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GM a rischio fallimento

La General Motors ha comunicato alla SEC, l’Authority di vigilanza Usa sui mercati finanziari, l’esistenza di ’’una sostanziale incertezza sulla continuità aziendale’’. Nei fatti si tratta di una presa d’atto su un concreto rischio di fallimento.

Il colosso Usa dell’auto mette dunque una seria ipoteca sul suo futuro e sulla capacità del gruppo di garantire la sua sopravvivenza. La dirigenza della casa statunitense ha trasmesso alla Sec anche l’opinione della società di consulenza Deloitte & Touche e precisa che “le nostre continue perdite operative, il depauperamento del capitale e l’incapacità di generare sufficiente flusso di cassa per far fronte ai nostri obblighi sollevano dubbi sostanziali sulla nostra capacità di garantire la continuità aziendale". Detto in altri termini più spicci, non siamo capaci di rimettere in sesto l’Azienda, nonostante l’aiuto di 13,4 miliardi ricevuti recentemente dal Governo, ma ben poca cosa rispetto agli 80 miliardi di dollari persi negli ultimi 3 anni.



L’eventuale fallimento del costruttore di Detroit, non deve preoccupare solo i lavoratori e i fornitori americani, ma quelli di mezzo mondo, per la presenza diffusa dei suoi molti stabilimenti a marchi Cadillac, Chevrolet, Vauxhall, Opel. Ma se il problema è mondiale, è in particolare l’eventuale crisi di Opel che preoccupa maggiormente l’Europa e che mette a rischio migliaia di posti di lavoro in Germania, Spagna, Belgio, Polonia e Gran Bretagna.

La crisi della General Motors non è certo una conseguenza dello sconquasso recente della finanza mondiale, ma parte da lontano, dalla incapacità di rinnovarsi nella tecnologia e nella gamma di produzione. E sorprende che il colosso americano, in un periodo di persistente incapacità di essere competitivo sia sul mercato interno che globale, abbia tenuto immutato il proprio management, a cominciare dal CEO del gruppo Richard Wagoner. Per fortuna di FIAT, l’alleanza con gli americani è rientrata in tempo, altrimenti ora staremmo a piangere lacrime ancora più amare in casa nostra.

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