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Franceschini il risparmiatore!

 

Ultimamente è infuriata la polemica sul referendum e soprattutto sulla necessità di risparmio di quei soldi in un momento così critico.

Tra i tanti a far la voce grossa sullo sperpero del denaro pubblico (per quel che riguarda il mancato accorpamento con le elezioni amministrative) altrimenti utile, si è fatto capofila un certo Franceschini del Pd.

Ad ascoltarlo, viene quasi la voglia di applaudirlo, ma col senno di poi, ci si accorge di aver evitato una gaffe. Franceschini ha parlato di devolvere i risparmi del referendum per la ricostruzione post terremoto. Ottima idea.

E’ di qualche giorno la notizia che l’innanzidetto "piccolo Francesco", si sia avventurato in un costoso tour ferroviario di propaganda politica per l’Europa.


Ma non avrebbe fatto più bella figura ad investire quei soldi "di partito" (i nostri purtroppo) in una più necessaria opera pro-terremoto?

Non parlo della quantità di denaro speso nel viaggio "elettorale" che è irrilevante a quanto speso per il referendum, ma del gesto che si pone in contrasto con quanto urlato contro al referendum.

Bastava un gesto simbolico del tipo: evitiamo di spendere soldi per una costosa campagna elettorale in giro per l’Europa ed investiamo i soldi nell’acquisto di libri per la popolazione dell’Abruzzo (un esempio tra i tanti praticabili).

Il caro Franceschini predica bene, ma razzola male. Un gesto d’esempio di risparmio dovrebbe partire proprio da lui. Ahi ahi ahi ahi ahi!

Tante volte i detti popolari sembrano perfetti per certe situazioni: fai quel che il prete dice, ma non quello che il prete fa. Dovrò temere una querela di Milingo dopo questa frase?

Commenti all'articolo

  • Di Paolo Praolini (---.---.---.185) 25 aprile 2009 11:32
    Paolo Praolini

    E’ facile riempirsi la bocca di parole, passare ai fatti comporta grandi rinunce, anche di voti.

  • Di Archimede (---.---.---.197) 25 aprile 2009 18:48

    Allora quando vai al cesso pulisciti con un dito e il risparmiato sulla carta igienica lo invii in Abruzzo! Ma che ragionamento fai!

  • Di noname (---.---.---.99) 28 aprile 2009 12:17

    La convenienza a sostenere un costo deriva dall’utilità personale che si trae dall’investimento: per Franceschini la campagna elettorale è importante, così come per Bossi è importante non raggiungere il quorum al referendum, e poco importa il prezzo, soprattutto se non lo si paga personalmente.
    Ma la differenza è sostanziale mio caro pratz71: Franceschini tenta di convincere la gente a votarlo, Bossi e il governo non fanno una campagna elettorale per il No al referendum, bensì tentano di non far votare le persone, delegittimano lo strumento referendum per giunta sperperando il denaro pubblico, non si cerca di argomentare sui lati negativi del referendum e quindi di far votare il No, si cerca di non far votare le persone, secondo questo ragionamento l’opinione dei cittadini non conta nulla: in una democrazia questo è penoso, da chiunque parta il suggerimento a non votare, sia esso Grillo o Bossi.
    Un suggerimento.. non confondiamo le persone con ciò che dicono: Franceschini può essere anche lo scemo del villaggio, ma ciò non significa che non debba essere ascoltato, se lo scemo del villaggio ti informasse di un incendio tu non andresti a controllare?

    • Di pratz71 (---.---.---.146) 28 aprile 2009 12:56
      pratz71

      Probabilmente è stata captata male la mia vena critica.
      Il senso di quello che ho scritto la riassumo brevemente qui di seguito.
      Tutti sappiamo che qualsiasi metodo di risparmio è apprezzato ed è fonte di ossigeno per le magre casse dello Stato. Si può risparmiare in tantissime altre maniere che non stò qui a rappresentare. Ho storto la bocca, quando si è scelto di far polemica sul Referendum utilizzando un tema delicatissimo come quello del terremoto. Era sufficiente dissentire dalle decisioni del Governo e controbattere agli attacchi alla democrazia da parte della Lega. Utilizzare il terremoto come mezzo per far leva sull’opinione pubblica, mi è sembrato non troppo "carino".
      Ribadisco che sono tra quelli che hanno apprezzato le parole di Franceschini per quel che riguarda il risparmio mediante l’accorpamento alle amministrative. Sono altresì contro chi, come Cota della Lega, auspica un risparmio mettendolo sulle spalle degli scrutatori, presidenti di seggio. L’ affermazione di Cota (rilasciata davanti alle telecamere di un TG), mi ha fatto pensare: "Oh caspita, se i parlamentari sono così, si ottengono più risultati scegliendoli in un’età compresa tra i 10 e 15 anni, almeno si risparmiano tanti soldini pagando le indennità parlamentari in Playstation".

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