanzialmente il periodo di tempo che mancava alla pensione, ossia, al momento dell’uscita, meno di 3 anni (2014); la riforma Fornero, allo stato attuale, mi impone di aspettare almeno 9 anni (2020). In sintesi, almeno 6 anni senza reddito.

    • Di Francesco Scolamiero (---.---.---.4) 21 giugno 2012 13:49
      Francesco Scolamiero

      La ringrazio della sua testimonianza, il fatto che adesso tirano fuori la possibilità di ’salvaguardare’ altri 55 mila lavoratori, mi aveva già fatto sorgere il dubbio che la decisione non fosse più tecnica ma ’politica’.

      Giusta o meno una decisione tecnica avrebbe stabilito una data e criteri certi, dentro o fuori, nel suo casi mi sembra quasi lapalissiamo dentro invece la decisione è Politica, frutto del rigore nei conti pubblici ma a questo punto anche di non so quale alchimia politica per stabilire chi sta dentro e chi sta fuori.

      Mi permetto di riportare la sua testimonianza nel mio blog, perché utilissima a capire la situazione.

      Grazie

  • Di pv21 (---.---.---.53) 21 giugno 2012 19:55

    Tecno-bluf >
    Con la sua riforma delle pensioni Fornero prometteva di risparmiare quasi 9 miliardi di euro in 2 anni e di sommarne 30 entro il 2018.
    Scoppia il caso “esodati”.
    Il Decreto riguardante 65mila “salvaguardati” ha un costo di oltre 5 miliardi.
    Secondo Fornero ne mancano ancora altri 55mila e quindi il costo “aggiuntivo” è destinato a sfiorare i 10 miliardi.
    Non basta.
    Dando credito ai numeri elaborati da vari Istituti e Centri Studio la cifra complessiva potrebbe “azzerare” tutti i risparmi conteggiati da Fornero.
    Quale imbarazzo per i partiti che Le hanno dato fiducia!
    Occorre trovare un rimedio “sostenibile”.
    Come?
    Basta una più rigorosa selezione delle casistiche di “esodati” e la ricerca di percorsi “sostitutivi” del semplice riconoscimento di diritti pregressi.
    Una sorta di “regime transitorio” in grado di salvare buona parte dei “mancati” risparmi. Anche Monti se ne è fatto garante.

    Ergo. Fissata la torta da spartire, verranno ritagliate fette sempre più piccole.
    Tipico finale da “errore” preordinato ad enfatizzare i vantaggi e “dissimulare” i costi.
    Fattispecie affatto insolita per un Dossier Arroganza

    • Di Francesco Scolamiero (---.---.---.4) 22 giugno 2012 09:31
      Francesco Scolamiero

      A Roma diciamo ’c’hanno provato e gli è annnata male’, non so su quale base logica potevano pensare che migliaia di persone, con buchi reddituali di qualche anno potevano buoni buoni accettare questo pasticcio.


      Purtroppo è inutile rinvangare sul passato ma paghiamo gli errori commessi fin dal 1994 bastava applicare un contributivo per tutti e subito la famosa quota 100.

      Invece abbiamo annacquato quella riforma con un contributivo solo per le generazioni future, poi abbiamo eliminato lo scalone e adesso ne paghiamo le conseguenze.

      Tra l’altro più in generale la Riforma delle pensioni è un classico di scaricare il peso sulle generazioni future non c’è granché di novità.

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