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Frattini, Santoro/Anno zero, e la proposta di legge n.1360

Come è certamente noto ai più, nella giornata del 27 gennaio – Giornata della Memoria” – il ministro Frattini si è pronunziato con grande animosità contro il giornalista Santoro e la trasmissione “Annozero” di quasi due settimane addietro, dedicata alle enormi devastazioni umane e materiali determinate dall’aggressione al popolo palestinese residente a Gaza, promossa dai governanti d’Israele con il poetico titolo di “piombo fuso”...
Parole forti.
 
Nel merito si è denunziato Santoro di propaganda antisemita, cioè di antisemitismo. Poi, sono intervenute correzioni successive.
 
Sulla trasmissione sì è ampiamente detto, da tutte le parti. Quindi, ritornarci sopra, servirebbe soltanto a riproporre “ripetizioni”.
 
Una domanda, invece, giusto per correlazione, sorge spontanea.
 
Ma che ne pensa il Ministro Frattini della proposta di legge n. 1360Istituzione dell’ordine del tricolore e adeguamento dei trattamenti pensionistici di guerra”?
 
La proposta di legge è stata presentata il 23 giugno dello scorso anno a firma di un nutrito gruppo di parlamentari del Pdl (i tre aderenti del Pd, più o meno affermando che “erano stati colti alla sprovvista”, hanno ritirato l’adesione).
Ebbene, per andare al dunque...
 
L’articolo 1 dovrebbe istituire un nuovo ordine onorifico, l’Ordine del Tricolore, comprendente l’unica classe di cavaliere.
 
L’articolo 2, “ Soggetti destinatari”, così recita:
“L’onorificenza è conferita a coloro che hanno prestato servizio militare per almeno sei mesi, in zone di operazioni, anche a più riprese, nelle Forze armate italiane durante la guerra 1940-1945 e invalidi, o nelle formazioni armate partigiane o gappiste, regolarmente inquadrate nelle formazioni dipendenti dal Corpo volontari della libertà, ai combattenti della guerra 1940-1945, ai mutilati e invalidi della guerra 1940-1945 titolari di pensione di guerra e agli ex prigionieri o internati nei campi di concentramento o di prigionia, nonché ai combattenti nelle formazioni dell’esercito nazionale repubblicano durante il biennio 1943-1945”.
 
Quindi, una platea parlamentare del Pdl, molto larga e qualificata, ritiene che i militi della RSI devono anch’essi essere insigniti della gloria di memoria, ed avere, in virtù delle Loro “eroiche” gesta al servizio della Patria, dei cittadini e dei valori democratici, medaglia d’onore un vitalizio annuo di euro 200 (art.6).
 
Tralasciando momentaneamente i tremendi orrori consumati in quella tremenda fase storica dai componenti militari (e non) “dell’esercito nazionale repubblicano” contro gli italiani tutti, e in particolare nei riguardi dei combattenti per la Libertà, da laico affermo, “buondio”, di tutte le religioni praticate nella nostra Terra, anche coloro che direttamente e fattivamente collaborarono in Italia con i nazisti alla caccia e all’uccisione degli ebrei devono avere un riconoscimento istituzionale?
In premio una medaglia?
 
Che, come affermato all’art. 3, “è costituita da una croce gigliata in bronzo con al centro il Tricolore, sostenuta da un nastro di seta della larghezza di millimetri 37, composto da una striscia verticale azzurra fiancheggiata da due strisce verticali riportanti i colori della bandiera italiana”.
 
In diversi ancora viventi, o se morti, portano le “stimmate” dei Loro cari, mantengono nelle Loro carni e nei Loro cuori le tragedie vissute, grazie, anche, alle dirette solerzie e “cure” dei militi repubblichini.
 
Si vorrebbe premiare la fattiva e materiale operosità dell’antisemitismo operativo, lucidamente e scientificamente messo in atto in Italia dai soldati della Rsi durante l’occupazione nazista con: l’incarceramento, la deportazione e l’omicidio di massa?
 
Tra i tanti drammatici eventi di persecuzione attuati dai nazi-fascisti dei riguardi dei cittadini italiani di religione ebraica basta solo ricordare la deportazione degli ebrei romani: 2091, di cui 1067 uomini, 743 donne, 281 bambini. La razzia più numerosa fu fatta il 16 ottobre del 1943, quando ne furono arrestati 1024, deportati e deceduti tutti, meno 12, nel Lager di Auschiwitz. Nel mese di novembre e dicembre furono catturati altri 500 ebrei ( dodici i superstiti). Nei mesi successivi, da gennaio a maggio ne furono catturati altri 500) ( 50 superstiti). Tanti i civili e i partigiani/resistenti romani non ebrei deportati, ma questa è un’altra storia a latere.
 
Il Ministro, che dice, che fa?
Ci sono notizie di pratiche oppositive?
Sono intervenuti formali pronunciamenti di disaccordo?
Stante le cronache informative sembrerebbe proprio di NO!
 
Se ci sono note diverse, non conosciute data la grande “dispersione” degli organi di informazione, qualcuno le porti a conoscenza delle civiche coscienze democratiche degli italiani che ancora considerano prioritarie la memoria – contro il nazi - fascismo e contro l’antisemitismo - fondanti della nostra Repubblica, e la totale diversità di valore civile, morale e di merito tra i carnefici e i perseguitati.
Le nuove generazioni hanno bisogno solo di esempi portanti di natura positiva.
 
Altro che “Santori ed Anni zero”, da mettere sul banco degli accusati!

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