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Francia, il Senato inizia a discutere la “legge sulla sicurezza globale”

Dopo il voto dell’Assemblea nazionale del 24 novembre, inizia oggi al Senato francese la discussione sulla cosiddetta “legge sulla sicurezza globale” che secondo Amnesty International presenta numerosi elementi di preoccupazione riguardo ai diritti alla riservatezza, alla libertà di espressione e di manifestazione pacifica.

Nel dettaglio, l’attuale proposta di legge prevede all’articolo 21 l’aumento delle telecamere “dal basso” e all’articolo 22 l’uso pressoché illimitato dei droni salvo che all’interno delle abitazioni e la possibilità per le forze di polizia di accedere alle immagini in tempo reale. Queste disposizioni, insieme alla circostanza che il testo non vieta espressamente l’uso di immagini rilevate attraverso il riconoscimento facciale, trasformerebbero la Francia in un luogo distopico basato sulla sorveglianza di massa.

Un articolo molto preoccupante è il 24. Stabilisce fino a un anno di carcere e una multa di 45.000 euro per la diffusione di immagini in cui agenti di polizia o gendarmi siano identificabili e l’intenzione sia quella di minacciare la loro “integrità fisica”, una nozione vaga che potrebbe impedire ai giornalisti e ai cittadini di riprendere comportamenti meritevoli di accertamento giudiziario: come nel caso del produttore musicale Michel Zecler, picchiato da agenti di polizia che, in assenza di immagini come quelle mostrate nella foto di apertura, non avrebbero potuto essere chiamati a rispondere del loro operato.

Due giorni fa la commissione del Senato incaricata di presentare emendamenti alla proposta di legge ha raccomandato di emendare l’articolo, introducendo il reato di incitamento a identificare agenti di polizia o gendarmi, sempre con l’obiettivo di minacciare la loro “integrità fisica” e anche psicologica, persino se le immagini non vengano diffuse.

 

 

 

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