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Francia chiama Italia?

Pare proprio che le prossime elezioni europee potrebbero essere portatrici di uno sconvolgimento epocale nella geografia politica di Bruxelles. I risultati delle elezioni francesi segnano, con il quattro per cento preso dal Fronte Nazionale di Jean Marie Le Pen, lo sdoganamento del fascismo 2.0, quello per il quale destra e sinistra pari sono perché la vera guerra è tra l'alto e il basso, come dichiarato dalla stessa Le Pen subito dopo l'uscita dei risultati francesi, e c'è chi già si chiede cosa riusciranno a fare i socialisti per evitare il disastro totale continuando a perdere consensi con la prospettiva che il partito della Le Pen vinca le prossime europee diventando il primo partito francese.

Europee che d'altronde, toccheranno anche a noi, dove "socialisti" e "riformisti" neanche loro se la passano bene, continuamente addentati alle chiappe da un Grillo scatenato che in televisione dice cose sacrosante facendocene dimenticare altre, dette, che non lo sono per niente, e da un manipolo di cittadini comuni che con tutti i difetti che può avere il M5S, han fatto le barricate in parlamento come non s'era mai visto, che han fatto proposte di legge come non se ne sentivano da vent'anni in qua.
 
Ora, partendo dall'assunto che andrò sicuramente a vedere il prossimo spettacolo di Grillo e che aver visto le ragazze e i ragazzi del movimento alzare tutto quel casino in parlamento è stata per me una boccata d'ossigeno, non so perché, ma quando penso alla Le Pen che si riferisce ai socialisti come quelli dell'UMPS, che mette insieme l'UMP di Sarkozy e il PS di Hollande, non posso fare a meno di pensare anche al PDmenoElle di Grillo, tanto per capirci e farla corta.
 
Non so: sarà che, per come la vedo, la forma mentis è una cosa seria, quando si parla di ricostruire un paese devastato come il nostro, le cui fondamenta umane e culturali andrebbero rifatte tutte da capo.

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