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Francesco Finucci

Studente di Master in International Relations (Terrorism and Political Violence) presso l'Università di Birmingham. Ricercatore presso Terrorism and Political Violence Association (TAPVA). Interessato in terrorismo, violenza politica, conflitti e politica internazionale.

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  • Primo articolo giovedì 02 Febbraio 2010
  • Moderatore da sabato 03 Marzo 2010
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Ultimi commenti

  • Di Francesco Finucci (---.---.---.25) 11 marzo 2012 00:22
    Francesco Finucci

    Consiglierei ai piccoli personaggi che commentano un articolo perlomeno di lasciare un nome, invece di nascondersi dietro l’anonimato. L’Articolo rivela qualcosa di cui il nostro paese è malato, e trascende di molto la (vera o presunta) omofobia della chiesa. E’ il chiudere in una gabbia la diversità facendone uno spettacolo clownesco, una specie di mascotte da accarezzare quando fa la brava e torturare se invece non sta buona e zitta a farsi guardare. Accade con le donne (diverse in un mondo di uomini), con gli omosessuali (diversi in un mondo di etero) e con gli intellettuali (diversi in un mondo la cui avanguardia è quella del grande fratello). Allora succede che alcuni continuino ad essere umani, senza aver quindi alcun bisogno di mascherare questioni che contano ben poco, mentre altri, come Busi, ma anche come Paone e altri, mettono un prezzo ad ogni atomo della propria esistenza sguazzando nel grottesco, diventando macchiette della propria condizione, per abituarsi al cantuccio dello stereotipo e quindi avere la vita comoda del buffone di corte (finché accarezzati e non torturati a morte).
    Così gli uomini piccoli di cui si possono notare alcuni ispirati commenti possono schiacciare a suon di slogan ripetuti alla noia chiunque tenti di ricordare che nessuna condizione può essere portata allo stereotipo in maniera tale da distruggere ciò che di eminentemente umano c’è in ognuno. Buon articolo, pessimi commenti (alcuni).

  • Di Francesco Finucci (---.---.---.157) 15 febbraio 2012 01:40
    Francesco Finucci

    Gli elementi di parallelismo tra Grecia e Italia quindi aumentano. Come direbbero qui "so soddisfazioni". Lasciando da parte le battute, se si guardano i dati eurostat sono molti gli aspetti comuni, a partire dalla spesa in formazione e istruzione. Siamo due paesi ipernutriti con la boriosa presunzione di essere importanti solo perché il suolo su cui viviamo ha dato luogo alle due più importanti civiltà dell’antichità? Forse. Sta di fatto che l’incapacità pregressa di gestire le risorse con una qualche forma di etica sembra essere comune ai due paesi. Ricorda tanto l’argentina del crack, che solo ora si sta lentamente riprendendo. Fate un po’ voi...
    Di certo c’è che un europa a due velocità non può esistere. O decidiamo di salvare la grecia assieme al suo popolo, e muoviamo il culo una volta tanto da europei, anche noi italiani e greci, oppure, da quello che si vede e dalla disperazione in cui sta cadendo la grecia (seguita da italia, spagna, portogallo e irlanda), ci stiamo avviando alla catastrofe. O alla povertà, che nel modello di società che abbiamo costruito, è la peggiore condizione umana possibile. Peggiore della morte.

  • Di Francesco Finucci (---.---.---.236) 13 febbraio 2012 02:43
    Francesco Finucci

