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Garantire in Italia cure gratuite a chi non può averle: questo l’obiettivo di Emergency, sosteniamolo tutti

 

Dall’8 al 28 aprile parte la campagna di Emergency “Programma Italia” che si propone di raccogliere fondi per l’ampliamento dell’intervento umanitario di Emergency in Italia. Per contribuire basta inviare un SMS o chiamare da rete fissa il 45505: in questo modo sarà possibile donare 2 euro da cellulare personale o 2/5 euro da telefono fisso; con i fondi raccolti verranno acquistati e allestiti durante il 2013, due ambulatori mobili uno a Napoli e uno a Polistena (RC), che andranno ad affiancarsi ai due poliambulatori già operativi a Palermo e Marghera e dei due ambulatori mobili “Polibus” già operativi in zone di forte disagio sociale e dove l’accesso alla sanità è difficoltoso.

Anche tra i pazienti di Emergency cresce il numero degli italiani che chiedono cure mediche gratuite o un aiuto per pagare il ticket per prestazioni da ricevere presso le strutture del servizio sanitario pubblico. Nelle sue strutture Emergency ha offerto oltre 80 mila prestazioni gratuite e continuerà a farlo anche grazie all’aiuto.

Gino Strada, fondatore di Emergency, dal 1994 offe cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà e dal 2010, hanno della fondazione del primo poliambulatorio, tenta di poter fare lo stesso anche in Italia offrendo, a chi non può permetterselo, delle cure adeguate. Lo stesso strada commenta: “A me piacerebbe in futuro aprire anche in Italia il primo ospedale di Emergency, per far rivedere agli italiani, dopo 30 anni, che cos’è un ospedale, non una fottuta azienda. La sanità è uno scandalo pubblico“.

E continua: “Io mi ostino a voler fare il mio lavoro, medico e chirurgo. Mi occupo giornalmente di sanità e medicina. Se qualcuno venisse a propormi di fare il ministro della Sanità, risponderei che il mio programma è molto semplice: faccio una sanità d’eccellenza, spendendo la metà di quello che si spende oggi, eliminando il conflitto di interesse introdotto nella mia professione dalla casta politica: il pagamento a prestazione”.

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