    Infatti è proprio questo il dramma del nostro paese. Hai centrato il problema. Concorsi truccati, appalti truccati, nepotismo, campanilismo, siamo riusciti a costruire un sistema feudale, anzi, non ne siamo mai usciti, perché dal 1861 ad oggi, compresi fascismo e berlusconismo, l’idea di fondo è quella che ha espresso Monicelli parlando del popolo italiano: "l’italiano è così, vuole qualcuno che pensi per lui. Se va bene bene, sennò, lo si appende per i piedi". Il problema è che il sistema feudale in italia è assoluto e onnicomprensivo, riguarda l’italia intera, dal parlamento al comune, da aosta a trapani, dalla figlia della fornero alla signora che si prende la casa popolare perché ha la sua bella tesserina del partito democratico e quindi, senza figli a carico e con marito lavoratore supera una divorziata con due figli a carico. Meraviglie del paese dell’Embè. E questo paese è costruito esattamente sulla retorica dell’articolo, sul cercare una vittima sacrificale indicata dalla televisione, annullarla, poi passare alla prossima pur di non fare la fatica di pensare. Oggi è la figlia della fornero, domani le banche, dopodomani gli immigrati. Gli italiani vogliono smembrare qualche cadavere, l’importante è che poi i campi dove lo si fa siano lontani dagli occhi. Un po’ come fabbricare armi chimiche e poi farle usare ad altri per sentirsi puliti. Ma guai se poi rimangono inutilizzate.

  • Di Francesco Finucci (---.---.---.71) 11 febbraio 2012 01:20
    Francesco Finucci

    Questa roba conferma non i limiti di un governo (che pure ci sarebbero) ma di un popolo sull’orlo, meglio, oltre l’orlo della stupidità. Ma cosa volete, precisamente? Oggi la Santanché, in uno scontro tra scienziati con Fede, moralizzava sul governo Monti perché non andava tra la gente a fare comizi elettorali come Berlusconi. Volete questo? Volete un governo che vi stia ad imboccare trattandovi come una massa di imbecilli? No, perché basta metterci daccordo, riesumiamo Mussolini o Mao Tse Tung, un paio di fili invisibili ed è fatta. Se Berlusconi va in giro lanciando fiori come Heidi e gridando "lavoro per tutti" è un populista. Se la Fornero dice che è utopico pensare che un governo, da solo, possa assicurare il posto fisso a tutti, allora non va bene, non è politica, insomma se ne deve andare a casa. Lasciando stare che la questione del posto fisso è decisamente penosa, una volta capito il senso delle affermazioni di monti. Le lacune, e anche pesanti, evidentemente ci sono, ma è indegno che si senta in giro accusare la Fornero perché "fa i conti a Banca Intesa". Cosa vorresti dire, forse che fa consulenze di tipo economico-tributario? Beh, sveglia, è una prassi comune. Il professore di Economia cosa accidenti era prima, uno che stava chiuso in una stanzetta a fare calcoli?
    Ora, è sacrosanto andare a vedere chi sono queste persone e cosa facevano prima, ma non mi bevo una roba che paragona Michel Martone al trota, sinceramente. Sono avvantaggiati, ed è sacrosanto, ripeto, che si vada a capire dove e perché hanno avuto delle occasioni. Ma fa abbastanza ridere sentirsi dire che solo perché sono figli di qualcuno, allora, no, devono essere dei raccomandati incapaci. Ciò non esclude neanche che sia il contrario, ma voglio che mi si dia un qualche indizio, qualcosa che spieghi perché un curriculum d’eccellenza debba essere raccomandazione. Anzi, solitamente gli incapaci non vengono messi nelle banche, a far fallire un progetto in cui gli azionisti mettono un sacco di soldi, vengono messi nelle imprese pubbliche. è un figlio di papà Douglas Hofstadter? E’ il figlio di un premio Nobel, ed è una delle più grandi menti viventi. Questo è esattamente il qualunquismo populista del nostro paese, incapace di vivere senza un politicante che ci imbocchi, dicendoci bravi bravi mentre ci sfila il portafoglio. Se queste sono le premesse, il paese non cambierà MAI.

  • Di Francesco Finucci (---.---.---.211) 12 novembre 2011 22:36
    Francesco Finucci

    Aggiungerei che la filosofia della BCE (Escludendo il modo osceno in cui è gestita, come tutti gli organismi sovranazionali) è una filosofia che si basa sul ricordo degli ORRORI causati dalla creazione di moneta per finanziare il debito, tra i quali il piccolo dettaglio della crisi del 29, già denunciati ai suoi tempi da un personaggio insignificante come Keynes, forse il più grande economista del secolo. ciò non toglie che l’anomalia europea si sta spegnendo, e preghiamo qualunque divinità disponibile perché non lo faccia con gli effetti speciali.


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